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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Giugno 2007
 
   
  LA ROMANIA, ROMANA ED EUROPEA

 
   
  Roma, 12 giugno 2007 - Firmata a Bucarest una convenzione tra Cnr e Accademia Romena, a margine del convegno su ‘L’eredità di Traiano’ in cui è stata rimarcata l´eredità giuridica e istituzionale che lega il Paese est-europeo a Roma da 2000 anni. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche prosegue nella sua attività di cooperazione culturale in ambito umanistico con i Paesi dell’Est europeo. Dopo gli accordi già siglati con Cipro, Georgia, Slovacchia, Macedonia e Lettonia, oggi a Bucarest, presso l’Accademia di Romania, è stata firmata ufficialmente una convenzione tra Cnr e Accademia Romena, dai vicepresidenti delle due istituzioni, Roberto de Mattei e Dan Berindei, alla presenza di S. E. Daniele Mancini, Ambasciatore d’Italia a Bucarest. La sigla è avvenuta durante la seconda giornata del convegno ‘L’eredità di Traiano. La tradizione istituzionale romano-imperiale nella storia dello spazio romeno’, svoltosi presso le sedi dell’Istituto Italiano di Cultura ‘Vito Grasso’ di Bucarest e dell’Accademia Romena e da essi organizzato con il patrocinio del Cnr e dell’Istituto Nazionale di Studi Romani. “L’eredità di Traiano e perciò romana-imperiale si colloca in un preciso filone di analisi e riflessione”, spiega Alberto Castaldini, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, “legato all´eredità giuridica e istituzionale che proviene da Roma e che è resistita lungo i quasi 2000 anni di storia nello spazio romeno-carpato-danubiano, dalla proclamazione della Dacia a Provincia (107 d. C. ) fino al 2007. Questa eredità garantisce oggi una più facilitata integrazione della Romania e delle sue regioni storiche nell´Unione Europea”. “Il tema proposto dal convegno è che, nello spazio romeno, gli ambiti di civiltà irradiatisi da Roma hanno segnato le singole realtà antropologiche e culturali che qui hanno convissuto” aggiunge il prof. Roberto de Mattei. “Nello spazio romeno si ha una popolazione linguisticamente ‘latina’ ma religiosamente ‘greca’, con la tradizione di Costantinopoli vissuta nella sua interpretazione slava. Si aggiunga poi in Transilvania e nel Banato la presenza dell´Impero. Cogliendo gli aspetti di continuità giuridico-istituzionale e culturale, i popoli dello spazio romeno, attraverso l’idea-eredità imperiale, sono rimasti loro stessi, vivendo in una dimensione costitutiva che nasce da Roma. Questa eredità è parte intrinseca dell´Europa”. Ai dibattiti hanno partecipato tra gli altri Ioan Piso, Ioan Aurel Pop e Serban Turcus (Università ‘Babes-bolyai’ di Cluj-napoca), Cesare Alzati (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano), Elio Lo Cascio (Università ‘La Sapienza’ di Roma), Lorenzo Franchini (Università Europea di Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana), Umberto Roberto (Uer), Stefan Andreescu (Istituto Nazionale di Storia ‘Nicolae Iorga’), Cristian Luca (Università ‘Dunarea de Jos’, Galati). Sono inoltre intervenuti Constantinos G. Pitsakis (Università della Tracia, Komotini) dalla Grecia e Dan Ioan Muresan dell’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi. .  
   
 

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