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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Giugno 2007
 
   
  POSSIBILE NOTIZIARIO RADIO RAI IN FRIULANO

 
   
   Trieste, 12 giugno 2007 - Una riunione "cordiale, nel corso della quale sono stati confrontati pacatamente i diversi punti di vista - ha sottolineato l´assessore regionale alla Cultura Roberto Antonaz, che oggi a Roma ha incontrato il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni - e dal quale usciamo sostanzialmente soddisfatti, in quanto abbiamo concordato (dopo un ulteriore incontro a Trieste con la Sede regionale Rai, che avverrà ´rapidamente´) sull´ipotesi dell´avvio sperimentale di un Notiziario radiofonico in lingua friulana". Ci sono dunque tutte le condizioni per realizzare questo spazio informativo in friulano anche in tempi molto stretti, ha affermato Antonaz, che all´incontro con Gentiloni è stato affiancato dal sindaco di Udine Sergio Cecotti, dal rettore dell´Università friulana Furio Honsell, da mons. Duilio Corgnali, per la Curia udinese, e da Arnaldo Baracetti, presidente del "Comitato 482". Infatti, a Gentiloni (che era accompagnato dai vertici del dicastero delle Comunicazioni) l´assessore Antonaz aveva manifestato il disappunto per il fatto che nell´ultimo contratto di servizio tra ministero e Rai, siglato lo scorso 5 aprile, secondo la Regione non era stato rispettato quanto previsto dalla legge nazionale n. 482/1999, "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche". Per il ministro, comunque, l´avvio del Notiziario sarà possibile solo se si potrà contare sul "concorso", non solo finanziario ma anche di energie, di volontà - ha riferito al termine della riunione Antonaz - da parte dei diversi soggetti coinvolti e tra questi, la stessa Regione, le Province, i Comuni, l´Università. "Si apre quindi un percorso - ha concluso l´assessore regionale - che certamente va verificato, ma che credo rappresenti un passo comunque significativo. E´ ovvio, oggi, che se una lingua non viene veicolata anche dai media, soprattutto quelli radio-televisivi, rischia di fatto di non essere più una lingua". .  
   
 

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