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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Giugno 2007
 
   
  AL MUSEO DELLA PERMANENTE PIANOFORTE FUTURISTA MUSICHE DI SCELSI, PRATELLA, SAVINIO, COWELL, ANTHEIL DANIELE LOMBARDI PIANOFORTE

 
   
  Milano, 12 giugno 2007 - In occasione delle due mostre ispirate al Futurismo dedicate ad Adriana Bisi Fabbri e al Battaglione Lombardo, il Museo della Permanente, in collaborazione Helios Music Management and Pruductions, propone giovedì 14 giugno alle ore 21. 00 il concerto “Pianoforte Futurista”, con il pianista Daniele Lombardi, la cui esecuzione sarà accompagnata da alcune proiezioni di video d’epoca. Pianista, compositore e artista visuale, Daniele Lombardi è uno dei più accreditati esperti di futurismo musicale cui ha dedicato studi, saggi e numerose registrazioni pianistiche. In questo programma, pensato per la mostra Il Battaglione Lombardo dei Volontari Ciclisti Automobilisti e i futuristi nella battaglia di Dosso Casina, Lombardi descrive una ricca panoramica del pianismo futurista italiano colto negli aspetti più direttamente legati al culto delle macchine e al trionfante attivismo bellico. Il concerto si apre con La Battaglia da “La Guerra” op. 32 di Francesco Balilla Pratella, ideatore del Manifesto dei musicisti futuristi del 1910 e del Manifesto tecnico della musica futurista del 1911 e autore dell’opera futurista L´aviatore Dro, nella quale introduce un’orchestra mista di strumenti tradizionali e di intonarumori. Il riferimento alla guerra è presente anche in Preludio a "Prigionieri" di Franco Casavola e in due brani di Chesimò (Sante Monachesi), Ala Spaziale e Contraerei, dove le mani dell’interprete battute sul legno e gli stralunati accordi della partitura creano la suggestione di una vera e propria contraerei. Dopo il Profilo Sintetico Musicale di Marinetti scritto da Silvio Mix (De Re), Lombardi introduce il pubblico nel mondo della macchina con Rotativa di Giacinto Scelsi che, pur non legando la propria produzione al Futurismo, ebbe contatati diretti sia con Pratella che con Russolo, l’inventore degli intonarumori che accompagnavano quasi tutte le serate teatrali futuriste. Affascinato dalla poetica musicale del Futurismo, Scelsi scrisse nel 1929 questa imponente composizione in stile “macchinista” che risente profondamente dello spirito di autori quali Stravinskij e Mossolov. L’irruenza di certa musica futurista torna nei Chants de la Mi-mort di Alberto Savinio (fratello di De Chirico). Questa Suite fu eseguita da Savinio stesso a Parigi per le Soirées musicales organizzate da Apollinaire: le cronache raccontano un’esecuzione di inaudita violenza con l’autore in piedi davanti allo strumento con le mani insanguinate, quasi una premonizione della moderna performance. Nella seconda parte del programma Lombardi esplora l’influenza del Futurismo italiano negli aspetti più paradossali del pianismo di Antheil e del “bruitismo” di Cowell. Henry Dixon Cowell è stato il pioniere dell’uso dei cluster, sperimentati in The tides of Manaunaun, dove le note sono prodotte percuotendo la tastiera con tutto l’avambraccio o con il palmo della mano, o addirittura con il gomito o con il pugno. Cowell è anche l’iniziatore dell’uso di suonare le corde del pianoforte percuotendole, sfiorandole e pizzicandole direttamente, come in Aeolyan Harp. La musica di Antheil, soprannominatosi il “bad boy of music”, è caratterizzata da una potente vitalità ritmica e da una forte incisività melodica. Del compositore americano verranno proposti i vorticosi brani di Mechanisms e l’imponente Sonata Sauvage. .  
   
 

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