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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Giugno 2007
 
   
  POSSIBILITÀ DI PESCA 2008 LA DICHIARAZIONE POLITICA ANNUALE DELLA COMMISSIONE EUROPEOA

 
   
  La Commissione europea ha adottato l’ 8 giugno la dichiarazione politica annuale di intenti sulle possibilità di pesca per il 2008. La comunicazione di quest´anno, improntata agli stessi principi generali di quella dell´anno scorso, si sofferma sui risultati delle misure di conservazione attuate in seguito alla riforma della politica comune della pesca del 2002. Mentre si intravvedono già i risultati positivi di alcuni piani a lungo termine, la maggioranza degli stock ittici rimane al di sotto dei limiti biologici di sicurezza, con conseguente rischio elevato sia per gli stock stessi che per l´industria della pesca. Questa situazione allarmante è causata principalmente dal fatto che ogni anno vengono fissati Tac (totali ammissibili di catture) di gran lunga superiori a quelli raccomandati dagli esperti scientifici. La Commissione esorta pertanto gli Stati membri a un comportamento più responsabile in materia di Tac e di gestione dello sforzo di pesca, al fine di garantire alle risorse alieutiche europee un futuro realmente sostenibile. La Commissione invita gli Stati membri e le parti interessate ad esaminare attentamente le problematiche enunciate nella comunicazione e a presentare i loro contributi entro il 31 luglio 2007. Il commissario europeo per la pesca e gli affari marittimi Joe Borg ha così commentato la comunicazione: "Questo documento offre a tutte le parti interessate una piattaforma comune di discussione su come impostare al meglio la fissazione delle possibilità di pesca e la gestione del relativo sforzo di pesca. Servirà anche ad alimentare il dibattito sui problemi da risolvere in via prioritaria per riportare gli stock ittici ad uno stato biologico più sano e sicuro". La dichiarazione politica annuale è stata introdotta per la prima volta l´anno scorso, come stimolo ad un dibattito approfondito con gli Stati membri e le parti interessate sui principi che informano le proposte della Commissione su Tac e contingenti. La dichiarazione politica comincia col mettere in rilievo i risultati positivi degli accordi di gestione a lungo termine per il nasello settentrionale, la sogliola nel golfo di Guascogna, l´eglefino nel Mare del Nord, lo sgombro e il merluzzo carbonaro. Riconosce tuttavia che il piano di ricostituzione del merluzzo bianco non ha dato i risultati attesi. Dopo aver passato in rassegna il periodo 2003-2007, la Commissione conclude che il numero di stock a rischio è rimasto praticamente costante, con un 80% di stock al di sotto dei limiti biologici di sicurezza. Ciò non sorprende, dal momento che i Tac adottati dal Consiglio hanno superato in media del 42-57% quelli raccomandati dagli esperti. La situazione è poi aggravata dal fatto che, nella pratica, alcuni Tac vengono sistematicamente superati. Di conseguenza, la riduzione della mortalità per pesca attribuibile alle decisioni sui Tac è scesa in media dal 19% nel 2004 al 4% appena nel 2007. Attualmente solo tre stock ittici nell´Ue, sui 33 di cui si conosce lo stato, sono sfruttati in modo compatibile con l´impegno ad un rendimento massimo sostenibile assunto in occasione del vertice mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile tenutosi a Johannesburg nel settembre 2002. Passando a considerare le limitazioni dello sforzo di pesca introdotte dal 2002 ad oggi, la comunicazione constata un calo generale dello sforzo di pesca dell´ordine del 15-35% nel periodo 2000-2005. Fa eccezione l´intensificato sforzo delle reti da traino a maglia stretta, a cui può essere imputato l´aumento della mortalità dei piccoli merluzzi. La Commissione sottolinea tuttavia che lo sforzo di pesca aveva cominciato a diminuire già prima dell´introduzione del regime comunitario di gestione dello sforzo e il tasso di riduzione non è variato con l´introduzione del regime. Poiché dai dati degli Stati membri risulta che solo il 72% dello sforzo di pesca autorizzato dal regime del 2006 è stato effettivamente utilizzato, si capisce come il regime influisca poco o nulla sull´attività della flotta. Il sistema è inoltre giudicato poco trasparente e difficile da gestire e da monitorare. La Commissione spera di poter mettere in pratica gli insegnamenti tratti dal riesame del piano di ricostituzione del merluzzo bianco al momento di proporre i Tac per il 2008 a fine anno. Essa si accinge inoltre ad avviare un dibattito sulle possibilità di semplificare, migliorare e consolidare i regimi vigenti di gestione dello sforzo. La comunicazione si conclude con una serie di questioni specifiche da discutere con gli Stati membri e le parti interessate, tra cui il modo di applicare il principio di precauzione in sede di fissazione delle possibilità di pesca per gli stock sui quali gli esperti non sono in grado di emettere previsioni quantitative, o la possibilità di oltrepassare la variazione annua massima del 15% del Tac nel caso di stock che sono permanentemente al di sotto dei limiti biologici. La Commissione riafferma altresì l´impegno a porre maggiore cura nelle valutazioni di impatto socioeconomico e a coinvolgere ancor più le parti interessate nell´elaborazione della politica comune della pesca, come pure l´impegno ad estendere i piani di gestione a lungo termine a tutti i principali stock commerciali presenti nelle acque europee. Quest´anno la Commissione presenterà due proposte, una per il Mar Baltico e l´altra per gli stock presenti nell´Atlantico nordorientale. Non vi saranno proposte per le specie demersali, poiché il regolamento adottato l´anno scorso rimane in vigore fino a tutto il 2008. .  
   
 

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