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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Giugno 2007
 
   
  IL FORUM FOR PEACE DIVENTA PERMANENTE E SI TERRÀ IN TOSCANA

 
   
  Firenze, 14 giugno 2007 - Il Forum per la pace in Medioriente, che ha visto protagonista la società civile israeliana, quella palestinese e quella europea, attarverso il lavoro delle 150 Ong che si sono riunite in questi giorni in Toscana, sarà stabile. Si riunirà tutti gli anni, in Toscana, fino a quando ce ne sarà bisogno. Lo ha detto il presidente della Regione, Claudio Martini, concludendo oggi a Palazzo Vecchio, nel salone dei ‘500 la tre giorni di lavori su “Il ruolo dell’Europa nella soluzione del conflitto israelo palestinese”. Martini ha aggiunto, che, naturalmente, spera che la pace in Medioriente sarà conquistata in tempi non lunghi. L’annuncio di Martini, che ha detto di accogliere “senza esitazione alcuna” la richiesta emersa dai lavori del Forum, è stato pronunciato al termine della mattinata. Poco prima il presidente della Regione aveva fatto propria, insieme a tutti i partecipanti al Forum, anche un’altra richiesta, mutuando le stesse parole della famiglia di Angelo Frammartino, il giovane cooperante italiano ucciso il 10 agosto del 2006 da un coetaneo palestinese. In sintesi: il 10 agosto, ricorrenza della morte di Angelo, dovrà essere una ricorrenza di pace a Gerusalemme. Il presidente della Regione Toscana ha tenuto a sottolineare l’importanza del lavoro svolto in Toscana da tutti i protagonisti del Forum per la Pace, Ong di Palestina, di Israele, dell’Italia e dell’Europa, con la presenza e il supporto della Regione, ma anche con la presenza del Governo Italiano - attraverso il viceministro agli Esteri Intini e oggi il collegamento in videoconferenza con il presidente del Consiglio Romano Prodi - e dell’Unione Europea. “Molti in questi giorni – ha detto – mi hanno chiesto che influenza può avere questo lavoro per favorire il processo di pace in Medioriente. Io dico, rovesciamo la domanda: perché dovremmo stare ad assistere senza fare nulla? Non chiediamoci – ha insistito – se quello che facciamo è “abbastanza”. Mi hanno chiesto: credete che l’impegno di 150 Ong e di un processo di democrazia dal basso serva per arrivare alla pace? Io rispondo: forse finora le più grandi diplomazie ci sono riuscite? Se ci fermiamo, pensando che quello che possiamo fare è troppo poco, finiamo per non fare nulla. Questo non è il sogno di un gruppo di anime belle – ha ribadito Martini - noi vogliamo farci portatori di un nuovo realismo politico che vuole cercare con caparbietà una strada per sconfiggere la violenza. Facciamo nascere in Toscana una nuova “Alleanza per la pace” e questo sarà uno strumento di lavoro permanente, il Forum for Peace con cadenza annuale”. Martini ha definito il documento finale - che stamani è stato presentato a Palazzo Vecchio, insieme alle raccomandazioni dei 5 gruppi di lavoro cui hanno partecipato le 150 Ong, che del documento sono parte integrante - come “un punto di partenza significativo”. Il lavoro da ora in poi sarà quello di tradurre in concreto, attraverso progetti da realizzare in Israele e Palestina, le indicazioni contenute nel documento che riguardano: Diritti civili e umani e aiuti umanitari; tutela dei diritti e iniziativa politica; salute educazione e giovani; ambiente, ricerca e università; media e comunicazione. . .  
   
 

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