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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Giugno 2007
 
   
  NUOVO TFR: LA PROVINCIA PRONTA A INTERVENIRE PER COMPENSARE GLI ONERI FINANZIARI DERIVANTI ALLE IMPRESE

 
   
   Trento, 14 giugno 2007 - Come è noto, le imprese i cui dipendenti aderiscono alla previdenza complementare, sono tenute a versare l’intero futuro accantonamento del trattamento di fine rapporto alla forma pensionistica complementare scelta dal singolo lavoratore. Ciò evidentemente produce un aggravio finanziario per l’impresa, legato al credito bancario necessario per effettuare il versamento. Si tratta di un onere aggiuntivo (il vecchio Tfr rimaneva infatti nelle casse aziendali) che riguarda soprattutto le imprese con meno di cinquanta dipendenti, i quali dovranno scegliere entro il 30 giugno prossimo se lasciare – come prima - le quote del proprio Tfr all’azienda oppure chiederne il versamento ad un fondo per la previdenza complementare. Il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, assistito dagli assessori competenti per le materie economiche Franco Panizza, Marco Benedetti e Tiziano Mellarini, fa sapere che la Provincia (grazie all’articolo 35 della Legge Provinciale 29 dicembre 2006, numero 11 – legge finanziaria 2007 – che ha introdotto il nuovo articolo 34 bis della Legge Provinciale 13 dicembre 1999, numero 6 istituendo il fondo per la finanza d’impresa) interverrà per abbattere questo nuovo aggravio per le aziende. Le categorie economiche hanno già ricevuto, lo scorso 14 maggio, una proposta ufficiale per l’attuazione dell’incentivo provinciale. La proposta prevede di assegnare ai veri confidi appositi finanziamenti, destinati alla concessione di «contributi in conto capitale finalizzati al parziale ristoro del costo dei finanziamenti assunti dalle imprese in conseguenza del conferimento… delle quote di trattamento di fine rapporto a forme pensionistiche complementari… I contributi sono da considerarsi in regime de minimis». L’intervento sarà messo a punto con una duplice finalità: da una parte consentire, tramite il contributo della Provincia, congiunto agli altri benefici derivanti dall’adesione ai fondi (sgravi contributivi, deduzioni fiscali, mancata rivalutazione delle quote Tfr), che detta adesione risulti sostanzialmente a costo zero per le aziende; dall’altra rendere l’intervento della Provincia totalmente automatico, attraverso l’operatività dei confidi, d’intesa con le banche convenzionate: ciò significa che le imprese potranno ricorrere a fidi vantaggiosi grazie al contributo provinciale che sarà corrisposto direttamente agli enti creditizi, senza alcun appesantimento burocratico. Il fine principale di questo intervento – si sottolinea - è incoraggiare i lavoratori e le imprese ad utilizzare i fondi pensione. La Provincia ritiene infatti che questi siano uno strumento particolarmente efficace per assicurare migliori condizioni ai lavoratori, al momento di lasciare il mercato del lavoro, e rappresentino pertanto una misura responsabile ai fini di qualificare lo stato sociale. A ciò si aggiunge, qualora i lavoratori scelgano un fondo avente sede legale nella provincia di Trento, anche un vantaggio per il ritorno della fiscalità locale nelle casse della Provincia, oltre ad uno snellimento delle procedure relative alla messa a disposizione delle risorse. In altre parole, sarebbe un atteggiamento perdente, per l’azienda e per il territorio, quello di scoraggiare i lavoratori nella scelta dei fondi pensione, perché l’impatto finanziario negativo sarà soltanto apparente, e in prospettiva si tradurrà in un vantaggio. Uno studio in questo senso è stato effettuato dal Comitato provinciale per la qualificazione della spesa pubblica. .  
   
 

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