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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Giugno 2007
 
   
  CONTI PUBBLICI: LŽITALIA RESTA UN PAESE A "MEDIO RISCHIO" PUBBLICATA LA RELAZIONE ANNUALE SULLE FINANZE PUBBLICHE NELLŽUEM

 
   
  Bruxelles, 14 giugno 2007 - Il commissario per gli affari economici e monetari Joaquín Almunia ha presentato ieri a Bruxelles lŽottava relazione annuale sulle finanze pubbliche nellŽUnione economica e monetaria, commentando così la situazione negli Stati membri: "Sebbene la situazione di bilancio sia notevolmente migliorata negli ultimi anni, appare chiaro che la maggior parte degli Stati membri deve migliorare i risultati per quanto riguarda il conseguimento degli obiettivi di bilancio. I benefici di politiche di bilancio sane sono evidenti: la riduzione del disavanzo e del debito e il miglioramento complessivo della qualità delle finanze pubbliche consentirebbero agli Stati membri di liberare le risorse di bilancio necessarie per promuovere lŽinnovazione, gli investimenti, lŽistruzione e lŽoccupazione, i quali a loro volta permetterebbero loro di affrontare con maggiore fiducia le sfide della globalizzazione e dellŽinvecchiamento della popolazione". Per quanto riguarda i dati relativi al nostro paese, la relazione pone lŽItalia nel gruppo dei 10 paesi a "medio rischio" dal punto di vista della sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche insieme a Belgio, Germania, Spagna, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Slovacchia e Regno Unito. Il rischio più significativo è rappresentato per lŽItalia, come per Lituania, Lussemburgo, Portogallo e Regno Unito, dalla posizione di bilancio iniziale, sebbene leggermente migliore rispetto al 2005. Risulta quindi necessario un rapido consolidamento dei conti pubblici che assicuri una stabile riduzione dellŽattuale elevatissimo livello del debito pubblico. Ed è proprio per lŽelevato livello del debito pubblico che lŽItalia deve dare seguito allŽinvito del Consiglio di rispettare pienamente le riforme previste del regime pensionistico, compresa la revisione periodica dei coefficienti di trasformazione adeguandoli alle attuali aspettative di vita in modo da evitare significativi incrementi della spesa legata allŽinvecchiamento della popolazione. Inoltre, la relazione analizza la riforma del trattamento di fine rapporto, sottolineando che pur riducendo il deficit, essa non migliora la sostenibilità finanziaria, visto che implica future spese addizionali. LŽimpatto sul bilancio della misura, essendo legato alla scelta non prevedibile dei lavoratori, resta dunque incerto. Insieme alla relazione annuale sulle finanze pubbliche nellŽUem, la Commissione ha adottato oggi una comunicazione al Parlamento e al Consiglio contenente una serie di proposte per migliorare lŽefficacia del "braccio preventivo" del patto di stabilità e crescita. Le proposte riguardano, da un lato, il modo in cui i governi formulano e attuano le loro strategie di bilancio a medio termine e, dallŽaltro, il rafforzamento della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche e di bilancio a livello dellŽUe. Lo scopo è realizzare politiche di bilancio sostenibili che favoriscano la crescita e lŽoccupazione. Nel 2006 la situazione di bilancio è migliorata considerevolmente. Il disavanzo medio nellŽUe è sceso dal 2,4% nel 2005 allŽ1,7% (e dal 2,5% allŽ1,6% nellŽarea dellŽeuro), mentre il rapporto debito/Pil è diminuito per la prima volta dal 2002 sia nellŽUe che nellŽarea dellŽeuro. Questa evoluzione riflette i continui progressi conseguiti nella correzione dei disavanzi eccessivi. Dopo lŽabrogazione, la scorsa settimana, delle procedure nei confronti di Germania, Grecia e Malta, sette sono ancora i paesi in disavanzo eccessivo, rispetto ai 13 prima della riforma del patto. Dopo la riforma la procedura è stata abrogata anche nei confronti di Paesi Bassi (2005), Cipro (2006) e Francia (gennaio 2007). I sette paesi restanti sono lŽItalia e il Portogallo, fra gli Stati membri dellŽarea dellŽeuro, nonché il Regno Unito, la Repubblica ceca, lŽUngheria, la Polonia e la Slovacchia. Secondo gli ultimi aggiornamenti dei programmi di stabilità e di convergenza, solo due paesi (Ungheria e Repubblica ceca) dovrebbero ancora registrare disavanzi superiori al 3% del Pil alla fine del 2008. La Commissione è tuttavia preoccupata del fatto che il braccio preventivo del patto non funziona così bene come il braccio correttivo. In genere, nonostante il contesto economico favorevole, gli Stati membri che non hanno ancora raggiunto lŽobiettivo di bilancio a medio termine non stanno risanando le finanze pubbliche ad un ritmo sufficientemente rapido. In alcuni paesi lŽinatteso maggiore gettito fiscale viene in parte utilizzato per finanziare aumenti di spesa. Ciò solleva dubbi sul carattere permanente del risanamento di bilancio in corso. Le previsioni di primavera dei servizi della Commissione mostrano che a politiche invariate solo 10 dei 27 paesi dellŽUe raggiungeranno il rispettivo obiettivo di bilancio a medio termine nel 2008, nonostante tre anni consecutivi di crescita economica superiore al tasso tendenziale. .  
   
 

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