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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Giugno 2007
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA SEMPLIFICA LE FORMALITÀ BUROCRATICHE NEL SETTORE DEI SERVIZI, SENZA PERDERE DI VISTA LA TUTELA DEI LAVORATORI DISTACCATI

 
   
   Bruxelles, 14 giugno 2007 - La Commissione ha presentato ieri la propria valutazione dei dispositivi nazionali degli Stati membri, destinati a sorvegliare il distacco dei lavoratori, nonché dello stato in cui versa la cooperazione amministrativa. Lo scopo è quello di eliminare ostacoli inutili alla libera prestazione dei servizi nel mercato interno senza perdere di vista un’adeguata tutela dei lavoratori distaccati. Questo approccio equilibrato sarà sostenuto tra l’altro da un Comitato ad alto livello di esperti governativi, che coinvolgerà le parti sociali, in modo da facilitare lo scambio di pratiche esemplari. La Commissione propone anche di rafforzare la cooperazione amministrativa grazie a un uso più ampio del sistema d’informazione del mercato interno (Imi - Internal Market Information system). Se sarà necessario a garantire la conformità al diritto comunitario, la Commissione potrà anche avviare procedure d’infrazione. La direttiva sui lavoratori distaccati mira ad avvantaggiare sia le imprese prestatrici di servizi che i loro lavoratori. Vladimír Špidla, Commissario europeo per l’Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità, ha così commentato: “La mobilità è essenziale per affrontare le carenze di manodopera nell’Ue. Nel mercato interno, davanti alle imprese che prestano servizi, distaccando dei lavoratori, non devono esserci ostacoli inutili. D’altra parte, i paesi ospiti devono poter disporre di adeguate misure di controllo contro l’occupazione illegale e a tutela dei lavoratori”. Ed ha aggiunto “È incoraggiante constatare progressi nella disponibilità di informazioni sui lavoratori distaccati in siti Web, punti di contatto e opuscoli. Dubito però che tutte le misure di controllo attuate dagli Stati membri possano tutelare effettivamente i lavoratori distaccati. ” Il documento rappresenta il seguito dato alla comunicazione del 2006 (Ip/06/423) che forniva una serie di orientamenti per la corretta applicazione della direttiva sui lavoratori distaccati, anche alla luce delle pertinenti sentenze della Corte. Esaminata accuratamente la situazione in tutti gli Stati membri e visti i pareri che Stati membri, parti sociali e Parlamento europeo hanno espresso, la comunicazione sostiene la necessità di iniziative urgenti per migliorare la cooperazione amministrativa, invitando gli Stati membri a rivedere una serie di misure di controllo. Stimando che nell’Ue i lavoratori distaccati siano 1 milione circa, la comunicazione sottolinea la rilevanza economica di una corretta applicazione della direttiva. Per la Commissione, è incontestabile che le autorità nazionali possano controllare, in caso di necessità, anche attraverso ispezioni, che i fornitori di servizi obbediscano alle norme nazionali; essa non intende d’altra parte mettere in discussione i modelli sociali o le modalità secondo cui gli Stati membri organizzano i propri sistemi di contrattazione collettiva. E tuttavia alcune misure appaiono eccessive in quanto vanno ben oltre la tutela dei lavoratori distaccati, ostacolando in modo ingiustificato la libera circolazione dei servizi, diritto fondamentale nell’ambito del trattato. Secondo la Corte di giustizia europea, tutte le misure di controllo devono essere proporzionate allo scopo che si prefiggono. Ora, molti Stati membri sembrano contare solo su misure e strumenti nazionali propri. L’assenza virtuale di una cooperazione amministrativa, l’accesso non ancora soddisfacente all’informazione e una serie di problemi d’attuazione transfrontalieri possono aver pesato su tale situazione, se non averla causata. Come sottolineava la comunicazione del 2006, le autorità nazionali dei paesi d´origine devono cooperare con quelle degli Stati membri ospiti, fornendo loro le informazioni necessarie per permettere l’espletamento delle funzioni di controllo e di lotta alle pratiche illegali. Anche agli uffici di collegamento e alle autorità di controllo occorre dare strumenti e poteri in misura tale che possano rispondere correttamente e rapidamente a ogni tipo di richiesta. Un buon esempio di messa a disposizione di informazioni è il Belgio dove il sito Web sui lavoratori distaccati è stato notevolmente migliorato e dà ora informazioni chiare sulle condizioni di lavoro e sulle formalità che i lavoratori distaccati devono adempiere. Un altro esempio è la Spagna, dove le autorità hanno istituito un ufficio unico di collegamento e controllo che riceve richieste d’informazione e di cooperazione, indipendentemente dal luogo in cui sono forniti i servizi. La comunicazione invita gli Stati membri ad approfondire la cooperazione sia reciproca che con la Commissione. Essa sottolinea inoltre l’importante ruolo delle parti sociali. Per i futuri passi avanti, essa contiene proposte tese a migliorare l’applicazione della direttiva sui lavoratori distaccati: a promuovere l’uso dell’Imi che, grazie a uno scambio sicuro e veloce di dati, permette la collaborazione tra Stati membri nonostante barriere amministrative, strutturali e linguistiche; a istituire un Comitato ad alto livello di esperti per aiutare lo scambio di pratiche esemplari e interessare regolarmente le parti sociali; a garantire piena conformità al diritto comunitario e ad avviare, eventualmente, procedure d’infrazione contro gli Stati membri che non rispettino le libertà fondamentali dell’Ue, nei modi interpretati dalla Corte di giustizia europea; a continuare a controllare i dispositivi di recepimento degli Stati membri e la loro applicazione in tutti i campi relativi ai lavoratori distaccati; a impegnarsi con le parti sociali e gli Stati membri in un esame approfondito dei problemi sollevati dall’attuazione transfrontaliera (multe, sanzioni, ecc. ) e del ruolo che l’Ue può assumere nell’affrontare tali problemi. Per ulteriori informazioni: Nuova comunicazione http://ec. Europa. Eu/employment_social/news/2007/jun/communication_en. Pdf .  
   
 

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