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Notiziario Marketpress di Venerdì 15 Giugno 2007
 
   
  FRIULI VENEZIA GIULIA: BERTOSSI SU ´RILEGGIAMO LA GRANDE GUERRA´

 
   
  ´Dobbiamo essere orgogliosi e fieri della nostra storia e dei nostri caduti, anche per rivolgere un invito al mondo a non ripetere più gli errori del passato´. E´ quanto ha affermato l´assessore regionale alle Attività Produttive, Enrico Bertossi, intervenuto oggi a Cividale, nella sede della Banca Popolare di Cividale, alla presentazione del progetto triennale ´Rileggiamo la Grande Guerra: dalle trincee alle case, dai campi alle fabbriche´. Si tratta di un´iniziativa che mira a riproporre in chiave culturale, storica e turistica i siti resi noti dalle battaglie e dalla resistenza posta dell´Esercito italiano all´avanzata delle truppe austroungariche, e divenuti poi tristemente famosi nell´autunno di novant´anni fa, nel 1917, dopo la rotta di Caporetto e la disfatta dell´esercito italiano. “Finora si era assistito –ha detto Bertossi– ad alcune iniziative interessanti, ma sporadiche, spontanee e locali, attuate principalmente per volontà di alcune Pro loco, attraverso le quali si ricostruivano i percorsi delle nostre truppe nella Grande Guerra. Ora –ha aggiunto– la Regione, con tutto il rispetto dovuto al sacrificio di tanti caduti per la Patria e per i soldati morti sull´altro versante del fronte, ha voluto sostenere un progetto che si ripropone di rivisitare l´esperienza drammatica della Grande Guerra sotto aspetti nuovi, finalizzati a diffondere la cultura della pace´. L´iniziativa, alla quale secondo l´assessore si è voluto dare un´esauriente impronta storico-culturale, si collega a quanto già è stato fatto e si sta facendo in questo ambito nel Friuli Venezia Giulia per riportare all´attenzione un periodo importante della storia italiana. “Un periodo –ha specificato Bertossi– che ha visto il nostro territorio drammaticamente protagonista e del quale ospitiamo ancora la memoria in diversi siti, come per esempio al Sacrario di Redipuglia”. IL PROGETTO – Il progetto triennale ´Rileggiamo la Grande Guerra´, come ha specificato Paolo Scaldaletti, consulente dell´iniziativa, si propone la rilettura degli eventi bellici del primo conflitto mondiale. Rilettura che sarà compiuta da quello che ha definito ´l´ideale territorio di osservazione rappresentato dal Friuli Venezia Giulia´. “La nostra regione –secondo il professor Alberto Monticone, storico dell´Università La Sapienza di Roma– diverrà dunque una sorta di laboratorio per la raccolta di esperienze, reperti, cimeli e testimonianze, i quali consentiranno, alla fine del lavoro di ricerca, di farci conoscere aspetti nuovi dell´esperienza vissuta novant´anni fa dalla nostra comunità. Così, ad esempio, saranno compiuti studi sulle migrazioni interne avvenute all´epoca e sugli usi alimentari della popolazione locale”. Il progetto ´Rileggiamo la Grande Guerra´, al quale ha aderito anche l´Esercito, rappresentato nell´occasione dal generale Michele Torres, sarà concretizzato anche con alcuni convegni in programma nel prossimo mese di ottobre (5, 6 e 7) a Caporetto, Cividale e Udine, e nei due anni successivi a Udine e Vittorio Veneto, nonché da mostre sui dipinti sulle prime linee nella battaglia di Cividale; da concerti sulle canzoni e i cori di trincea; da iniziative nelle scuole superiori; dalla mappatura dei palazzi storici della città di Udine coinvolti negli eventi bellici; dalle celebrazioni per il centenario del Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana; dall´attivazione dell´archivio virtuale dei combattenti; dalla pubblicazione della diaristica di trincea. Ma particolare rilievo rivestirà inoltre la sistemazione dei sentieri, dei camminamenti, dei forti e delle trincee (´i sentieri della pace´, è stato sottolineato), già avviata in taluni Comuni grazie ai finanziamenti comunitari Interreg, che sarà completata dalla creazione di punti di informazione e di accoglienza. ´Rileggiamo la Grande Guerra´ si presenta dunque con un´articolata serie di iniziative e di eventi ai quali si aggiungeranno ulteriori programmi e manifestazioni che sono allo studio. Per offrire, come ha concluso Bertossi, alle generazioni attuali e ai cittadini del domani un vasto patrimonio conoscitivo su un periodo storico che cambiò la vita e le abitudini della nostra terra. (ARC) .  
   
 

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