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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Giugno 2007
 
   
  AMBIENTE: SCOPERTA FALDA ACQUIFERA NEL PORDENONESE A 550 METRI DI PROFONDITÀ CON UN SISTEMA SIMILE A QUELLO UTILIZZATO PER IL PETROLIO

 
   
   Trieste, 14 giugno 2007 - E´ stata scoperta in Friuli Venezia Giulia, nel Pordenonese, una nuova falda acquifera a 500 metri di profondità. Acqua potabile ed estremamente equilibrata, ideale per gli usi quotidiani - così è stata definita nel corso dell´odierna presentazione alla stampa - che rappresenterà un´importante riserva a disposizione dell´acquedotto del Basso Livenza, uno dei pochi servizi idrici interregionali in Italia che, al momento, serve 12 comuni (7 veneti e 5 nel Pordenonese) ma tra non molto amplierà l´approvvigionamento a 27 realtà, 12 venete e 15 della Destra Tagliamento. Negli ultimi 40 anni, ha spiegato il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Gianfranco Moretton, le falde acquifere sono calate di due metri a dimostrazione che l´acqua è un bene esauribile, indubbiamente la risorsa più preziosa del Terzo millennio che va difesa con estrema determinazione. La falda pordenonese - è stato spiegato nel corso dell´incontro con i media, svoltosi nella sede del Consiglio regionale a Trieste - è alimentata dalla zona Pedemontana, ai piedi delle Prealpi, da un´altitudine inferiore ai 600 metri. Nonostante si trovi ben al di sotto di altri strati acquiferi, è comunque più recente rispetto a flussi posti a profondità minori. Nell´illustrare con i soggetti attuatori (Ogs, Università di Trieste e Ferrara, Eurekos srl, Arpa, Acque del Basso Livenza spa e l´olandese Tno-nitg) i risultati del Progetto europeo Cami, "Caratterizzazione dell´Acquifero con Metodologie integrate" (1/12/04-31/12/07), Moretton ha assicurato che la Regione tutelerà al meglio il proprio "tesoretto", costituito dalla nuova e da tutte le altre falde acquifere costantemente esposte a molteplici rischi, primo fra tutti l´inquinamento. La nuova falda acquifera nel Parco delle Fonti di Torrate, tra San Vito al Tagliamento e Villotta, è stata scoperta sviluppando una metodologia integrata con tecniche innovative non invasive (rilievo microgravimetrico e metodo sismico applicato allo studio degli acquiferi). In questo modo, è stato detto, è stato sperimentato un protocollo che, abbinando la ricerca all´attività imprenditoriale, costituirà un riferimento a livello europeo. E´ stata trovata l´acqua con un sistema simile a quello utilizzato per il petrolio, hanno commentato i tecnici, confermando che adesso si provvederà a monitorare il resto del territorio regionale, compreso il Carso. In parallelo, attraverso il Progetto Cami la Regione ha avviato anche un innovativo programma di informazione sulla provenienza e sull´utilizzo dell´acqua, sensibilizzando in particolare i giovani a partire dagli alunni delle scuole elementari. .  
   
 

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