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Notiziario Marketpress di Venerdì 15 Giugno 2007
 
   
  A LIGNANO SABBIADORO CONVEGNO TURISMO-ENOGASTRONOMIA

 
   
  Fare gioco di squadra per promuovere il territorio del Friuli Venezia Giulia attraverso le produzioni tipiche, i grandi vini bianchi, ma soprattutto tramite un´adeguata accoglienza e una qualità bene rapportata al prezzo nei luoghi della ristorazione, della degustazione, del soggiorno. Questa la ricetta dell´assessore regionale alle Attività Produttive, Enrico Bertossi, per far conoscere e apprezzare ulteriormente la nostra realtà, che è stata ribadita al convegno "Proposta turistica ed enogastronomia: un circolo virtuoso", organizzato dall´Accademia della cucina italiana e svoltosi il 16 giugno a Lignano Sabbiadoro. Secondo Bertossi infatti, se grazie al lavoro di sensibilizzazione, e non solo, svolto dalla Regione in questi anni, si è raggiunta la consapevolezza che il Friuli Venezia Giulia, attraverso i prodotti gastronomici di pregio come il prosciutto di San Daniele, le cantine, i ristoranti, gli agriturismo e i piccoli locali ancorati alle tipicità, si può concretizzare un´adeguata promozione turistica, è però nel contempo anche vero che si può fare ancora qualche cosa di più. Per esempio, rispetto ai grandi eventi di promozione, mentre iniziative come Sapori Pro loco stanno vivendo una fase evolutiva importante, Friuli Doc segna il passo e, secondo l´assessore, occorre sia rivisitata. Serve ancora che gli stessi prodotti della filiera enogastronomica, e il territorio con le sue attrattive, possano essere presentati in modo adeguato e ad un prezzo accessibile alle diverse fasce di turisti. E´ per questo che la Regione ha ideato il Club di prodotto turistico, al quale per ora aderiscono ottantacinque locali del Friuli Venezia Giulia, nei quali viene garantita la proposta di menù a un corretto rapporto prezzo qualità. "E´ questo uno stimolo ulteriore - ha commentato Bertossi - ad amplificare la filiera della quale fa parte, e nella quale svolge un ruolo importante, anche l´Accademia della cucina italiana". "Occorre infatti - ha concluso - poter dare ai turisti indicazioni utili sui locali che sotto un certo aspetto sono più affidabili, per assicurare agli utenti l´opportunità di testarli a seconda delle proprie disponibilità e attese". In apertura del convegno, il coordinatore regionale dell´Accademia della cucina, Renzo Mattioni, aveva sintetizzato le carature della gastronomia regionale, che è "la sintesi delle cucine latina, slava e tedesca, e costituisce una grande ricchezza per la nostra comunità". Già negli usi di cucina infatti si riconoscono le basi di una comunità interregionale e internazionale qual è stata l´Alpe Adria, nella quale si poteva intravedere il germe della nuova Europa. Mattioni ha altresì ricordato che delle potenzialità e vocazioni di quest´area situata tra i confini di diverse civiltà vi era già consapevolezza anche nel passato. Infatti, nel 1899, a Cividale del Friuli Carlo Podrecca, che tra l´altro fu il nonno di Orio Vergani, fondatore dell´Accademia italiana della cucina, promosse un convegno tra studiosi di tutte le culture europee, i quali presero a campione anche le usanze gastronomiche dell´epoca. Nel corso dei lavori del convegno, Bruno Bertero, della direzione generale Turismo Fvg, ha illustrato l´offerta turistica del Friuli Venezia Giulia, mentre un rilevante contributo sulle abitudini e sulle potenzialità dell´accoglienza è stato fornito da Marino Vocci, giornalista e studioso, sul tema "il turista come ospite". Giuseppe Pucciarelli ha poi parlato di osterie, buffet, frasche e osmizze, mentre le conclusioni sono state tratte dal presidente nazionale dell´Accademia italiana della cucina Giuseppe Dell´osso. .  
   
 

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