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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Giugno 2007
 
   
  SFRUTTAMENTO DELL´ENERGIA DELLE ONDE MARINE

 
   
   Bruxelles, 18 giugno 2007 - Alcuni partner di un progetto finanziato dall´Ue hanno sviluppato un nuovo convertitore dell´energia del moto ondoso, ritenuto essere ancora più efficace rispetto ad altri sistemi analoghi. Per mettere alla prova il nuovo sistema, il consorzio del progetto sta costruendo al largo della costa norvegese un prototipo in scala reale. Il progetto non poteva iniziare in tempi migliori. Con la minaccia sempre più concreta di un cambiamento climatico e il profilarsi di una possibile crisi energetica, i responsabili politici europei hanno sempre più interesse ad accrescere la percentuale di energie pulite e rinnovabili nel mix energetico europeo. Il «Seawave Slot-cone generator» (Ssg) è un convertitore dell´energia delle onde marine, basato sul principio dell´innalzamento delle onde, che utilizza complessivamente tre serbatoi posti uno sopra l´altro. L´acqua raccolta nei serbatoi attraversa una turbina multistadio per la produzione di energia elettrica. La struttura a tre livelli consente di raccogliere sia onde di elevata dimensione, che creano la maggior parte dell´energia, sia onde piccole, che garantiscono la produzione continua dell´energia. «Il vantaggio del nostro progetto risiede nello sfruttamento dell´intero spettro di onde, garantendo in tal modo un alto livello di efficienza e la generazione continua di energia», ha riferito al Notiziario Cordis Monika Bakke della Wave Energy As, il partner principale del progetto Wavessg. Un altro vantaggio del convertitore è rappresentato dall´utilizzo di una sola turbina. «Generalmente, affinché un sistema possa raccogliere onde di varie dimensioni, è necessaria la presenza di una turbina in ogni cisterna [serbatoio]», ha spiegato Monika Bakke. «Il problema di avere singole turbine è che le onde vanno e vengono e il tempo che intercorre tra un´onda e l´altra determina l´arresto della turbina e quindi del generatore. Questo porta alla disconnessione del sistema dalla rete elettrica». Il sistema brevettato dal consorzio del progetto utilizza solo una ruota di turbina in comune per tutti e tre i serbatoi. «Fin quando una cisterna produrrà energia, il convertitore rimarrà connesso alla rete», ha dichiarato Monika Bakke. Dopo intense sperimentazioni in laboratorio, i partner del progetto sono ora pronti a mettere alla prova il convertitore in un ambiente reale. Hanno avviato i lavori per integrare un convertitore dimostrativo in una barriera frangionde del porto di Kvitsoy, una piccola isola (520 abitanti) al largo della costa norvegese. Dopo avere studiato le onde del luogo, i partner del progetto hanno adattato il convertitore per sfruttare l´energia delle onde di tre dimensioni diverse (1,5 metri, 3 metri e 5 metri). Il consorzio del progetto ha stimato che il convertitore potrebbe produrre 200 000 kilowattore all´anno che consentirebbero di fornire energia a dieci abitazioni dell´isola. «Si tratta di una quantità di energia limitata, ma solo perché la fonte energetica è limitata», ha affermato Monika Bakke. «Integrando il sistema in un frangiflutti di 500 metri, è possibile arrivare a produrre 20 gigawattore all´anno», una quantità di energia elettrica che consentirebbe di rifornire 4 000 famiglie. Oltre a generare energia a prezzi contenuti, l´installazione del convertitore presenta il vantaggio di poter essere integrato in infrastrutture frangiflutti, assolvendo quindi un duplice scopo. «Il 95% della spesa per l´installazione del prototipo è destinato al cemento del frangiflutti, quindi l´installazione in un frangiflutti risulta essere più competitiva», ipotizza Monika Bakke. Altri vantaggi evidenziati dal consorzio del progetto sono l´alta affidabilità del sistema, la presenza di pochissimi componenti mobili e quindi la capacità di resistere a condizioni burrascose. Il convertitore potrebbe anche essere combinato con meccanismi di produzione dell´acqua dolce e sistemi di stoccaggio dell´idrogeno per produrre energia elettrica durante i periodi di mare più calmo. Tuttavia, come per altre nuove tecnologie energetiche, quali quelle eoliche, sono state espresse preoccupazioni sull´impatto ambientale di tali sistemi di sfruttamento dell´energia marina. Tra i motivi di preoccupazione figurano l´inquinamento acustico e i cambiamenti nella struttura dei sedimenti marini. A tale proposito, il consorzio eseguirà una valutazione del rischio ambientale nel corso del suo lavoro. Monika Bakke sostiene che il convertitore avrà un impatto limitato, simile a quello di un normale frangiflutti, e che il rumore della turbina non sarà così invasivo da danneggiare la vita marina. Se le condizioni del tempo lo consentiranno, si auspica che il convertitore e l´impianto elettrico siano operativi entro l´estate del 2008. Sebbene la durata del progetto pilota sia di sette anni, Monika Bakke è del parere che dopo un anno il progetto potrà già fornire dati concreti sulla quantità di energia che il convertitore è in grado di produrre. Il progetto ha ricevuto 1 Mio Eur a titolo dell´area tematica prioritaria «Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi» del Sesto programma quadro (6Pq). Il costo totale per lo sviluppo, la costruzione, l´installazione e il collaudo del sistema si aggira sui 3,5 Mio Eur. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Waveenergy. No/ .  
   
 

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