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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Giugno 2007
 
   
  DIRITTO D´AUTORE: ORDINE DEL GIORNO APPROVATI ALLA CAMERA

 
   
  “Assistiamo all’ennesimo attacco per indebolire, sconvolgere, anzi il termine giusto è azzerare la normativa a tutela del diritto d’autore”. E’ caustica la posizione del presidente di Aie e Sistema Cultura Italia, la Federazione italiana dell’Industria culturale che aderisce a Confindustria, Federico Motta, all’indomani dell’approvazione da parte della Camera dei Deputati dei tre Ordini di Giorno (rispettivamente Maroni-fava, Trepiccione-bonelli-vacca e Acerbo-folena-vacca) sul tema, con cui si impegna il Governo “ad adottare le opportune iniziative normative volte a modificare la disciplina del diritto d´autore che prevedano, tra l´altro, l´abolizione delle sanzioni penali per la condivisione della conoscenza, in particolare attraverso le reti di telecomunicazione, nonché la liberalizzazione della copia per uso personale di opere di ingegno” e a “procedere ad una effettiva liberalizzazione che consenta la riproduzione unicamente per uso personale e senza fini di lucro di brani musicali, libri di testo ed altre opere intellettuali similari”. “Altro che condivisione della conoscenza – replica il presidente Motta - L’intento dichiarato è nella direzione di consentire una assoluta libertà di sfruttare e utilizzare per uso personale le opere dell’ingegno a prescindere da una qualsiasi forma di autorizzazione da parte dei titolari dei diritti e da qualsiasi anche minimo riconoscimento di un compenso. In più questo avviene in totale spregio e violazione degli obblighi assunti dall’Italia in ambito internazionale attraverso il recepimento di direttive europee e trattati internazionali in materia di diritto d’autore”. “Ma perché si parla sempre di tutela della proprietà privata e poi si dimentica invece il rispetto di quella intellettuale e si afferma anzi che “la legislazione attuale sul diritto d´autore reca restrizioni tali da pregiudicare alcuni basilari diritti dei cittadini in merito alla diffusione della conoscenza”? – conclude Motta - Lo dicano chiaramente che si vuole far morire l’industria culturale italiana e - in contraddizione ai loro stessi propositi - la cultura” .  
   
 

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