Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Giugno 2007
 
   
  “ARTE PER MARE: DALMAZIA, TITANO E MONTEFELTRO TRA PRIMO CRISTIANESIMO E RINASCIMENTO” REPUBBLICA DI SAN MARINO, MUSEO DI SAN FRANCESCO, CITTÀ DI SAN LEO, MUSEO DI ARTE SACRA DAL 22 LUGLIO ALL’11 NOVEMBRE

 
   
  Milano, 18 giugno 2007 - Davvero una mostra meravigliosa che parte dalle splendide testimonianze del primo Cristianesimo in Dalmazia e a Rimini per arrivare alle splendide oreficerie e pagine miniate, dipinti e sculture a partire dal secolo Xiii fino al Rinascimento, di artisti di entrambe le sponde. I dalmati Marino e Leone, i due protagonisti, secondo la tradizione giungono sulla costa romagnola alla fine del terzo secolo, lavorano a Rimini come maestri d’ascia per poi scegliere la vita contemplativa tra Titano e Montefeltro, dando qui origine ad uno sorta di movimento eremitico che trasformò il territorio boscoso e selvaggio tra Adriatico e Appennino in una piccola Tebaide. Ma la mostra “Arte per mare. Dalmazia, Titano e Montefeltro dal primo Cristianesimo al Rinascimento” non si limita a ricostruire l’ambiente di questo primo viaggio, ma sceglie invece di sviluppare, in modo ampio e con una straordinaria ricchezza di testimonianze artistiche, il continuo passaggio, da una all’altra costa del medio Adriatico, di arte e artisti lungo le frequentatissime antiche “autostrade del mare”. Il periodo storico (e conseguentemente artistico) che la grande esposizione prende in esame è quello tra il primo Cristianesimo, epoca di arrivo di Leo e Marino, e il Rinascimento. Due le sedi scelte per questa ampia mostra che durerà sino all11 novembre: il Museo di Arte Sacra nella Città di San Leo e il Museo di San Francesco nella Repubblica di San Marino. “Arte per mare” è stata promossa dalla Diocesi di San Marino-montefletro in collaborazione con la Repubblica di San Marino e la Città di San Leo, ed è coordinata da Giovanni Gentili e Alessandro Marchi. Nell’antico Palazzo Medici di San Leo, sede della prima sezione della rassegna, vengono presentate splendide testimonianze del primo Cristianesimo in Dalmazia e, in parallelo, a Rimini. I reperti dalmati provengono prevalentemente da Salona, la più importante città della Dalmazia romana, sorta a due passi dal celebre palazzo imperiale di Diocleziano, a Spalato. Dalle numerose chiese paleocristiane, basiliche, battisteri e necropoli di quella città giungono plutei, capitelli, frammenti di ciborio e altri elementi architettonici, che in mostra vengo raffrontati con analoghi elementi provenienti dall’antica Ariminum e che parlano un linguaggio comune, diffuso in età altomedievale attraverso il mare. Nodi, intrecci, fogliami, rilievi con animali reali o di invenzione decorano le superfici: un insieme fantastico, a volte “barbaro” nel tratto e nella esecuzione e di grande effetto cromatico. Completa questa sezione una ampia scelta di oggetti di uso quotidiano e liturgico di grande bellezza, sempre provenienti dalle due sponde del mare. Di eccezionale interesse il reliquiario in argento del quinto secolo ritrovato a Rimini, all’interno di un altare marmoreo. Chiude questa prima sezione della mostra la monumentale Croce dipinta per il Duomo di San Leo e databile intorno all’undicesimo secolo, qui esposta per la prima volta dopo un lungo restauro che ha portato alla luce, sotto ridipinture recenti, uno splendido volto del Cristo Trionfante. All’esterno della sede espositiva, il percorso della mostra prosegue idealmente lungo le stradine di San Leo sino al Duomo, splendida costruzione romanica riaperta al culto nell’estate del 2006 e la vicina Pieve romanica, sorta su un più antico edificio di culto strettamente relato alla presenza del Santo fondatore. Verso il mare, in lontananza, appare il monte Titano, terra della Repubblica, dove è ospitata la seconda parte della mostra, nel Museo di San Francesco, nel cuore del centro storico. Pittura e scultura per lo più, insieme a splendide oreficerie e a pagine miniate di rara bellezza, documentano il legame plurisecolare esistente tra le due sponde dell’Adriatico a partire dal secolo Xiii fino al Rinascimento, tramite una produzione artistica di notevole livello dovuta all’ingegno e alla mano di maestri spesso attivi su entrambe le coste del mare. Sono anonimi pittori bizantineggianti – come l’autore della celebre Madonna con il, Bambino della Pinacoteca di Forli; o quello della Madonna col Bambino e i ss. Nicola e Francesco del Museo della Città di Spalato. Ai francescani capillarmente presenti fin dai tempi di Francesco nelle terre bagnate dal mare si deve la committenza di Croci e Madonne e di quei Volti Santi o Imagines Pietatis, tipici dell’area adriatica, destinati a grande fortuna specie nel Trecento e Quattrocento. Anche i commerci veneziani trascinano arte e artisti dall’una all’altra sponda del mare. Ne dà testimonianza anzitutto Paolo Veneziano insieme ai suoi discepoli, diretti o indiretti, le cui opere si ritrovano un po’ ovunque sulle due sponde e negli immediati entroterra: nei pressi di Cesena è lo spesso Paolo a firmare nel 1347 il suo primo capolavoro giunto fino a noi, la famosa Madonna con il Bambino ora al Museo Diocesano di Cesena e a realizzare, probabilmente con l´aiuto dei figli il Polittico di Arbe/rab, in Dalmazia, (per altro città natale dei nostri Leone e Marino); mentre a San Leo e altrove nel Montefeltro giungono via mare preziose tavole dipinte di Catarino Veneziano e a Santarcangelo di Romagna Jacobello di Bonomo invia da Venezia quel capolavoro assoluto che è il Polittico conservato nella chiesa collegiata, ancora integro nella sua fastosa, splendida cornice. Per non dire di Jacobello del Fiore, presente a Pesaro e a Spalato con testimonianze pittoriche di alta qualità. Sono opere, quelle citate, che in mostra "dialogano" anche con preziosi documenti propri dell´arte della "terraferma", quali tavole dipinte dovute alla mano di celebri artisti della Scuola riminese del Trecento e opere - tempere, ricami, oreficerie - di maestri nordici documentati su entrambe le coste dell´Adriatico e che suggeriscono altre vie dell´arte che fanno di questa area adriatica un "melting pot" culturale senza pari in quell´epoca. L’arte passa anche attraverso le “bocche” montane che collegano le Marche e la Romagna al mare. Di qui transitano pittori e scultori fiorentini in pieno Quattrocento, attratti dal polo di Urbino ma anche la creatività geniale dei dalmati Laurana – Francesco lo scultore e Luciano l’architetto – , di Giorgio da Sebenico e di Giovanni Dalmata. Uno scambio continuo e prolifico coinvolge scultori quali Nicolò di Giovanni Fiorentino, Andrea Alessi, Giorgio di Matteo Dalmata, e pittori come Giorgio Schiavone, Carlo e Vittore Crivelli e i tre fratelli Vivarini. Le loro opere, presenti sulle due coste, segnalano le profonde novità che si andavano allora affermando in senso rinascimentale, senza tradire fino in fondo, però, l’amore e la passione tutte adriatiche per i colori dell’oro e per le luci del mare, retaggio orientale per nostra fortuna duro a morire. E di tutto questo la ricca sezione sanmarinese della mostra dà ampiamente conto. “Arte Per Mare. Dalmazia, Titano e Montefeltro tra primo Cristianesimo e Rinascimento” Repubblica di San Marino, Museo di San Francesco Città di San Leo, Museo di Arte Sacra, Catalogo Silvana Editoriale. Mostra promossa dalla Diocesi di San Marino-montefeltro in collaborazione con il Dicastero per l´Istruzione e la Cultura, Repubblica di San Marino e la Città di San Leo. A cura di Josko Belamarić, Giovanni Gentili e Alessandro Marchi. .  
   
 

<<BACK