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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Giugno 2007
 
   
  STUDI SETTORE: DENUNCIA ALLA COMMISSIONE EUROPEA DAGLI ARTIGIANI VENEZIANI

 
   
  Mestre (Ve) 18 giugno 2007 - Una denuncia formale alla Commissione Europea contro gli studi di settore. È l´atto più forte messo in campo dalla Confartigianato Provinciale di Venezia, che ha deciso di portare all´attenzione di Bruxelles le presunte violazioni alla normativa dell´Ue che sarebbero originati dagli indici di normalità sul reddito d´impresa introdotti dal Governo. L´articolato della denuncia e le motivazioni politiche che hanno spinto l´Unione territoriale a procedere presso la Commissione Europea sono stati presentati oggi in una conferenza stampa nella sede di Marcon. E dopo il 9 luglio il presidente Giuseppe Molin, il segretario Giorgio Minighin e i delegati dei mandamenti veneziani andranno personalmente a Bruxelles, dove incontreranno gli europarlamentari veneti e chiederanno un faccia-a-faccia con il commissario alla fiscalità László Kovács e con il vicepresidente Franco Frattini. La denuncia è un atto "pesante", ma secondo gli artigiani del Veneziano l´articolo 1 della Finanziaria 2007 (legge 296/2006) e il Decreto Ministeriale di attuazione del 20 marzo 2007 - con i quali si disciplina l´istituto degli studi di settore, oltre agli indicatori di normalità economica ai fini dell´adeguamento di Iva, imposte dirette e Irap - violerebbero le regole di corretto accertamento delle imposte e di proporzionalità di esse definite dall´Ue. "Non si tratta di un ricorso - spiegano Alessio Vianello e Chiara Montagner, i legali estensori del testo di denuncia per la Confartigianato Provinciale di Venezia -. È una denuncia per violazione del Trattato Ue e di alcune direttive comunitarie che apre un procedimento di indagine e di accertamento. Qualora si accertasse la violazione, si aprirebbe un procedimento di infrazione nei confronti dello Stato Italiano". Le norme del diritto comunitario di cui si presume la violazione sono due: l´articolo 56 del Trattato sulla libera circolazione dei capitali e l´articolo 93 sull´armonizzazione fiscale. La Commissione Europea è l´organo esecutivo di indagine e, nel caso di procedesse all´infrazione, il Governo dovrebbe adeguare la normativa, pena la condanna presso la Corte di Giustizia. "Avevamo promesso di non rimanere a guardare di fronte ai provvedimenti iniqui del Governo - sottolinea Giuseppe Molin, presidente della Confartigianato Provinciale di Venezia (11mila associati) -. In effetti i nuovi indicatori di normalità sul reddito d´impresa, introdotti lo scorso marzo, sono stati stabiliti unilateralmente dal Governo senza avere il termometro dei settori e delle singole realtà. Ieri il ministro Bersani ha confermato la proroga di 20 giorni, ma di fatto questo non chiarisce la situazione. È un sistema che si palesa come discriminatorio per le imprese più piccole e frena lo sviluppo di tutte le Pmi che così faranno ancora più fatica a competere e ad avere degli utili". E forse non è un caso che la mortalità di ditte individuali iscritte alla Camera di Commercio di Venezia sia cresciuta del 10% in due anni: riferendosi ai primi 5 mesi dell´anno, si è passati dalle 2. 095 imprese cessate del 2005 alle 2. 100 del 2006, fino alle 2. 337 del 2007. Ora è iniziata una "battaglia di giustizia", chiarisce Molin. L´obiettivo degli artigiani veneziani è di raccogliere almeno 5mila adesioni e dunque presentarsi all´Ue con 5mila denunce firmate di proprio pugno da altrettanti imprenditori. E visto il clima "caldo" sul fronte studi di settore le imprese non si tireranno indietro di fronte all´appello dell´associazione di categoria. .  
   
 

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