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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Giugno 2007
 
   
  CONFERENZA DI LIVORNO: IL MARE TOSCANO DOVREBBE GARANTIRE 70 MILA POSTI DI LAVORO IN PIÙ UNA POTENZIALITÀ INESPRESSA: SVILUPPARE DI PIÙ INDOTTO E CAPACITÀ DI ESPORTAZIONE

 
   
  Livorno, 19 giugno 2007 - L´economia della costa dovrebbe occupare oltre 70 mila lavoratori in più. Se alla costa applicassimo infatti il tasso di occupazione medio del resto della Toscana, il numero degli occupati dovrebbe essere del 16% più alto. A fare i calcoli le a spiegare come il risultato potrebbe essere raggiunto è stata l’Irpet, l’Istituto regionale di programmazione economica della Toscana, che alla conferenza regionale all’Accademia navale di Livorno ha presentato il 15 giugno una ricerca sull’economia del mare. Occorre in sostanza sviluppare l’indotto – perché trasporti, cantieristica, turismo, pesca, produzione e distribuzione di energia non sono solo un bacino di occupazione di per sé - occorre accrescere la capacità di esportazione dell’economia locale e trattenere sul territorio una parte più alta del valore aggiunto prodotto. Diventando più competitivi. La costa rimane in Toscana infatti un’area debole. Il valore aggiunto procapite è circa l’83% di quello dell’interno. “Ma questo solo perché più bassa è la partecipazione al lavoro – spiega il ricercatore Stefano Casini Benvenuti – visto che il valore aggiunto per unità di lavoro è sostanzialmente analogo a quello del resto della regione”. Uniche eccezioni l’Elba, dove il valore aggiunto è più alto, e Piombino, nella media. Detto in altri termini: le attività produttive sono più rarefatte lungo la costa e meno utilizzati sono dunque i lavoratori, che quando impiegati mostrano invece un’elevata produttività. Quel che manca (o non è sviluppato nelle sue piene potenzialità) sarebbe appunto l’indotto. Lungo la costa toscana molto spesso ci sono imprese di grandi dimensioni, spesso a partecipazione statale, ad alta densità di capitale e elevato uso del territorio. Ed il fatto di fornire occasioni di lavoro sicure, spiega l’Irpet, avrebbe depresso quello spirito imprenditoriale che altrove, anche in Toscana, ha creato invece sistemi produttivi ad elevato uso di lavoro. Negli anni Cinquanta il tasso di occupazione della Toscana del mare era superiore a quello regionale. Oggi è di circa il 20% più basso. Le aree di piccola impresa occupano una quantità notevole di lavoro, anche se poi il rendimento non è sempre elevato. Le aree di grande impresa spesso ottengono un alto rendimento dal lavoro utilizzato, ma nel complesso il lavoro utilizzato è basso. E la Toscana del mare non si discosterebbe in questo dalla regola generale. .  
   
 

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