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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Giugno 2007
 
   
  LA TOSCANA MANTIENE LA QUOTA NONOSTANTE I TAGLI FONDO SOCIALE EUROPEO, PIÙ RISORSE GRAZIE ALLA REGIONE QUASI 300 MILIONI PER L’OCCUPAZIONE PIÙ DI 140 PER RAFFORZARE IL CAPITALE UMANO

 
   
  Firenze, 120 giugno 2007 - La lotta alla disoccupazione e lo sviluppo del “capitale umano”, le iniziative di cooperazione e mobilità internazionale, le politiche per l’inclusione sociale: questi i principali settori di intervento attorno ai quali si concentrano le risorse che il nuovo Fondo sociale europeo prevede per la Toscana nel periodo 2007-2013, in tutto 666 milioni di euro che sono stati suddivisi fra i diversi settori in base alle priorità indicate nel Programma regionale di sviluppo. Di questi quasi 300 milioni di euro sono destinati alle politiche per l’occupazione, circa il 44% del totale. In proposito l’assessore Simoncini ha spiegato che l’impegno nella distribuzione delle risorse, che dovrebbe cominciare già dal prossimo autunno, sarà rivolto particolarmente al sostegno dei soggetti più deboli. E fra questi vi sarà ampio spazio per politiche di genere nei confronti delle donne, con l’estensione a livello regionale di buone pratiche già sperimentate in alcune province (come il voucher di conciliazione per chi ha bambini piccoli o anziani a carico) e per i soggetti svantaggiati. In proposito Simoncini ha fatto l’esempio di strumenti che hanno funzionato come la cosidetta “sovvenzione globale” che ha permesso l’avvio di imprese da parte di soggetti svantaggiati o soluzioni, anche originali (ad esempio l’apertura di uno stabilimento balneare dotato di ogni soluzione in grado di supportare i portatori di handicap) per i soggetti svantaggiati. “Sono strumenti come questi – ha sottolineato Simoncini – che andranno senz’altro portati avanti. ” Altri 172 milioni, il 26% del totale, serviranno a rafforzare i nostri “cervelli”, rendendoli più competenti e agguerriti rispetto alle sfide dell’economia globale. Una fetta pari al 17% delle risorse, 114 milioni e 298 euro, andrà a iniziative per l’adattabilità, che in altre parole significa tutto ciò che ha a che fare con l’innovazione e l’imprenditorialità, per aiutare chi lavora ad evolversi al ritmo delle nuove tecnologie, aggiornando le proprie conoscenze per tutto il corso della vita lavorativa. All’inclusione sociale sono destinati circa 40 milioni, mentre quasi 27 milioni (4% del totale) saranno destinati – ed è una novità assoluta – alle politiche di transnazionalità e interregionalità che poi vuol dire soprattutto favorire al massimo gli scambi, a scopo formativo, di studenti e lavoratori, apprendisti e insegnanti. Il punto su quello che si conferma come uno dei più importanti strumenti finanziari dell’Unione europea è stato fatto oggi, nel corso della conferenza stampa che, come negli altri paesi dell’Unione Europea, si tiene in questi stessi giorni per celebrare i 50 anni del Trattato di Roma, quello che, nel 1957, sancì la nascita della Comunità economica europea. “La Regione Toscana - spiega l’assessore all’istruzione, formazione, lavoro Gianfranco Simoncini - ha, nel corso degli anni, posto un crescente accento sul ruolo del Fse, per realizzare gli interventi tesi a migliorare le competenze dei suoi cittadini. In particolare, con gli ultimi due periodi di programmazione, il Fondo sociale europeo è diventato la principale leva strategica per la realizzazione delle politiche per lo sviluppo delle risorse umane in Toscana, attraverso l’attuazione di interventi formativi e per l’inserimento nel mondo del lavoro”. Per i prossimi anni la Toscana potrà contare su una quantità di risorse sostanzialmente analoga a quella del precedente periodo: “Ciò è possibile- sottolinea l’assessore - nonostante il taglio del 18% a livello nazionale, perché la Regione ha deciso di incrementare la sua quota del cofinanziamento nazionale: oltre 75 milioni di euro, pari al 27,2% del cofinanziamento nazionale”. Se nel primo periodo di programmazione, 1994-99, le risorse complessive ammontavano a 345 milioni di euro che hanno consentito la relizzazione di 11. 925 corsi e coinvolto 142. 861 persone, nel secondo periodo, quello appena concluso, dal 2000 al 2006, le risorse sono diventate più del doppio: circa 705 milioni di euro, compreso il premio ricevuto in corso d’opera grazie alla buona capacità di spesa. Le attività svolte sono state oltre 30 mila, con 730 mila destinatari, di cui il 53,7% donne. Le persone che hanno portato a termine corsi di formazione sono nel complesso circa 455 mila, di cui il 58,7% femmine. L’aumento della popolazione femminile coinvolta, che nel primo periodo era del 41%, appare particolarmmente significativo perché è proprio in direzione di un maggior coinvolgimento del mondo femminile che sono state promosse quasi tutte le iniziative realizzate, che hanno riguardato la formazione per occupati, l’aggiornamento culturale, la formazione finalizzata al reinserimento nel mondo del lavoro, l’orientamento e la consulenza. Dal punto di vista dell’occupazione i risultati sono soddisfacenti: oltre il 60% delle persone senza lavoro che hanno partecipato alle attività finanziate dal Fse ha trovato un’occupazione entro 12 mesi dalla conclusione. Una buona notizia – ha sottolineato l’assessore Simoncini – che conferma come grazie ai soldi del Fondo Sociale Europeo sono stati fatti interventi volti ad accompagnare il rilancio e lo sviluppo della nostra regione. Un dato questo – ha aggiunto – confermato dalle cifre che vedono in Toscana, nel periodo 2000-2006 un incremento dell’occupazione pari al 4%. E se gli interventi formativi sono stati destinati in gran parte all’universo femminile, il fatto che l’occupazione delle donne sia cresciuta, nello stesso periodo, del 5,7% è un altro segnale positivo. Si è inoltre ridotto del 3,3% il divario fra la percentuale di occupati uomini e le donne. Un divario – ha concluso Simoncini – che resta attorno al 19% ed è ancora troppo alto. Tuttavia è importante che si sia cominciato a ridurre questo gap e su questo – ha ribadito – continueremo a lavorare. L’aumento dei tassi di inserimento è proporzionale al crescere dei titoli di studio e inversamente proporzionale all’età dei partecipanti: il 71% dei partecipanti che trovano lavoro entro 12 mesi ha infatti fino a 24 anni. Insieme all’assessore regionale Gianfranco Simoncini hanno partecipato alla conferenza stampa odierna l’assessore provinciale alle politiche del lavoro della Provincia di Arezzo, Alessandra Dori e i rappresentanti della Commissione Europea e del Ministero del Lavoro. Tutti hanno convenuto sull’importanza del lavoro svolto e sull’efficacia del meccanismo attuato dalla Regione Toscana che vede le Province protagoniste nella gestione del Fondo Sociale Europeo per una quota pari al 65% del totale. Da parte del rappresentante Ue è venuta una particolare sottolineatura di riconoscimento al buon lavoro svolto dalla Toscana in queste tematiche. La Commissione Ue – ha spiegato – ha lasciato inalterato lo stanziamento sul Fse, ma l’allargamento a 25 Stati rispetto ai precedenti 15 ha comportato un taglio consistente nell’assegnazione dei fondi alle regioni più ricche, che sono quelle del centro-nord. Proprio in virtù dell’ottimo lavoro svolto dalla Toscana negli anni passati – ha concluso – siamo riusciti a fare uno sforzo che ha consentito alla Regione di mantenere inalterato il suo impegno. Ma non è stato così per le altre regioni. ” .  
   
 

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