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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 20 Giugno 2007 |
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IGIENE INTIMA: ECOSISTEMA VAGINALE, UNA “BARRIERA” NATURALE CHE DEVE ESSERE DIFESA
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Gli organi genitali femminili sono provvisti naturalmente di un sistema di difesa contro le infezioni. L’integrità delle superfici esterne (pelle e mucose) e un delicato ecosistema di batteri (la flora lattobacillare) mantengono un microambiente vaginale leggermente acido e rappresentano una “barriera” in grado di contrastare la proliferazione dei patogeni (batteri, funghi) e dei germi che sono presenti normalmente sulla pelle ma che, se in numero eccessivo, possono provocare infezioni. Tuttavia, banali irritazioni locali e la mancanza di una quotidiana igiene intima adeguata possono alterare questa “barriera” naturale e aprire le porte alle infezioni. L’ecosistema vaginale è caratterizzato da un equilibrio complesso e delicato. Sono tre gli elementi principali che lo condizionano: la presenza nel tessuto epiteliale vaginale di un particolare tipo di zucchero, il glicogeno; l’attività di specie batteriche saprofite (cioè positive per l’ambiente vaginale), che fanno parte della flora batterica della vagina, quali i lattobacilli di Döderlein. Questi lattobacilli rappresentano il 90% della flora batterica naturale presente nella zona genitale; la produzione da parte dei batteri “buoni” di acido lattico, che determina un valore di pH acido, più acido che in tutte le altre parti del corpo. In termini numerici, un pH con valori da 0 a 6 è acido; con 7 è neutro, mentre l’intervallo tra 8 e 14 rappresenta un pH alcalino. Il glicogeno, cioè la sostanza da cui partono i lattobacilli per ottenere l’acido lattico, rappresenta l’elemento principale per l’equilibrio dell’ecosistema vaginale. E’ stato dimostrato che il canale vaginale si trova in condizioni ottimali in presenza di abbondante glicogeno, lattobacilli molto attivi e pH stabile intorno a un valore di 3,5-4,5: è proprio questo pH così acido ad ostacolare la proliferazione di microrganismi patogeni. Candida, Gardnerella sono solo alcuni esempi di possibili “estranei” dell’ambiente vaginale, che possono indurre fastidiose infiammazioni. Condizioni di acidità alterate in seguito a patologie, scarsa igiene e detersione non corretta o aggressiva possono alterare sia l’equilibrio di acidità che la fisiologica complessiva del sistema vaginale. La donna, in base ai suoi cicli ormonali, attraversa varie fasi che si susseguono in modo fisiologico: pubertà, adolescenza senza mestruazioni, età fertile, puerperio, menopausa, età senile. Per una corretta igiene intima, è necessario tenere conto di questi eventi naturali al fine di non alterare gli ecosistemi che dipendono dagli estrogeni e dalla flora batterica. A seconda, dell’età, infatti, il canale vaginale ha un diverso pH: gli estrogeni sono già presenti nelle neonate. Di conseguenza, il pH vaginale è acido (4-5). Tuttavia, già nel primo mese di vita, il pH tende a salire intorno a 7 in quanto gli estrogeni vengono prodotti in quantità molto basse; durante la pubertà, il pH tende a scendere da 7 fino a circa 5; nel periodo di maturità sessuale, il pH si assesta nell’intervallo tra 4 e 5; con la menopausa, viceversa, il calo di estrogeni porta nuovamente il pH a valori più alti (6-7); in caso di gravidanza, infine, la produzione di estrogeni è massima. Di conseguenza, il pH è generalmente molto stabile, tra 3,5 e 4,5, anche per proteggere qualsiasi passaggio di patogeni dal canale vaginale, a ulteriore protezione del feto. . |
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