Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Giugno 2007
 
   
  ROBERT BADINTER PRESENTA IN ITALIA “CONTRO LA PENA DI MORTE” “UNA GIUSTIZIA CHE UCCIDE NON È GIUSTIZIA”.

 
   
  Milano, 25 Giugno 2007 – Lunedì 2 luglio prossimo a Milano, presso il Circolo della stampa (corso Venezia 66, ore 20. 45), la casa editrice Spirali organizza un incontro dibattito intorno al libro Contro la pena di morte di Robert Badinter, in occasione della sua presentazione. Previsto un saluto del presidente del senato Franco Marini. Presenti, oltre all´autore, l´editore Armando Verdiglione e molte diverse personalità tra cui è annunciato Marco Pannella. Testimonianza di battaglia intellettuale. Promotore storico e personalità di spicco del movimento internazionale, Badinter arriva nel nostro paese in un momento in cui il tema dell´abolizione della pena di morte è divenuto di grande attualità: i ministri degli esteri dell’Ue, infatti, hanno deciso di formalizzare la proposta di moratoria, da presentare nella prossima sessione dell’Assemblea plenaria dell’O. N. U. In autunno. Il libro - un testo fondamentale in materia, oggi finalmente disponibile anche nel nostro paese - diventa dunque un importante testo di riferimento in materia oltre che un´eccezionale testimonianza di battaglia personale ed intellettuale. Il cammino contro le condanne a morte in nome della giustizia. Badinter, guardando alla sua appassionata ed efficace battaglia portata avanti negli anni, misura la strada percorsa fino ad oggi verso l´obiettivo dell´abolizione universale della pena di morte; e quella ancora da fare. "Verrà un giorno in cui sulla terra non ci saranno più condannati a morte in nome della giustizia. ", dice l’autore, ma ora “finché fucileranno, finché avveleneranno, finché decapiteranno, finché lapideranno, finché impiccheranno, finché supplizieranno, non ci sarà pace per quanti credono che la vita è il valore supremo per tutta l’umanità e che una giustizia che uccide non è giustizia". La pena di morte è destinata a scomparire dal mondo; ma tale questione fondamentale è costretta a confrontarsi ovunque con vecchi retaggi culturali e nuove resistenze politiche. La moratoria internazionale. Dal 1990 sono più di 40 i Paesi che hanno abolito la pena di morte per tutti i crimini. Una liberazione che va dalla Costa d’Avorio e Liberia, al Canada, Messico e Paraguay; dal Bhutan a Samoa, Turkmenistan e Filippine; ma che ha riguardato anche realtà a noi vicine come l’Armenia, la Bosnia-herzegovina, Cipro, Serbia, Montenegro e Turchia. I Paesi che mantengono l´uso della pena di morte (dato aggiornato al 2005) sono 74, di cui 28 quelli che non applicano condanne a morte da più di 10 anni. Sono moltissime le organizzazioni e le campagne di lotta in tutto il mondo, a partire da Amnesty international; il progetto comune è sostenere alla risoluzione già sottoscritta da 93 paesi. Coloro che si oppongono alla pena di morte lo fanno per motivi morali (l´atrocità in se stessa, cui spesso si aggiunge quella di anni di angoscia in attesa dell´esecuzione), motivi civili e legali (la pena di morte contravviene al principio di rieducazione e recupero del colpevole, concretizzandosi sostanzialmente in vendetta o comunque in mera punizione; la pena di morte non ha validità di deterrente contro il crimine; l´inammissibilità di errori giudiziari, con la possibilità di uccidere innocenti), motivi sociali (la pena capitale si dimostra uno strumento di discriminazione soprattutto nei confronti delle classi più deboli e dei gruppi più marginali). .  
   
 

<<BACK