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Notiziario Marketpress di Venerdì 16 Giugno 2006
 
   
  TRENTINO VERTICAL: ANDREA DAPRAI DA RIVA DEL GARDA ALLA CIMA DELLA PRESANELLA

 
   
  Il Trentino è terra di grande tradizione sportiva: non si contano nell´arco dell´anno le manifestazioni che richiamano tra le nostre spettacolari montagne migliaia di appassionati e agonisti. Alpinismo, Sci nelle tre specialità: Discesa, Fondo e sci alpinismo, poi le ciaspole, mountain-bike e quant’altro: ogni mezzo è buono per muoversi, competere, sognare. Ma la stessa terra, naturalmente vocata per i confronti sportivi dai grandi numeri, sarà teatro nella prossima primavera di un evento individuale assolutamente inedito, che racchiude in sé i caratteri dell´impresa d´altri tempi. Si tratta di "Trentino vertical", una sfida atletica, tecnica e psicologica di un solo uomo contro il tempo:Andrea Daprai, "sky runner" di Cles, attraverserà la provincia di Trento, dal punto geografico più basso - Riva del Garda, 66 metri - fino al punto più alto: la vetta della Presanella - 3558 metri - sommità ghiacciata dal fascino ineguagliabile. Il tutto entro il limite delle dieci ore. "trentino vertical", 10 ore di tecnica e concentrazione. Il dettaglio di questa impresa, a quasi 1 anno da quella che lo stesso Andrea Daprai realizzò lo scorso anno il 24 luglio, in di 10h 50’18” da Cles a Madonna di Campiglio e ritorno a Cles, lungo il sentiero Costanzi (detto “sentiero delle Cime”) sul filo dei 3000 metri, per 70 chilometri, 4800 m. Di salita ed altrettanti di discesa. Trentino vertical si farà nella notte tra venerdì 16 e sabato 17 giugno 2006. Alla mezzanotte di venerdì Andrea salirà sulla bici da corsa una Fondriest e dopo aver valicato la “Busa” gardesana passando per il paese di Nago il Passo San Giovanni 156 i metri di dislivello, in direzione di Mori ed entrerà nella valle dell’Adige a Rovereto. Dopo Rovereto Andrea passerà per Volano, Calliano quindi raggiungerà Trento e sempre nella Valle dell’Adige Lavis quindi raggiungerà San Michele all’Adige, dove lascerà la statale n°12 per imboccare la strada che porta al Passo del Tonale. Passerà in mezzo ai paesi di Grumo, quindi Mezzolombardo, poi inizierà la breve salita della Rocchetta per entrare in Valle di Non. Il primo tratto sarà pianeggiante poi salirà per il Sabino raggiungerà il paese di Taio e quindi Dermulo da dove scenderà al ponte a fianco della famosa diga di Santa Giustina per salire al suo paese Cles. Da Cles ancora un tratto pianeggiante e poi discesa sino al ponte di Mostizzolo, dove Andrea Daprai entrerà nella Valle di Sole. Le luci del giorno a quel punto dovrebbero iniziare a rischiarare e permettere di vedere le montagne che coronano la valle, mentre il forte atleta polivalente raggiungerà sulla strada in leggera pendenza il paese capoluogo della Val di Sole Malè. Da Malè Andrea raggiungerà Dimaro per iniziare un tratto con pendenze leggermente superiori, ma non particolarmente impegnative. Supererà gli abitati di Mezzana, quindi Cusiano e poi Fucine dove affronterà l’ultimo tratto di salita con la bicicletta piuttosto impegnativo, con pendenze tra lì8 ed il 13%. Ma assai breve per raggiungere l’abitato di Vermiglio. Da Vermiglio 4 chilometri di discesa ed Andrea si fermerà per lasciare la bicicletta. Sin qui i chilometri percorsi dallo sportivo di Cles saranno 128 e 1543 i metri di dislivello. A questo punto Andrea si cambierà la tuta e calzerà le scarpette da skyrunner per iniziare il tratto a piedi che prevede un dislivello di 1025 metri per raggiungere i 2298 metri del rifugio Francesco Denza. Qui Daprai farà un altro cambio di attrezzatura calzerà infatti gli scarponi e gli sci da alpinismo con sotto le pelli, per dirigersi attraverso il ghiacciaio alla base della affascinate ed impegnativa parete nord alla quota di 2550 metri. Andrea avrà affrontato sino a quel momento un dislivello di 2820 metri. Ai piedi dello scivolo Nord ci sarà un altro cambio di attrezzature. Tolti gli sci e gli scarponi calzerà le scarpette ramponate e nelle mani prenderà due piccozze per scalare lo scivolo ghiacciato. Un’ascensione di 1000 metri con pendenze che in alcun tratti superano i 60°. Una volta raggiunta la vetta della Presanella, che con i suoi 3558 metri è la più alta del Trentino Andrea troverà ad attenderlo gli amici guide alpine e lo sciatore della nazionale il roveretano Davide Simoncelli, ed il decano dei giornalisti di montagna Rolly Marchi, che conosce Andrea dai tempi del Mediolanum Boys Davide e Rolly saranno portati lassù dall’elicottero dell’Helione pilotato da Chicco Galeazzi che seguirà Andrea per le riprese televisive le fotografie e per l’assistenza necessaria. Ma l’impresa di Daprai non sarà terminata. Se le condizioni dello scivolo nord saranno buone, Andrea Daprai scenderà con gli sci da discesa facendo, dopo ciclismo, skurunner, sci alpinismo, arrampicata su ghiaccio, la quinta specialità lo sci estremo. Andrea ha già provato questa discesa 20 giorni fa, con gli sci da alpinismo. Ma la nord della Presanella è assai impegnativa e se sarà fatta verrà deciso con un consulto in vetta con gli amici alpinisti e le giuode alpine che gli faranno da assistenza. Di acido lattico nelle gambe e consegnare un atleta non sfiancato alle restanti durissime frazioni. La pedalata "in notturna", sarà possibile grazie al prezioso supporto di alcuni mezzi di volontari che seguiranno Andrea Daprai con una potente fotocellula illuminando la sede stradale e garantendo la sua incolumità. Al seguito dell’atleta, prima a bordo delle auto al seguito e poi sull’elicottero, vi sarà anche del personale medico, pronto per ogni evenienza, nonché alcuni alpinisti che forniranno ad Andrea sia l’assistenza tecnica che i necessari mezzi nutrizionali. La seconda parte dell´impresa da Masi di Stavel alla Presanella sarà più "solitaria" corsa in montagna, prima, e sci alpinismo, poi. Nessuno ha mai effettuato un’impresa di questo genere ed Andrea Daprai ha i numeri per riuscire. Si è infatti preparato, seguendo i consigli del professor Pierino Endrizzi per tutto l’inverno, con allenamenti durissimi perfezionando le tecniche dei vari sport: bicicletta, arrampicata e corsa. .  
   
 

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