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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Giugno 2007
 
   
  IL RUOLO DELLA LETTURA NEL RAPPORTO CON LA VITA E IL DOLORE

 
   
  Milano, 25 giugno 2007 - “Come Associazione,” dice Liliana Merlo, Presidente di Donneuropee-milano,”da sempre riteniamo che la lettura e la scrittura siano due modalità di crescita profonda per le persone, per la famiglia. E’ proprio per questo che siamo liete oggi di presentare un’autrice tanto eclettica e di qualità: Annamaria Panzera, scrittrice e giallista. Probabilmente gli anni di insegnamento che fanno parte del Suo vissuto, Le hanno consentito di avvicinarsi al cuore delle persone e di saper cogliere con acutezza tutte le sfaccettature dell’animo umano. ” Di recente è stato presentato a Milano alla presenza delle associate lombarde Donneuropee, della stampa, presso le Messaggerie Musicali , libreria da sempre attenta ai nuovi talenti. “Come donna e come scrittrice,” sottolinea Annamaria Panzera,”trovo che la scrittura e la lettura siano una componente fondamentale della vita. Nei miei racconti ho cercato di trasferire me stessa sulla pagina, mi sono immedesimata nelle situazioni narrate per poter indagare nel profondo le sfaccettature e la poliedricità dell’anima, ho voluto raccontare come le persone possano cambiare e come si rapportano con gli eventi che caratterizzano il loro percorso esistenziale”. Il libro, semplice nella sua esposizione, lineare nello stile, accattivante nella forma, esprime valori e attenzione all’Uomo, inteso nella sua interezza. I temi variano : dal rapporto con il dolore, al vivere la paura della morte, al confrontarsi con le scelte del quotidiano. Si tratta di racconti, di riflessioni sulla vita, sul gioco del mistero. Si può sopravvivere al dolore per la perdita di una figlia? E’ possibile condurre una vita onesta quando si è circondati da individui assetati di denaro e potere? La solitudine non è forse la manifestazione più evidente di un malessere interiore? A questi ed altri quesiti, rispondono almeno in parte le pagine di questo libro. Annamaria Panzera, nata a Caserta, laureatasi in lingue presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli, ha insegnato inglese per molti anni e poi si è dedicata completamente alla scrittura, passione da sempre coltivata e che l’ha portata a pubblicare già due gialli intitolati rispettivamente “Ultima estate a Capri” edito da Microart’s e “Il gemello inatteso” edito da Sperling e Kupfer. “Alcuni,” dice Liliana Merlo, “amano ripetere, che l’Italia è un paese solo televisivo e che nessuno legge. C’è sicuramente un problema reale: da parecchi anni la diffusione della stampa non aumenta. Tuttavia per quanto riguarda le lettura dei libri come associazione possiamo dire che le donne e soprattutto se di una certa età leggono molto e con attenzione e dedizione”. Lo sviluppo di nuovi mezzi di comunicazione e di informazione, da alcuni entusiasticamente invocata come una travolgente ondata di cambiamento, da altri temuta come un pericolo di “morte della carta stampata”, non ha un influsso rilevante, stando agli ultimi dati, anzi a volte si stampa di più perché la gente stampa anche quel che legge su Internet. Il rapporto con la carta, con il libro rimane un rapporto intimo , di raccoglimento e che , con la crescita del numero della popolazione adulta e anziana sta incrementandosi. Questo fatto è confermato anche dai confronti internazionali. I paesi con alti indici di lettura dei giornali e dei libri hanno anche un uso più intenso dei “nuovi” sistemi (Internet, etc. ) . Stando ai dati dell’associazione Donneuropee , alle socie piace anche ascoltare la lettura di libri per radio, la quantità di “informazione” disponibile continuamente crescente. Ci avviciniamo a quel paradosso dell’infinito che Jorge Luis Borges definì “biblioteca di Babele”. Continuano a crescere anche le risorse di comunicazione personale. Il fenomeno della “congestione informativa” è noto e studiato da almeno un secolo, ma ha assunto dimensioni che superano le previsioni più azzardate. E intanto siamo caduti in un inatteso fenomeno di “congestione comunicativa”. All’abbondanza di strumenti si unisce una sostanziale povertà di contenuti. Forse proprio solo la qualità dei libri potrà salvare la nostra società dalla perdita di valori e dalla superficialità dilagante. “Non ci sono molte donne che scrivono gialli”, dice Annamaria Panzera,”d’altro canto non esiste opera d’arte che non prenda spunto dalla realtà. Così anche nella letteratura. Il vissuto quotidiano, dai sogni alle piccole vendette irrisolte, diventa lo scenario di una storia che magicamente riempie il foglio bianco, in questo caso a volte diventando un giallo. Lo schema del giallo è abbastanza standard: c’è una vittima, un assassino… però le variazioni che si possono fare sono infinite. Mi piace scoprire la parte più intima delle persone e spero di poter prima o poi fare anche una versione televisiva di qualche mio libro proprio perché credo nella sinergia dei mezzi di comunicazione per la qualità dei messaggi che la cultura oggi può trasmettere alle Persone”. .  
   
 

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