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Notiziario Marketpress di
Giovedì 28 Giugno 2007 |
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RADIO 1 RAI: IL COMUNICATTIVO COMUNICA FACCIA A FACCIA TRA LA RUSSA E LUXURIA AL COMUNICATTIVO DI RIGHETTI LUXURIA: "HO FATTO SESSO CON PERSONE DI DESTRA MA NON MI SONO INNAMORATA". LA RUSSA: "MI SONO INNAMORATO DI UNA PERSONA DI SINISTRA, MA È SUBITO DIVENTATA DI DESTRA"
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Roma, 28 giugno 2007 - Igor Righetti, fautore dell’infotainment, il "David Letterman italiano” afferma: “Non si può più parlare di target, ma di stili di vita. Un cinquantenne di oggi non ha nulla a che vedere con un suo coetaneo di 10 o 20 anni fa”. Pronto il format televisivo del Comunicattivo. La quinta edizione del“Comunicattivo” di Igor Righetti, programma cult di Radio 1 che ha portato tanti giovani ascoltatori alla radio ammiraglia Rai, divenuto ormai un vero e proprio brand riconosciuto dal grande pubblico, andrà in vacanza venerdì 29 giugno con un’ultima puntata degna dello stile irriverente e provocatorio del suo ideatore e conduttore: un faccia a faccia tra Ignazio La Russa di Alleanza nazionale e Vladimir Luxuria di Rifondazione comunista per parlare di “Destra e sinistra, quale confine?”. I due esponenti politici racconteranno le differenze ideologiche, culturali e filosofiche che li caratterizzano. Si soffermeranno sul politichese, sulle cause che hanno portato milioni di italiani alla disaffezione verso la politica, sulla gerontocrazia della classe dirigente, sul crollo delle ideologie che ha portato la politica a diventare un mestiere, sull’abbondanza dei partiti. “Il Comunicattivo”, primo programma di infotainment dedicato alla comunicazione in tutte le sue forme e linguaggi in onda su Radio 1 Rai da lunedì a venerdì alle 15. 35, ideato e condotto dal massmediologo Igor Righetti, il "David Letterman italiano”, ha raggiunto il traguardo delle 1. 090 puntate. Anche in questa sua quinta edizione ha fatto molto parlare di sé con inchieste e interviste esclusive raccontate in modo creativo e informale. Nell’ edizione 2006-2007 hanno partecipato i nomi più autorevoli della cultura, del giornalismo, della politica, della moda, dell’imprenditoria e dello spettacolo. Il successo del programma, cominciato a giugno del 2003, è sintetizzato in poche cifre: 3. 230 ospiti, l’ideazione del primo radio reality “In radio veritas, la parola alla parola”, il rilancio dell’aforisma, quest’antica forma letteraria che era caduta in disuso, sette tesi di laurea fatte sulla trasmissione, due blog fan club, due riconoscimenti giornalistici (il premio nazionale di cultura nel giornalismo “Penna d’oro” e il “Grand prix Corallo Città di Alghero”) per aver sperimentato un linguaggio moderno dove l’informazione e la cultura vanno di pari passo con l’ironia e l’intrattenimento, due libri, un singolo e un audiolibro in cui ha partecipato anche Donatella Rettore, una striscia settimanale su Raiuno la domenica all’interno di Tg1 libri (che proseguirà per tutta l’estate), rubriche su numerosi settimanali, seicento tra e-mail ed sms che ogni giorno arrivano alla redazione. Il programma, inoltre, è stato uno dei primi a dare la possibilità di scaricare le puntate attraverso il podcasting di Radio 1. Un progetto crossmediale, diffuso cioè attraverso più mezzi di comunicazione (radio, tv, Internet, editoria, carta stampata, audiolibri) seguito da un pubblico variegato che va dai 14 agli 80 anni. “Questo è potuto accadere – spiega Igor Righetti – perché quando scrivo i miei programmi radiotelevisivi non suddivido i telespettatori per target ma per stili di vita. Un cinquantenne di oggi non ha nulla a che vedere con un suo coetaneo di 10 o 20 anni fa. Inoltre, le persone anziane amano il ritmo, l’allegria e non amano vedere o sentire conduttori più anziani e malconci di loro oppure che quando parlano ansimano. Non a caso guardano ‘Amici di Maria’ perché vogliono vedere i giovani. Inoltre bisogna evitare la ripetitività, causa principale della distruzione dei reality show. Visto il successo del programma radiofonico e di tutte le sue appendici sugli altri mezzi di comunicazione, la sua forte riconoscibilità come marchio in cui la gente si riconosce nello spirito, in questi giorni ho terminato la scrittura del format televisivo del Comunicattivo. Ogni edizione del programma è diversa da quella precedente in quanto segue e anticipa l’evoluzione della società, ma mantiene inalterate le caratteristiche e la linea editoriale. Un programma quotidiano che va in onda per oltre 10 mesi all’anno può essere mortale se non si rinnova di continuo. Se il conduttore si annoia il pubblico, soprattutto quello radiofonico, lo avverte subito e lo abbandona. C’è molto lavoro da fare in questo Paese da libro “Cuore” che si sforza di apparire normale. L’edizione di quest’anno è stata inaugurata dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni. Ha analizzato sotto vari punti di vista un unico argomento a puntata diventando un talk-show radiofonico con più ospiti di pareri diversi che hanno interagito tra loro. Il laboratorio sperimentale del ‘Comunicattivo’ ha continuato a innovare il linguaggio radiofonico nel puro stile bipartisan che caratterizza il programma. Ha dato risalto alle grandi trasformazioni che condizionano mode, abitudini, costumi, stili di vita e ha favorito la conoscenza dell’Italia che cambia portando alla luce mediatica attività curiose e bizzarre, i nuovi linguaggi, le strategie di comunicazione innovative e tradizionali italiane ed estere, vincenti e perdenti. Sempre attraverso la formula che invita a non prendersi sul serio e a dare spazio alla fantasia e all’ottimismo perché essere tristi e seriosi non vuol dire essere intelligenti e colti. È una formula, questa del Comunicattivo, molto amata dai giovani e che riscontra grande successo anche all’estero dove il programma è particolarmente seguito dagli italiani che lo ascoltano attraverso il sito del programma. E-mail arrivano da Germania, Francia, Svizzera, Gran Bretagna, Spagna, Sud America, Stati Uniti e Canada”. E aggiunge: “Non posso non ringraziare il capo redattore rubriche del Gr1 Claudio Mantovani e gli ospiti fissi della trasmissione, tutti animati da grande entusiasmo: il presidente dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini, il critico radiotelevisivo del quotidiano "Il Giornale" Massimiliano Lussana, il caporedattore del settimanale Radiocorriere Tv Enrico Peverieri e Patrizia De Blanck”. Grande importanza poi ha avuto l’interazione con gli ascoltatori. Per intervenire al programma i “Comunicattivi” hanno avuto soltanto l’imbarazzo della scelta del mezzo di comunicazione: numero verde gratuito 800 555 701, segreteria telefonica 06 3319795, sms 335 6992949, e-mail ilcomunicattivo@rai. It. Le puntate del “Comunicattivo” possono essere ascoltate anche sul sito Internet del programma www. Ilcomunicattivo. Rai. It o attraverso il podcasting di Radio 1 scaricabile sul computer o sul lettore Mp3 all’indirizzo www. Radiouno. Rai. It. Ecco l’ estratto del faccia a faccia tra Vladimir Luxuria e Ignazio La Russa. Destra e sinistra. Che cosa divide e che cosa accomuna? Vladimir Luxuria. Quello che ci divide credo che sia la nostra storica avversione al neoliberismo, la nostra preoccupazione per delle politiche che vedano i servizi sociali sempre in qualche modo gestiti dal settore pubblico, la lotta al precariato, la sensibilità verso le coppie conviventi eterosessuali e omosessuali, un’attenzione particolare al mondo dei lavoratori soprattutto dipendenti e tante altre cose. Ignazio La Russa. Ho conosciuto Luxuria da poco però anche senza una grande militanza alle spalle, mi è sembrato che la passione per la politica ce l’abbia e molto forte. Quindi mi sembra che ci accomuni questa grande passione per la politica, per le proprie idee, per difendere le cose in cui si crede, che poi come tutti sanno sono spesso diametralmente opposte. Ci dividono talmente tante cose. Una un po’ banale e un po’ becera? Dico quella becera: ci divide il fatto che a me non piacciono gli uomini. Per quanto riguarda che cosa divide destra e sinistra e che cosa le accomuna, lì ci vuole un po’ più di una trasmissione comunque normalmente posso dire che la sinistra è materialista, la destra ha un forte riferimento spirituale. La sinistra ha una concezione equalitaria a oltranza invece noi vogliamo eguaglianza di punto di partenza ma poi ciascuno secondo il merito. La sinistra vede la sicurezza come un problema della società noi lo vediamo come responsabilità dell’individuo. Poi ci divide una cosa semplicissima: la storia. Tre motivi per cui oggi la gente si è allontanata dalla politica. Luxuria. Credo che ci sia un problema di disaffezione perché troppo spesso ha un linguaggio lontano dai reali bisogni della gente, perché a volte ci sono troppi tentativi di inciucio quindi c’è la preoccupazione che alla fine non ci sia differenza tra coloro che sono stati eletti per rappresentare la maggioranza e coloro eletti per stare all’opposizione. Inoltre, influenza in modo negativo la scarsa rappresentanza di giovani e di donne. La Russa. Credo che quello che allontani molta gente dalla politica in realtà è la politica con la “p” minuscola. In campagna elettorale avevo grande interesse, grande passione. Quando sai proporre idee, quando proponi non solo esigenze amministrative in campo amministrativo ma grandi passioni per le idee. Quindi la “p” minuscola di politica non piace mentre la “p” maiuscola diventa un motivo. Purtroppo, oggi come oggi, questo bisogna riconoscerlo, al Sud soprattutto, ma anche al Nord, la politica è vista sempre più come una professione o addirittura in qualche caso come sbarcare il lunario quando si va alle circoscrizioni. Non lo è per tutti ma per molti. Quando la politica è vissuta come grande missione oltre che come passione la gente lo capisce e allora sta con la politica. Il politichese si usa per confondere le idee di chi ascolta o per nascondere la propria impreparazione? Luxuria. Non mi è mai piaciuto il terrorismo linguistico. Quando una persona parla e non si capisce quello che dice, sia a scuola sia nella politica. Credo che se una persona ha le idee chiare si espone in maniera chiara. Credo che l’ambiguità a volte appartiene più a certi eterosessuali politici che non a delle trans dichiarate come me. La Russa. Al di là degli eterosessuali politici che è una bella definizione credo che la casta, intendo nel termine vecchio e non dei nuovi libri, che in ogni ambito cerca un linguaggio per chiudersi, per impedire agli estranei di capire e di interloquire, ci sia sempre stata. Lo facevano anche i medici. Le loro ricette le sapevano leggere solo i farmacisti. Lo facevano i politici, lo hanno fatto per anni i politici con un linguaggio autoreferenziale ed è autoreferenziale. Credo però che questa tendenza sia andata via via a perdersi. È uno dei pochi punti in cui la politica si è rinnovata. Oggi grazie anche alla televisione, ai grandi incontri, ai salotti televisivi, ai leader politici mi sembra che il linguaggio poco chiaro sia in disuso. A sentire tutti i politici sia di destra sia di sinistra o anche adesso io e Luxuria che non siamo leader, siamo quelli che siamo, non stiamo parlando in modo che la gente non capisca, capisce benissimo. Poi bisogna che la gente presti un minimo di attenzione altrimenti è colpa loro e non di chi parla. Ha il telefono sotto controllo. Che cosa fa? Luxuria. Non temo il telefono, non ho nulla da nascondere e se sapessi che c’è qualcuno che ascolta farei delle telefonate così oscene che o è un bel libertino e rimane all’ascolto oppure si fa venire un colpo e smette di ascoltare. La Russa. Intanto ho scoperto che Luxuria si è fatta un alibi e ha messo le mani avanti. Negli anni caldi della contestazione, negli Anni ’70, noi partivamo dal presupposto, di avere comunque i telefoni controllati e io salutavo sempre il maresciallo al termine di ogni telefonata. Lo farei anche adesso. Che cosa fa per risparmiare denaro pubblico? Luxuria. Sono una persona abbastanza parca e quindi anche per quello che riguarda i cosiddetti privilegi, per esempio, non prendo un aereo o non prendo un treno che è rimborsato dalla Camera quando il viaggio non è per motivi politici. La Russa. Non mi sono posto il problema. Cerco di non spendere inutilmente il denaro pubblico ma non tocca a me risparmiarlo. Io del denaro pubblico ho l’emolumento fissato per legge che mi impedisce di fare fino in fondo il mio mestiere di avvocato con cui guadagnerei di più. Basti controllare la mia dichiarazione dei redditi. Per il resto non so quali sono i privilegi. Volo in aereo gratis, non me ne faccio un problema altrimenti se non fossi deputato non dovrei prendere cinque aerei alla settimana e starei molto più felice con i miei bambini se non dovessi girare tra Roma, Milano e altre città dove faccio comizi. Quindi il modo per risparmiare i soldi dello Stato sta nel proporre leggi che siano leggi di efficienza, di annullamento di eccessiva burocrazia. Fare bene il proprio lavoro è l’unico modo che giustifica non solo quello che prende un deputato ma anche il doppio. Il vero dramma è che tutti fanno bene il proprio lavoro e quindi è giusto che abbiano una giusta remunerazione o qualcuno ha i privilegi e non produce niente? Questa è la domanda che ci dovremmo porre. Sulla efficienza perché altrimenti stiamo a guardare l’entità. Iniziamo a guardare altri mestieri pubblici, altri costi. È l’efficienza. Tutti parlano dei costi, nessuno parla della necessità dell’efficienza di ciascuno che prende qualche cosa dallo Stato. Chi percepisce deve essere veramente in condizioni di dare in cambio cose concrete. Dei privilegi di cui gode di quali potrebbe fare a meno e di quali non potrebbe stare senza? Luxuria. Faccio una promessa: se non dovesse passare una legge decente sui diritti delle coppie di fatto, anche omosessuali, proporrò una legge che cancelli almeno il privilegio che i deputati possono invece destinare una parte dell’indennità parlamentare per l’assistenza sanitaria anche more uxorio perché credo che se un diritto deve esserci deve essere un diritto di tutti. Sia dei parlamentari conviventi sia dei contadini, degli operai, dei professori. Di tutte le categorie. La Russa. Quando dicevamo che cosa ci divide… La famiglia non è una categoria di lavoro. La famiglia è qualcosa di diverso. È qualcosa realizzata nell’unione tra un uomo e una donna, sancita dalla Costituzione. Può discendere da un vincolo religioso. Può discendere da un vincolo civile. Può persino essere convivenza e basta ma che produce famiglia in quanto figli. Su questo io la penso anche diversamente da altri del centrodestra. Ma che cosa c’entrano i contadini, gli agricoltori o due che stanno insieme. Quelli non sono privilegi, quella è tutela della famiglia. Della unione di un uomo e una donna. Luxuria. Forse non mi ha voluto capire. Ho parlato di altro. Ho parlato del privilegio che solo i parlamentari conviventi more uxorio, quindi quelli non sposati né civilmente né con il rito di Santa romana chiesa possono, more uxorio, destinare una parte dell’indennità parlamentare per l’assistenza sanitaria al proprio convivente. Questo lo possono fare solo i parlamentari. Non ho parlato neanche di famiglia. La Russa. Non solo i parlamentari anche i giornalisti. Questo appartiene ai contratti per cui si paga. Ciò non è gratis, non è vero che non si paga. Si paga un milione di vecchie lire al mese. Non è un privilegio, è un’assicurazione sociale. Tutto lì. Luxuria. Diciamo che i Dico appartengono solo ai parlamentari. La Russa. Non sono i Dico. Sono unione tra uomo e donna. È diverso. Mi dice una cosa di destra? Luxuria. Non ci riesco. Mi dice una cosa di sinistra? A me è difficile che mi venga in mente una cosa di sinistra però c’è una domanda di riserva? Cocaina è più destra o più sinistra? La Russa. È contro la vita. È sbagliata. Non mi frega se è destra o sinistra. È una cosa da combattere. Cultura è di destra o di sinistra? Luxuria. Non credo che sia un monopolio. La cultura deve essere godibile da tutti e chi fa cultura secondo me, sono persone che hanno un approccio alla vita, una mentalità aperta, che non hanno paura della diversità. In genere questo crea cultura. La Russa. Se la cultura viene aggettivata non è più cultura. Quali sono le differenze nel corteggiamento tra una persona di destra e una di sinistra? Luxuria. Sinceramente così come sono contraria alla sessualizzazione dei sentimenti vorrei essere anche contraria alla politicizzazione dell’approccio. Non credo che siamo fatti con lo stampino anche quelli di destra o di sinistra. La Russa. Perfettamente d’accordo con Luxuria Si è mai innamorata di una persona di destra? Luxuria. Ho fatto sesso con persone di destra ma non mi sono innamorata. Si è mai innamorato di una persona di sinistra? La Russa. Sì, ma è subito diventata di destra. Un progetto per combattere i pregiudizi sessuali, razziali e di religione. Luxuria. Considerare se stessi non come una pietra di paragone degli altri e considerarsi la norma alla quale gli altri devono adeguarsi. La Russa. Al di là delle massime che si possono trovare far crescere i ragazzi insieme, con molta esperienza. Io ho avuto la fortuna di studiare alla scuola delle Svizzera tedesca con gente di tutte le razze, di tutte le religioni. Da allora non riesco ad avere pregiudizi di quel genere. Credo che la formazione sia molto importante se fatta bene e da giovani. Amici di destra o di sinistra? Luxuria. Mi piace vivere e confrontarmi con persone che non solo la pensano come me. Spesso ho confronti con persone di destra, spesso ho confronti con persone cattoliche proprio perché credo nel dialogo. Anzi, credo che le persone che parlano solamente con quelli che la pensano come loro siano persone che non vogliono crescere. La Russa. Ha parlato di amici non di confrontarsi. Chi trova un amico trova un tesoro. Se lo trovi che ti frega se è di destra o di sinistra. Il difficile è trovarlo. Una battaglia che la destra non farà mai. Luxuria. Credo sia quella sui Dico. Una battaglia che la sinistra non farà mai. La Russa. Quella contro la droga e per la sicurezza dei cittadini. Fa uso dell’auto blu? Luxuria. No, ho un’auto grigia. La Russa. Questa è una cosa che bisogna sfatare. Sembra che tutti i deputati abbiano l’auto blu. L’auto blu ce l’hanno esclusivamente i ministri e i sottosegretari, non ce l’hanno i deputati. Io sono all’opposizione e anche quando ero in maggioranza non ero né ministro né sottosegretario e non ho mai avuto un’auto dello Stato. Come non ce l’hanno i seicento deputati. Pensi che i vicepresidenti della Camera hanno una macchina a turno che li va a prendere con il suo autista solo per essere presi e portati. Tutti gli altri deputati non hanno nessun utilizzo di auto blu. Va mai a fare la spesa al mercato? Luxuria. Sì, ci vado. Ultimamente devo dire la verità molto di meno perché ho pochissimo tempo, ma mi piace molto il mercato soprattutto quello all’aperto e mi piace molto vivere in una strada dove si trova un mercato. Mette allegria perché noi parliamo di politica. Io poi faccio anche arte e vedere le zucchine, il pomodoro, l’esposizione mi dà anche un senso più terra terra della vita. La Russa. È sempre pornografica Luxuria anche quando parla delle verdure. Luxuria. No, sei tu che sei troppo ossessionato. La Russa. Sto scherzando. Io al mercato ci vado poco anche se mi diverto molto. Lo ammetto, lo confesso, ci vado di più in campagna elettorale a fare propaganda ma in quelle occasioni è un divertimento unico e mi riprometto di andarci sempre. Poi non ho mai il tempo di andarci come vorrei. . |
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