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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Luglio 2007
 
   
  PRESENTATO IL DECRETO PER LA RIDUZIONE DELLE CONCESSIONI IRRIGUE

 
   
  Venezia, 28 giugno 2007 - Avviato dalla Regione del Veneto, con un Decreto del Presidente Giancarlo Galan, un progetto sperimentale finalizzato alla riduzione delle competenze irrigue dei Consorzi di Bonifica attivi nell’ambito del bacino del fiume Piave. In pratica l’iniziativa, che interesserà i Consorzi Pedemontano Brentella di Pederobba, Destra Piave, Sinistra Piave e Basso Piave, prevede la riduzione del 5% di acqua derivata per l’intero anno dai Consorzi stessi e un’ulteriore riduzione che va dall’8% al 12% del volume complessivamente derivabile nei periodi di massima criticità del fiume, ovvero dall’1 giugno al 15 settembre. Quest’operazione, con la quale si restituirà al Piave un volume stimato in oltre 100 milioni di metri cubi d’acqua all’anno, è una delle azioni che la Regione del Veneto ha posto in essere nell’ambito delle attività volte al riequilibrio del bilancio idrico del fiume e con le quali intende rendere compatibile la tutela ambientale del Piave con le attività legate all’agricoltura e alla produzione di energia elettrica, ma anche con la fruizione turistica dei laghi alpini. Infatti, questa misura dovrà coniugarsi con le ulteriori riconversioni irrigue programmate dai Consorzi, con una più generale revisione delle concessioni esistenti nel bacino fluviale che si renderà possibile con il Piano di tutela delle acque e, soprattutto, con la realizzazione in pianura di invasi per lo stoccaggio della risorsa irrigua con la quale si potrà alleggerire la pressione sulla rete idrografica del bacino del Piave e conseguentemente sui laghi di montagna. “Con questo decreto – sottolinea l’Assessore regionale all’Ambiente, Giancarlo Conta – la Regione ha dato un forte segnale di sensibilità e di consapevolezza del momento critico per quanto riguarda la risorsa acqua, segnale venuto anche dai Consorzi di Bonifica, che hanno condiviso la proposta di perfezionare le modalità di utilizzo e distribuzione delle acque irrigue, in modo da ottenere il massimo risparmio con le strutture attualmente in uso. Si tratta – ha proseguito – di un passaggio importante di quello che sarà il progetto definitivo, con il quale si intende dare una risposta al problema idrico di tutta l’asta del Piave. Ricordo che tale progetto prevede la realizzazione di una serie di bacini ricavati dalle ex cave dimesse, che garantiranno una capacità di circa 60 milioni di metri cubi d’acqua. Iniziativa analoga – ha concluso Conta – è stata avviata per il fiume Adige, mentre per il Po è allo studio un progetto specifico”. .  
   
 

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