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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Luglio 2007
 
   
  SCIOPERI SANITÀ. TURCO: STRAORDINARIO IMPEGNO DEL GOVERNO PER SALVARE LA SANITÀ NELLE REGIONI CON FORTI DEBITI SANITARI. AFFRONTIAMO INSIEME QUESTO OBIETTIVO.

 
   
  Roma, 2 luglio 2007 - In occasione dello sciopero del personale sanitario della Regione Lazio e della Regione Campania, il Ministro della Salute Livia Turco ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Non posso che essere vicino alle migliaia di operatori sanitari che manifestano oggi, nel Lazio e in Campania, la volontà di salvaguardare condizioni e ambiti di lavoro tali da garantire efficienza e qualità nell’assistenza sanitaria ai cittadini. Il personale sanitario, le donne e gli uomini che ogni giorno operano negli ospedali e nei servizi territoriali, sono infatti il “primo” livello di assistenza da salvaguardare e valorizzare. In questo senso rivolgo loro un appello per raccogliere la grande sfida che Governo e Regioni hanno avviato a partire dal Patto per la salute siglato a ottobre 2006 e dalla legge finanziaria 2007 che ha stanziato 6 miliardi di euro in più per i livelli essenziali di assistenza e 2,6 miliardi in più per la riqualificazione e l’ammodernamento degli ospedali e degli altri servizi sanitari. Questa scelta, effettuata dal Governo in una fase economica generale segnata da una crescita del debito pubblico e dalla conseguente necessità di operare un profondo risanamento della spesa pubblica, non può essere dimenticata. Dopo questo Patto e questa finanziaria, che hanno previsto risorse certe e idonee al fabbisogno per i prossimi tre anni e che hanno finalmente rilanciato gli investimenti strutturali nel comparto sanitario, il Servizio sanitario nazionale è stato posto nelle condizioni di affrontare con rinnovata solidità gli impegni che i nuovi bisogni di salute richiedono. Per quanto riguarda poi le Regioni oggetto dei Piani di rientro dal deficit sanitario, voglio sottolineare l’inversione di tendenza che essi rappresentano per affrontare lo storico problema del disavanzo sanitario, particolarmente grave nel Lazio che, da solo, ha accumulato un disavanzo di 9,6 miliardi di euro, per la quasi totalità frutto di una gestione dissennata del Centro Destra e di pratiche e comportamenti illeciti, come evidenziato dalle indagini e dai procedimenti in corso della Magistratura. Ai lavoratori oggi in sciopero, voglio infatti ricordare che il Governo ha affrontato con decisione inaudita, anche di fronte a fortissime obiezioni politiche a livello nazionale e regionale, un’azione di risanamento, mai prima attuata, che prevede il pareggio del deficit entro il 2010, attraverso una serie di interventi basati sul recupero dell’efficienza, della legalità e dell’appropriatezza e tutti finalizzati a ridare lustro, efficacia e qualità alla sanità. Non dimentichiamo, infatti, che il Governo ha stanziato ben 3 miliardi di euro, di cui più di 2 destinati al Lazio, per consentire la ristrutturazione del debito e che per questo abbiamo affrontato ben due voti di fiducia in Parlamento e l’ostilità forte di Regioni, come la Lombardia e il Veneto. Se non avessimo operato in tal senso la Regione Lazio avrebbe dovuto dichiarare “bancarotta” e il destino della sanità pubblica di questa Regione sarebbe stato definitivamente compromesso, con ricadute pesanti per lo stesso equilibrio finanziario del Paese. Per questo chiedo agli operatori della sanità di essere al nostro fianco nell’azione di risanamento che, lo ripeto, deve essere segnata esclusivamente da due parole: efficienza e qualità. Perché non c’è diritto alla salute, non c’è qualità delle cure senza una corretta, trasparente e onesta gestione amministrativa che sappia coniugare responsabilità, rigore e appropriatezza in nome e per conto del cittadino. Una linea ribadita anche dal Dpef 2008/2011, all’esame dell’odierno Consiglio dei Ministri, che prevede l’ammodernamento del sistema sanitario focalizzato sulla valorizzazione delle risorse umane, a partire dai medici e dal personale sanitario, puntando anche a completare il processo di riassorbimento del precariato già avviato dalla finanziaria 2007. In questa battaglia l’impegno e il ruolo degli operatori sanitari sono determinanti e insostituibili. Per questo ho deciso di convocare già la prossima settimana una riunione con i vertici sindacali della sanità per affrontare insieme tutte le problematiche aperte a seguito dell’avvio dei Piani di rientro. Se emergeranno elementi da correggere li correggeremo, se serviranno nuovi impegni e nuove iniziative li adotteremo. Ma voglio farlo “insieme” agli operatori perché, come ho avuto più volte modo di sottolineare, sanità e promozione della salute non esisterebbero senza le centinaia di migliaia di professionisti che vi lavorano e che hanno scelto di dedicare la propria vita alla cura e all’assistenza dei cittadini nelle fasi più delicate della vita, che sono quelle della malattia e del bisogno di cura”. .  
   
 

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