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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Luglio 2007
 
   
  PUBBLICAZIONE DI STUDI PRECLINICI CON PIXANTRONE DIMOSTRA LA RIDOTTA CARDIOTOSSICITÀ COMPARATA A DOSI EQUIATTIVE DI DOXORUBICINA E MITOXANTRONE RISULTATI INTERIM DI UNO STUDIO CLINICO RANDOMIZZATO DI FASE II/III PREVISTI ENTRO LA FINE DELL’ANNO

 
   
  Seattle e Presso, 3 luglio 2007. Cell Therapeutics, Inc. Ha annunciato la pubblicazione di studi preclinici, che dimostrano come il trattamento con pixantrone (Bbr 2778) comporti effetti cardiotossici minimi o non significativi, mentre doxorubicina e mitoxantrone inducono un danno cardiaco significativo. Gli studi comparavano gli effetti collaterali a livello cardiaco, con dosi equiattive di pixantrone rispetto a doxorubicina e mitoxantrone, sia in topi pre-trattati con una dose cardiotossica di doxorubicina che in topi che non avevano ricevuto alcun trattamento precedente. L’articolo è stato pubblicato nel numero di giugno 2007 della rivista scientifica Investigational New Drugs. “In modelli preclinici di tumore ematologico pixantrone ha dimostrato una maggiore efficacia ed una minima o assente cardiotossicità se comparato a mitoxantrone o doxorubicina. I risultati riportati in questo articolo supportano fortemente il potenziale clinico di pixantrone come sostituto delle antracicline attualmente in commercializzazione. Crediamo che il nostro studio randomizzato di fase Ii/iii Rapid (Pix203), per il trattamento di prima linea del linfoma non-Hodgkin aggressivo, possa confermare questi risultati preclinici nei pazienti e che possibilmente possa diminuire gli effetti collaterali più gravi normalmente associati agli attuali trattamenti standard, rappresentati dal danno cardiaco irreversibile” ha detto Gabriella Pezzoni, Ph. D. , Direttore Scientifico di Cell Therapeutics Europe S. R. L. (Milano). Nonostante i loro effetti cardiotossici dose-dipendenti, le antracicline sono tuttora considerate lo standard di cura per la loro efficacia in diversi tipi di tumore, inclusi il tumore della mammella, la leucemia e il linfoma non-Hodgkin (Nhl). A causa della natura irreversibile del danno cardiaco normalmente associato all’uso delle antracicline attualmente in commercio, i pazienti trattati con questi agenti chemioterapici non possono superare nel corso della loro vita una dose massima cumulativa. Ciò può determinare una prematura interruzione della terapia e limitare la capacità del medico di utilizzare questa attiva classe di farmaci anti-tumorali in caso di recidiva della malattia. Pixantrone, un innovativo analogo dell’antracenedione, è stato sviluppato per ridurre la cardiotossicità correlata ai trattamenti pur mantenendone l’efficacia. Questi risultati suggeriscono che pixantrone potrebbe essere potenzialmente utilizzato nei pazienti fortemente pre-trattati con antracicline, nei pazienti con disturbi cardiaci o che potrebbero beneficiare di una terapia a lungo termine a base di antracicline, che può essere somministrata in associazione ai farmaci attualmente approvati. Gli studi sono stati disegnati per valutare la potenziale cardiotossicità di pixantrone nei topi pre-trattati con doxorubicina e la potenziale cardiotossicità di pixantrone come agente singolo comparato a doxorubicina e mitoxantrone. Ai topi pre-trattati con una dose cardiotossica di doxorubicina è stata successivamente somministrata una soluzione salina (placebo), oppure doxorubicina, pixantrone, o mitoxantrone. I topi che hanno ricevuto un secondo ciclo di doxorubicina o mitoxantrone hanno sviluppato una marcata o grave cardiotossicità. I topi che hanno ricevuto il placebo o pixantrone come secondo ciclo hanno aumentato solo leggermente il punteggio medio totale di cardiotossicità, ad indicare che la precedente esposizione alla doxorubicina potrebbe aver continuato a danneggiare il cuore. Mentre la cardiotossicità osservata nei topi trattati con pixantrone non è stata statisticamente diversa se comparata ai topi trattati con placebo, è risultata invece statisticamente differente da quella osservata nei gruppi trattati con doxorubicina o mitoxantrone. Nei topi pre-trattati con doxorubicina, un secondo ciclo di mitoxantrone o pixantrone ha comportato una mortalità del 33% e 27%, rispettivamente. Nei topi che hanno ricevuto due cicli consecutivi di pixantrone come agente singolo non sono stati osservati effetti cardiotossici significativi ed il punteggio medio totale di tossicità era statisticamente simile al placebo. Il danno osservato ai tessuti cardiaci era di gravità ed entità minime, e considerato reversibile. Invece, i topi che hanno ricevuto due cicli di doxorubicina o mitoxantrone hanno evidenziato un marcato danno cardiaco che è risultato statisticamente peggiore di quello osservato nei topi trattati con pixantrone. Inoltre, la mortalità è stata tra il 40 e il 68% nei topi che avevano ricevuto due cicli di doxorubicina e del 68% nei topi che avevano ricevuto due cicli di mitoxantrone. Nei topi cui erano stati somministrati due cicli di pixantrone, la frequenza di mortalità è stata dello 0%. Sono attualmente in corso due studi clinici con pixantrone in pazienti affetti da Nhl aggressivo, uno studio clinico di fase Iii di pixantrone come agente singolo, noto come studio Extend, e uno studio clinico di fase Ii/iii di pixantrone in associazione, noto come studio Rapid. Lo studio Extend valuta il ruolo del trattamento monoterapico come terapia per pazienti affetti da Nhl aggressivo recidivato, ai quali sono stati somministrati, senza successo, due precedenti trattamenti. I pazienti sono stati randomizzati per ricevere o pixantrone o un altro agente singolo, a scelta del medico, attualmente in uso per il trattamento di questa categoria di pazienti. Un’analisi ad interim è prevista per l’estate del 2007. Lo studio Rapid consiste in uno studio clinico di fase Ii/iii della combinazione Chop-r verso Cpopr, in prima linea nei pazienti affetti da Nhl aggressivo non sottoposti ad alcun trattamento precedente. Lo studio valuterà la sostituzione della doxorubicina, nella combinazione standard Chop-r (ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina, prednisone e rituximab), con pixantrone come parte del regime Cpop-r (ciclofosfamide, pixantrone, vincristina, prednisone e rituximab). Obiettivo di questo studio è di dimostrare tassi di risposta obiettivi simili a quelli della terapia standard a base di doxorubicina ma con tossicità cardiaca ed altre tossicità correlate alla doxorubicina significativamente meno gravi nel gruppo di studio Cpop-r. Si prevede di arruolare un totale di 280 pazienti. La Società sta attendendo il feedback della Fda sul disegno di uno studio clinico di fase Iii con pixantrone nei pazienti affetti da Nhl indolente. Lo studio clinico, Pix303, valuterà i risultati di remissione completa e il tempo di progressione della malattia dopo impiego di un protocollo terapeutico rappresentato da fludarabina, pixantrone e rituximab (Fp-r), rispetto alla combinazione di fludarabina e rituximab (F-r), nel trattamento di pazienti che sono stati precedentemente sottoposti ad almeno un precedente trattamento. Lo studio clinico prevede l’arruolamento di 300 pazienti. Il pixantrone è un farmaco sperimentale, attualmente in fase di sviluppo, destinato al potenziale trattamento di diverse forme maligne ematologiche, tumori solidi e patologie immunologiche. E’ stato sviluppato al fine di migliorare l’efficacia e la sicurezza dei farmaci anti-tumorali appartenenti alla classe delle antracicline. L´elevata efficacia delle antracicline è stata dimostrata clinicamente in numerose tipologie di tumori. Tuttavia la loro somministrazione cumulativa è abitualmente associata a danni cardiaci, che ne limitano l´utilizzo su un numero elevato di pazienti. Il pixantrone è stato sviluppato per ridurre il rischio di questi gravi effetti cardiotossici, così come per aumentare l’efficacia e semplificare la somministrazione rispetto alle antracicline attualmente disponibili in commercio. . .  
   
 

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