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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Luglio 2007
 
   
  BONI E ZANELLO: FAR VIVERE IL PO PER SALVARLO

 
   
   Milano, 3 luglio 2007 - "E´ inconcepibile che esistano 22 enti gestori che si occupano del Po, o di alcuni tratti del Po, e dei suoi affluenti. Se si vuole far qualcosa di serio e di mirato per salvare ´il grande malato´ e la sua carenza cronica di acqua, è assolutamente necessario che esista un solo organismo deputato e responsabile". Lo ha affermato il 29 giugno l´assessore regionale al Territorio e Urbanistica, nonché presidente dell´Agenzia Interregionale per il fiume Po (Aipo), Davide Boni, intervenendo al convegno dal titolo "Il nostro grande fiume Po: cultura, identità e futuro climatico". Boni ha criticato una certo tipo di ambientalismo che impedisce di salvaguardare concretamente il fiume, le sue sponde, la sua valle, le popolazioni che lo abitano: "La vera coscienza ambientalista nasce dal sentimento di appartenenza al proprio territorio - ha detto - e non da visioni preconcette di tipo ideologico. Oggi se si vuole fare qualcosa per il Po, bisogna farlo vivere e per farlo vivere bisogna talvolta intervenire senza aver paura di modificare il territorio, come è stato fatto in Europa per i grandi fiumi come il Reno e il Danubio". Al convegno - al quale hanno partecipato il responsabile della Protezione Civile italiana, Guido Bertolaso, e l´eurodeputato Mario Borghezio - era presente anche l´assessore regionale alle Culture, Identità e Autonomie, Massimo Zanello, che ha ricordato l´impegno della Regione Lombardia per aiutare il Po a vivere dal punto di vista culturale e identitario, concordando con Boni sulla necessità di non cristallizzarsi nella mera conservazione dell´esistente: "Chi si ferma al passato è destinato ad essere sconfitto dalla storia - ha affermato Zanello - Per questo bisogna sì tenere ferme la proprio identità e storia, ma poi queste vanno usate e reinventate per adeguarsi alle sfide del futuro". .  
   
 

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