Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 03 Luglio 2007
 
   
  BOOKFORUM: CONFERMATO L’INTERESSE PER L’UNICO EVENTO CHE GUARDA IL LIBRO ATTRAVERSO LE NUOVE POSSIBILITÀ OFFERTE DALLE SOLUZIONI DI STAMPA DIGITALE

 
   
  Segrate, 3 luglio 2007 – Si sono incontrati in 172 tra editori, stampatori e fornitori di soluzioni tecnologiche di stampa digitale, per discutere su come implementare modelli di business in grado di soddisfare le attuali esigenze di lettori e componenti della filiera di produzione editoriale. La Digital Book Gallery è stata la novità di successo di questa seconda edizione di Bookforum, l´evento progettato da 4It Group e promosso da Asso. It (Associazione Nazionale Fornitori Information Technology) e Xplor Itlalia (Electronic Document System Association) in collaborazione con Aie (Associazione Italiana editori). Il Forum ha costituito una tappa significativa per il Tavolo Tecnico Stampa Digitale, un gruppo di lavoro istituito da Aie, Asso. It e Xplor Italia, che ha visto nell’evento un’opportunità importante per promuovere idee e programmi elaborati al fine di creare nuove opportunità nel settore editoriale. Cristina Mussinelli, consulente per l’editoria digitale in Aie, in rappresentanza del Tavolo Tecnico ha annunciato l´avvio di una ricerca di mercato per capire qual è la percezione che editori e stampatori hanno sull´utilizzo delle tecnologie digitali per la stampa. I risultati della ricerca verranno presentati alla terza edizione di Bookforum, che si svolgerà il 4 ottobre a Vicenza in occasione di Inprinting. Un’analisi delle tendenze editoriali è stata riportata da Giovanni Peresson, Responsabile dell’Ufficio Studi in Aie, che ha evidenziato “una strutturale crescita nel numero di titoli pubblicati (ndr: si fa riferimento a testi per adulti di varia) che corrisponde a un calo altrettanto strutturale nella tiratura complessiva”. Da una parte aumentano i titoli per rispondere a una domanda di svago, formazione, aggiornamento, ecc. Proveniente da lettori sempre più parcellizzati. Dall’altra diminuisce la tiratura media dei libri, “per effetto - continua Peresson – di un lento allargamento della base di lettura (+3,0% in media annua tra 2000 e 2006), e quindi dell’acquisto, e di una maggiore capacità di controllo delle tirature in fase di lancio e di rifornimento grazie all’integrazione tra gestionali della libreria e rete”. “Se è vero che l’80% dei libri non giustifica la stampa offset, che il 30% a livello mondiale rimane invenduto e che il 50% vende meno di 250 unità all’anno – ha affermato Enrico Barboglio, segretario generale di Asso. It -, è anche vero che i fornitori di servizi di stampa si stanno dotando di tecnologie che permettano una maggiore efficienza dei flussi di lavoro e maggior produttività per gestire l’aumento dei piccoli lavori”. Negli ultimi cinque anni il 10% delle aziende con fatturato inferiore ai 2 milioni di dollari e il 34% di quelle tra i due e i cinque milioni di dollari è migrata dai sistemi di stampa tradizionale a quelli digitali. Si prevede che nei prossimi 5 anni i primi saranno addirittura il 57% e i secondi il 50%. “Ne è conseguenza – conclude Barboglio - che nei prossimi anni la stampa digitale avrà raggiunto tutti i settori di mercato e sarà proposta come una soluzione di tutto rispetto là dove è palese una diminuzione delle tirature e dove è richiesto il dato variabile”. Il libro non si identifica però esclusivamente nella produzione editoriale come viene tradizionalmente concepita. Esiste ed è sempre più fiorente un nuovo mercato che pensa al libro come a un processo di packaging di contenuti e immagini. “I settori coinvolti sono molteplici – ha affermato Paolo Magni, responsabile commerciale di Kines. Dalla fotografia, che nel 2006 dopo solo tre anni di esistenza vede 300mila book fotografici realizzati in Italia e prevede un aumento a 5mil di unità nei prossimi cinque anni, alle comunicazioni aziendali, le pubblicazioni dei professionisti, i cataloghi dei musei, le tesi universitarie o il materiale richiesto dalle agenzie pubblicitarie o dal mondo della moda”. Il 77% di questi book on demand viene stampato in meno di 50 copie e la stampa digitale è sicuramente la scelta che meglio si adatta alla produzione, mentre le soluzioni web based possono aiutare a progettare i libri. L’evoluzione delle tecnologie nella realizzazione di libri stampati in digitale tocca due aspetti particolarmente rilevanti: la gestione del flusso dei dati e quella dei contenuti. “L´evoluzione delle tecnologie digitali - ha spiegato Carlo Emanuele Bona, amministratore delegato di Promedia - mette a disposizione degli attori della filiera editoriale strumenti che consentono di perseguire strategie orientate alla migliore efficienza produttiva oltre che di definizione di nuove opportunità di business. L’editore oggi può scegliere di valorizzare le componenti digitali (immagini, testi, impaginati, documenti pdf usati per la stampa, contenuti web) e trasformarle in un vero e proprio patrimonio (asset). Gestire e organizzare questo patrimonio (digital asset management) permette che esse siano immediatamente rintracciabili, recuperabili e modificabili all´interno della catena di produzione da parte dell´editore e dei suoi business partner. La componente digitale può essere quindi arricchita con un insieme di informazioni (metadati) legate al ciclo produttivo e post-produttivo e ai flussi gestionali e amministrativi. D’altra parte l’evoluzione tecnologica non ha risparmiato gli aspetti contrattuali nella gestione dei diritti d’autore. Beatrice Cunegatti, avvocato dello Studio Cunegatti, ha spiegato alcuni degli accorgimenti di cui occorre tener conto laddove i libri seguono le nuove opportunità di business offerte dalla stampa digitale, che prevedono commercializzazioni prima impensabili nei vecchi contatti. “Le nuove strategie produttive e distributive, basate sulla memorizzazione e il diverso abbinamento dei contenuti, la pubblicazione on demand e la distribuzione diretta, si riflettono necessariamente – ha precisato l’avvocato Cunegatti - sulle scelte degli operatori che, in fase di acquisizione dei diritti sui contenuti, devono sapere correttamente valutare e negoziare in modo coerente il loro sfruttamento commerciale. Il pomeriggio si è svolta una tavola rotonda che ha coinvolto in un confronto diretto stampatori ed editori. La richiesta da parte dei lettori si è modificata e sono cambiate le modalità produttive per far fronte alle rinnovate esigenze. Ma quanto gli editori credono nei nuovi processi di business e nell’opportunità di coglierli con le soluzioni di stampa digitale? “Il mercato delle fotocopie in Italia vale 300mln di euro – ha segnalato Matteo Ulrico Hoepli, consigliere di amministrazione di Hoepli -, ne segue che l’editoria scolastica nelle nuove opportunità offerte dal Customer publishing è sicuramente un modello di business da non sottovalutare. Ma può essere altrettanto interessante il mercato dei libri fuori catalogo, esauriti, e quindi, per definizione, di interesse per una sola minoranza?”. Nicola Muraro, presidente di Selecta, ipotizza proprio nella produzione di libri esauriti o fuori catalogo un’opportunità di business. “Se solo questi fossero in linea con gli standard produttivi propri delle tecnologie digitali, sia nella fase del prestampa che quella produttiva relativa ai formati, e se venisse fatta una maggiore attenzione all’impiego di soluzioni di finitura integrate e automatizzate, allora – ha commentato Muraro – produrre un numero limitato di copie per titolo potrebbe costituire un possibile mercato da non trascurare”. Hanno partecipato alla tavola rotonda anche Antonio Scudero (De Agostini) e Marco Ghezzi (Apogeo) dalla parte degli editori e Massimo Malantrucco (Croma Multimedia) e David Serenelli (Associazione Padre Monti) da quella degli stampatori. Il convegno si è concluso con la testimonianza di Mafe De Baggis (Daimon) e Marco Mazzei (Mondatori On Line) che hanno contribuito al dibattito tra stampatori ed editori portando la loro esperienza di operatori specializzati nelle comunità internet e prospettando dei possibili scenari che vedono l’editoria libraria avvicinarsi notevolmente alle soluzioni web based. Per il Tavolo Tecnico della Stampa Digitale è stata anche l’occasione per proporre agli operatori presenti in platea una definizione, elaborata in seno al gruppo di lavoro, della terminologia usata per descrivere le lavorazioni editoriali eseguite con la tecnologia digitale. Cristina Mussinelli ha spiegato cosa si intende per Stampa digitale, ovvero la modalità di stampa scelta dall’editore per soddisfare specifiche esigenze, quali per esempio per le basse tirature di titoli a catalogo, le ristampe in un numero limitato di copie su richiesta (testi fuori catalogo o per un corso universitario) o le edizioni personalizzate identiche per il resto all’edizione base. Print on Demand indica invece i libri che vengono stampati da una società intermediaria sulla base di richieste provenienti dal mercato. La società intermediaria riconosce all’editore una percentuale sul costo di copertina del libro venduto. In questo caso esistono degli specifici accordi contrattuali che regolamentano il rapporto tra editore e intermediario. Si parla di Customer Publishing quando i contenuti sono pubblicati su un sito internet organizzati in modo granulare (capitoli, articoli, saggi ecc), l’utente può selezionarli e combinarli a suo piacimento e successivamente richiedere una o più copie del libro che si è così costruito in versione cartacea. I contenuti presenti sul sito possono provenire da testi di più autori della stessa casa editrice o anche da più case editrici diverse e la contrattualistica riguarda il rapporto tra editore e autori. Di solito i contenuti sono organizzati in formati neutri, strutturati e archiviati con sistemi di Csm. Un’ultima casistica è data dal Self-publishing (autopubblicazione), che descrive la pratica attraverso cui gli autori possono pubblicare direttamente le loro opere su un sito internet. Tali opere possono essere poi vendute sul sito o richieste in un numero ridotto di copie. Non solo parole, ma anche fatti. La Digital Book Gallery ha pienamente dimostrato quanto le tecnologie di oggi permettono nella produzione di libri stampati in digitale. I partecipanti al Bookforum hanno potuto toccare con mano qualità e caratteristiche dei libri. Il successo dell’iniziativa, come hanno testimoniato i numerosi operatori presenti, è stato decretato anche dalla sessione convegnistica, dove Gian Pietro Frigo (Kern), Gabriella Moretti (Hp), Giovanna Nuzzo (Océ), Riccardo Passerini (Kodak) e Gianluca Rancati (Xerox) hanno spiegato alla platea come è stato realizzato ogni singolo libro. .  
   
 

<<BACK