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Notiziario Marketpress di
Lunedì 19 Giugno 2006 |
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BASSANINI, VIA LE PROVINCE, LARGO ALLE AGENZIE DEI SINDACI NON AVER RINNOVATO IL SISTEMA PER TEMPO, HA DETTO AL CONVEGNO DELLE CITTÀ STRATEGICHE, CI HA PORTATO A QUESTO REFERENDUM SULLA COSTITUZIONE
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Verona, 19 giugno 2006 - Le Province come organo elettivo non hanno più ragione di esistere. Occorre abolirle e attribuire le loro funzioni amministrative a una specie di consiglio di amministrazione formato dai sindaci. Lo ha proposto a Verona Franco Bassanini, intervenendo in qualità di presidente dell’associazione Astrid al convegno di Verona sulla Governance Urbana organizzato dalla Rete delle Città Strategiche. Il sistema Italia, ha spiegato, è clamorosamente in crisi e la sola via per uscirne è valorizzare radicalmente le città in quanto “principali motori di innovazione e sviluppo”. Per dare alle amministrazioni comunali “un effettivo dominio dei processi decisionali occorre portare province, regioni e stato a una posizione servente”. Secondo Bassanini le province non sono enti del tutto inutili, ma si può fare benissimo a meno del loro ruolo politico, trasferendone le funzioni fondamentali (in particolare strade e scuole) a organi non elettivi, per esempio a un “servizio articolato in agenzie” gestite da assemblee dei sindaci. Quanto al prossimo referendum sulla Costituzione, Bassanini ha ammonito che la vittoria del No non è più scontata come si pensava, definendo tuttavia “deprimente” il fatto di dover discutere della “riforma sgangherata” approvata da Polo. “Avremmo dovuto e potuto dare per tempo una risposta alle esigenze di modernizzare il rapporto tra Stato e amministrazioni locali”, ha detto, “La crisi italiana nasce appunto da una mancata manutenzione straordinaria del sistema costituzionale”. . |
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