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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Luglio 2007
 
   
  TRENTINO-VENETO: A RECOARO LA FIRMA DEFINITIVA DELL´INTESA DELLAI: IL NEMICO È IL CENTRALISMO. QUESTA È LA STRADA PER RILANCIARE IL PROTAGONISMO DEI TERRITORI

 
   
  Trento, 5 luglio 2007 – A Recoaro - Ha usato tre parole chiave, Lorenzo Dellai: cooperazione, condivisione, comune assunzione di responsabilità. Noi - ha aggiunto il presidente della Provincia autonoma commentando l´intesa fra Veneto e Trentino - vogliamo avere amici al di là dei confini e quest´amicizia vogliamo guadagnarcela. Offriamo, con oggi, uno strumento in più alle nostre comunità per costruire logiche di sviluppo locale, con la possibilità di avere strumenti in più per politiche di protagonismo e non per assistenzialismo. Il tema della montagna è poi un tema nel tema - ha detto ancora -: è difficile far capire ai grandi centri decisionali quali siano le preoccupazioni di chi, in montagna, vive e lavora. Noi oggi scommettiamo sulla capacità delle comunità locali di avviare progetti e i veri protagonisti dovranno essere proprio le forze vive delle nostre comunità. Un segnale, quello di oggi, che si aggiunge alla formalizzazione dell´idea, lanciata dal sottosegretario Enrico Letta, del fondo per i Comuni di confine. Ma l´accordo di oggi - ha incalzato Dellai - ha anche un valore politico: è un modo di essere di stimolo e di aiuto rispetto ad un´evoluzione del quadro generale. In un periodo come questo, soprattutto al Nord, se non si riparte dall´assunzione di responsabilità dei territori si fallisce. Non si deve essere gelosi dell´autonomia. Noi, che abbiamo l´autonomia nel dna, pensiamo che sia metro e misura di un sistema che deve essere generale. In questo contesto, pensiamo che la nostra esperienza possa essere utile a tutto il Paese: come punto di osservazione e come laboratorio. Il nemico del Veneto non è il Trentino, è il centralismo. E il nostro accordo ha un significato concreto, ma anche politico affinché l´autonomia sia diffusa, radicata e forte". Per la sigla definitiva dell´intesa che lega il Trentino e il Veneto, il presidente Galan ha scelto Recoaro (Dellai, come si ricorderà, per il primo atto aveva puntato su Castel Ivano, a Ivano Fracena). Ed è dunque nella cittadina famosa per l´acqua (che oggi è scesa in abbondanza anche dal cielo sotto forma di acquazzone benaugurante) che i due presidenti hanno suggellato un accordo che ha grandi ambizioni. I vertici delle varie associazioni dei Comuni del Veneto e del Consorzio dei comuni trentini (Renzo Anderle), ma anche il sindaco di Recoaro (Franco Viero), hanno parlato della lungimiranza di un accordo che rilancia il tema dello sviluppo locale. Il presidente del Veneto Giancarlo Galan ha detto che a Recoaro si è scritta una pagina di bella politica: "Oggi - ha detto - abbiamo dato una prima risposta, la migliore, la più seria. La vera risposta dovrà però essere una sola: l´autonomia, il federalismo, soprattutto fiscale. Ha ragione Dellai a parlare di cooperazione, condivisione e assunzione di responsabilità: noi l´esempio l´abbiamo dato". Come si ricorderà, il 16 maggio, nella cornice bella e simbolica di Castel Ivano, c’era stata una prima approvazione dello schema di intesa tra la Provincia autonoma di Trento e la Regione del Veneto che imposta le coordinate generali della cooperazione fra i territori confinanti di Veneto (province di Verona, Vicenza, Belluno) e Trentino. Ebbene, oggi si concretizza definitivamente la strategia che punta ad un tempo a rafforzare i legami storici esistenti fra aree geografiche contigue e a dare risposta al disagio manifestato da alcuni comuni veneti per lo squilibrio e la disomogeneità nelle politiche di intervento e nelle dinamiche di sviluppo rispetto ai vicini comuni del Trentino. L´intesa di oggi (che per il Trentino, dopo un ultimo passaggio nella giunta di venerdì, si tradurrà rispettivamente in legge provinciale e regionale) ha per obiettivo “la disciplina del migliore esercizio delle funzioni amministrative inerenti i settori dello sviluppo locale, della sanità, della cultura, dell’alta formazione, dell’istruzione e della formazione, delle infrastrutture e reti di trasporto”. L’accordo verrà elaborato con la fattiva collaborazione delle popolazioni interessate e delle amministrazioni locali, valorizzando quindi le opportunità offerte dal fatto di vivere lungo la linea di confine fra Trentino e Veneto. Verrà costituito a questo proposito un organismo comune di coordinamento politico-amministrativo denominato “Commissione per la Gestione dell’Intesa”. Le ragioni di fondo sono molteplici: innanzitutto esiste tra le popolazioni dei territori di confine tra la Regione del Veneto e la Provincia autonoma di Trento un profondo legame, storicamente comprovato, che in virtù della vicinanza geografica e culturale ha portato alla creazione nel tempo di una fitta rete di rapporti. Trentino e Veneto hanno inoltre avviato nuovi percorsi di collaborazione allo scopo di tutelare nella forma migliore gli interessi comuni delle popolazioni abitanti i territori di confine, anche per favorirne la crescita competitiva nel peculiare contesto territoriale e sociale. Nonostante ciò in alcuni territori sono emerse condizioni di svantaggio che hanno portato anche a prese di posizione “radicali”, come la richiesta di passaggio di alcuni Comuni dal Veneto al Trentino. Forti di questa consapevolezza, la Regione del Veneto e la Provincia autonoma di Trento convengono con il documento siglato oggi sulla necessità di realizzare processi di collaborazione territoriale in forma omogenea e sull’attivazione di meccanismi di raccordo istituzionale per la predisposizione di progetti condivisi, seppure nel rispetto delle specifiche competenze, dalla Regione, alla Provincia autonoma e agli enti locali interessati. Il principio di leale collaborazione, espressamente recepito nel nuovo articolo 120 della Costituzione, individua non a caso nella cooperazione inter-istituzionale tra tutti i livelli di governo coinvolti un significativo momento di sostegno delle dinamiche territoriali, attraverso l’elaborazione di procedure decisionali “alternative” capaci di superare le condizioni di svantaggio sofferte dalle aree di confine, mitigandone i disagi. Gli accordi di cooperazione che privilegiano la dimensione interregionale risultano infatti maggiormente efficaci per valorizzare le risorse comuni e per governare i fattori della competitività, considerata la crescente importanza che la cooperazione fra territori assume nella programmazione non solo nazionale ma anche comunitaria ai fini di un’accelerazione del processo di integrazione europea. .  
   
 

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