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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Luglio 2007
 
   
  LA COMMISSIONE FORNISCE INDICAZIONI PER COLMARE LE LACUNE DI CONOSCENZA SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO

 
   
   Bruxelles, 5 luglio 2007 - La Commissione europea ha pubblicato un Libro verde che illustra le aree di politica comunitaria in cui occorre intervenire per ridurre al minimo la minaccia del cambiamento climatico in Europa. Una delle aree in questione è la ricerca e la necessità di colmare le lacune in termini di comprensione del riscaldamento globale e del suo impatto sull´ambiente. Gli effetti del cambiamento climatico in Europa e nell´Artico sono già significativi e misurabili. In Europa la temperatura è salita di quasi 1°C nell´ultimo secolo, più rapidamente della media mondiale. Ne è conseguito un notevole intensificarsi delle precipitazioni piovose e nevose in Europa settentrionale, mentre in Europa meridionale è divenuta più frequente la siccità. Le temperature estreme raggiunte di recente, quali l´ondata di caldo estivo senza precedenti del 2003, sono in linea con il cambiamento climatico causato dall´attività dell´uomo. Tali cambiamenti nelle condizioni meteorologiche stanno iniziando a esercitare un impatto negativo sull´economia europea, in quanto molte attività economiche dipendono fortemente dalle condizioni climatiche. Un aumento della frequenza e dell´intensità degli eventi estremi, quali tempeste, forti precipitazioni, inondazioni marine e piene violente e improvvise, siccità, incendi boschivi e frane sono destinati a danneggiare gli edifici e le infrastrutture industriali e dei trasporti e di conseguenza ad avere un impatto diretto sui servizi finanziari e i settori assicurativi. Tra le attività e i settori destinati a essere duramente colpiti da tali eventi figurano anche l´agricoltura, la silvicoltura, la pesca, il turismo di mare e sciistico e la salute. L´europa deve pertanto adattarsi rapidamente al clima che cambia, secondo il Libro verde «Adapting to climate change in Europe - options for Eu action». Un intervento tempestivo potrebbe tradursi in vantaggi economici evidenti, prevenendo e riducendo al minimo le minacce agli ecosistemi, alla salute umana, allo sviluppo economico, agli edifici e alle infrastrutture. Tuttavia, se non ci sarà un intervento precoce, «l´Ue e i suoi Stati membri potrebbero essere costretti a un adeguamento di reazione non pianificato, spesso all´improvviso in risposta alle crisi e ai disastri sempre più frequenti, che si riveleranno molto più costosi e minacceranno i sistemi sociali ed economici europei e la sicurezza del continente», si legge nel documento. Il Libro verde indica quattro aree in cui è possibile intervenire precocemente a livello di Ue, tra cui la ricerca e la necessità di affrontare la complessità di fattori intercorrelati che riguardano il al cambiamento climatico. Pur accogliendo con favore l´enfasi posta sul cambiamento climatico nel Settimo programma quadro (7°Pq) comunitario, il documento specifica che vi sono diverse lacune nella nostra comprensione dell´impatto del cambiamento climatico. Per colmarle, vengono suggerite le seguenti azioni: - sviluppare metodologie complete e integrate per la valutazione di impatti, vulnerabilità e un adattamento efficace dal punto di vista dei costi; - migliorare la comprensione di base e la capacità di prevedere gli impatti in Europa, nonché nell´Atlantico settentrionale, nell´Artico, nel Mediterraneo e nel Mar Nero; - chiarire gli impatti attesi del cambiamento climatico e dell´assottigliamento della fascia di ozono sugli ecosistemi e studiare sistemi per aumentarne la resistenza; - sviluppare insiemi di dati e modelli ad alta risoluzione, paneuropei, completi e a lungo termine; - migliorare l´accesso ai dati esistenti e integrare i dati pertinenti per l´adattamento in Inspire (Infrastructure for Spatial Information in Europe, ossia Infrastruttura per le informazioni spaziali in Europa), Seis (Shared Environment Information System, ossia Sistema per la condivisione delle informazioni in materia ambientale) e Gmes (Global Monitoring for Environment and Security, ossia Monitoraggio globale per l´ambiente e la sicurezza); - sfruttare meglio i sistemi di informazione esistenti promossi a livello comunitario, quali il sistema europeo di allarme per le inondazioni, il sistema europeo di informazioni sugli incendi forestali e il centro di monitoraggio e informazioni per la protezione civile; - elaborare ogni quattro o cinque anni relazioni sintetiche aggiornate sugli impatti climatici, l´adattamento e le vulnerabilità, basate tra l´altro sui risultati della ricerca nazionale e finanziata dall´Ue; - sostenere la ricerca sull´adattamento per imprese, servizi e industrie; - avviare studi paneuropei sui progetti attuali e futuri delle regioni costiere per rafforzare la protezione costiera, sui costi ambientali ed economici comportati da tali progetti, sugli impatti che potrebbero avere sul bilancio comunitario e sull´economia delle regioni costiere; - migliorare la conoscenza dei flussi e della disponibilità di risorse. Le altre tre aree di politica individuate dal Libro verde sono: integrazione di azioni di adattamento al cambiamento climatico nella legislazione presente e futura, nelle risposte politiche e nei programmi di finanziamento; integrazione di esigenze globali di adattamento nei rapporti esterni dell´Ue e realizzazione di una nuova alleanza con i partner di tutto il mondo; istituzione di un gruppo consultivo europeo sull´adattamento al cambiamento climatico per analizzare strategie e azioni coordinate. Verranno organizzati diversi seminari per discutere il contenuto del Libro verde, mentre nel mese di novembre dovrebbe essere avviata una consultazione pubblica sul documento. Per maggiori informazioni consultare: http://ec. Europa. Eu/environment/climat/adaptation/index_en. Htm .  
   
 

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