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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Luglio 2007
 
   
  BOMBARDATI DI INFORMAZIONI SULLA SALUTE MA SULLE COSE IMPORTANTI GLI ITALIANI DECIDONO COL MEDICO

 
   
   Roma, 9 luglio 2007 - Il 63,6% degli italiani ritiene di essere “molto o abbastanza informato” sui temi della salute, ma solo il 22,4% considera “soddisfacenti” le informazioni disponibili. Le informazioni sono molte, talvolta confuse, o persino illusorie, e la sensazione da parte dei cittadini-pazienti intervistati è quella di essere un po’ “travolti da questa mole di stimoli”, e di trovarsi poi nel momento di effettivo bisogno a non sapere come metterli in pratica, e si continua a trovare nella relazione con il medico di medicina generale l’unico momento di reale indirizzo. Circa l’88%, infatti, si è rivolto al suo medico in media più di 5 volte nel corso dell’ultimo anno, ed è sempre molto alta la quota di italiani (pari all’89,4%) che gli chiede di essere indirizzata quando deve accedere a un servizio sanitario. Nel momento concreto della scelta è proprio l’indicazione del medico di medicina generale a risultare decisiva nella maggior parte dei casi (per il 48,6%). C’è tuttavia un aspetto che fa emergere una discriminazione fra la popolazione in generale e una parte di essa, ossia quella più scolarizzata e con maggiori possibilità economiche, poiché quest’ultima, date le sue caratteristiche, tra internet, medicina specialistica privata e conoscenze personali si serve dell’offerta sanitaria con sempre maggiore autonomia. Tra i laureati si rilevano le quote più alte in relazione a quanti si ritengono tendenzialmente più informati sui temi generali della salute (76,3% rispetto alla media del 63,6%), traggono in misura maggiore informazioni su internet per scegliere un servizio sanitario (lo fa il 34,1% dei laureati rispetto al 19,9% della media). Allo stesso modo supera il 20% tra i laureati (rispetto alla media del 12%) la quota di italiani che discute con il medico sulla base dei risultati emersi dalle sue ricerche su internet, e che verifica sulla rete l’esattezza delle diagnosi e delle terapie proposte dal medico. Da parte loro i medici di medicina generale sentono di subire un vero e proprio assedio alla loro professionalità, che si sostanzia in una erosione della loro autorità. Tuttavia, la valutazione da parte dei pazienti sul proprio medico di medicina generale è assolutamente positiva rispetto ai fattori fondanti della competenza professionale (per il 91,2% il proprio medico valuta attentamente i sintomi, per l’82% è attento agli aspetti psicologici e relazionali), qualche critica emerge solo su alcuni aspetti: il 39,7% lamenta che il proprio medico è restio a fare visite a domicilio, e circa il 70% che nello studio ci sono attese troppo lunghe. Sono questi alcuni dei principali risultati emersi dalla ricerca svolta dal Censis per conto del Forum della Ricerca Biomedica: “Fiducia, dialogo, scelta. La comunicazione medico paziente nella sanità italiana”. La ricerca viene presentata il 5 luglio a Roma da: Giuseppe De Rita, Presidente Censis; Concetta Vaccaro, Responsabile settore Welfare e salute Censis; Carla Collicelli, Vice Direttore Censis; Amedeo Bianco, Presidente Fnomceo; Franco Cuccurullo, Presidente Consiglio Superiore di Sanità Sergio Dompé, Presidente Farmindustria; Renza Barbon Galluppi, Presidente Uniamo. .  
   
 

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