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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Luglio 2007
 
   
  A MADONNA DI CAMPIGLIO PRESENTAZIONE DEL LIBRO “UNA VITA CON KAROL”

 
   
  Trento, 9 luglio 2007 - Centinaia di persone, il 6 luglio al Palacongressi di Madonna di Campiglio, per uno dei momenti più attesi del fitto programma del Quinto pellegrinaggio dei giovani alla Croce dell’Adamello – Punta Giovanni Paolo Ii. Protagonista l’arcivescovo metropolita di Cracovia, Stanislao Dziwisz, per la presentazione del libro “Una vita con Karol” nel quale, con Gian Franco Svidercoschi, racconta gli anni passati a Roma al fianco del pontefice e gli anni in Polonia che precedettero un pontificato che, lo si é detto anche ieri sera, ha consegnato alla storia una figura straordinaria. ”Sì – ha detto il cardinale Dziwisz – Karol Woityla è stato un “Grande”, per me era santo ancora prima di arrivare in Vaticano”. Ricca di contenuti la conversazione tra il cardinale e Gian Franco Svidercoschi, punteggiata dagli interventi di Dino Boffo, direttore del quotidiano “Avvenire” e di Marcello Bedeschi, presidente della Fondazione Giovanni Paolo Ii per la gioventù. Gli indirizzi di saluto sono stati di monsignor Giuseppe Betori, segretario generale della Cei e di Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento. Emozionanti gli interventi musicali del Coro Ana Re di Castello di Daone diretto dal maestro Rosario Armani. Il presidente Dellai, nel riprendere un passaggio del cardinale Dziwisz (“ho avuto molti dubbi nell’affrontare questo libro, potevo io essere all’altezza di portare la mia testimonianza di vita accanto ad un uomo completo, nello spirito e nell’umanità?”) ha detto: “Chi legge queste pagine ha già trovata la risposta: le dobbiamo un grazie convinto, cardinale Dziwisz, per averci restituito in maniera così nitida e convinta il ritratto di un uomo straordinario” e ha ricordato il legame profondo che ha legato il Trentino al Papa polacco. E ha rinnovato la memoria dello straordinario soggiorno – luglio 1984 – al passo della Lobbia Alta, tra i ghiacci dell’Adamello. “Quell’incontro in alta quota con l’allora presidente Sandro Pertini ha segnato non solo uno dei momenti più intensi e vivi dello storico pontificato di Karol Woityla, ma ha cementato un rapporto speciale con la terra trentina. Oggi esemplarmente rappresentato dalla croce che, sull’Adamello, si erge a perenne ricordo di Giovanni Paolo Ii. Là, Lungo i sentieri e davanti alle nevi che il Papa polacco non smise mai di amare e ricordare”. .  
   
 

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