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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Luglio 2007
 
   
  A NAPOLI LA CALRE, CONFERENZA DEI CONSIGLI REGIONALI D´EUROPA "LA COOPERAZIONE PARLAMENTARE EUROMEDITERRANEA NELLO SCENARIO MONDIALE: IL RUOLO DELLE ASSEMBLEE REGIONALI"

 
   
  Napoli, 9 luglio 2007 – Di seguito la Relazione Introduttiva di Alessandra Lonardo: 1. Il Consiglio Regionale della Campania si è candidato, in seno alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome della Repubblica italiana, a tenere a Napoli, città capoluogo della Regione Campania e sede consiliare, la Conferenza delle Assemblee Legislative Regionali Europee dal titolo: " La cooperazione parlamentare euromediterranea nello scenario mondiale: il ruolo delle Assemblee regionali". 2. Si è trattata di una scelta di campo, consapevoli dell’innovazione istituzionale da tempo introdotta nella prassi del Consiglio Regionale della Campania, che ha visto la nostra Assemblea Legislativa crescere in modo progressivo nella considerazione interna ed esterna in ordine al proprio ruolo politico di indirizzo strategico nei confronti non solo della realtà territoriale di riferimento ma anche della rete nazionale e internazionale. 3. Il Consiglio Regionale della Campania, d’intesa con il Consiglio Regionale del Molise, presiede la "Commissione di Studio per lo sviluppo e l’integrazione delle funzioni legislative, di indirizzo e di controllo nell’ambito delle politiche regionali complesse", introdotta, in uno ad altre Commissioni di Studio di pari rilevanza, dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome e, in particolare, dal suo Presidente, Alessandro Tesini, per rielaborare criticamente il ruolo consiliare in una dimensione armonizzata e di grande impatto funzionale, anche alla luce della riforma del Titolo V della Costituzione italiana. 4. Con spirito di viva gratitudine e di grande amicizia il Consiglio Regionale della Campania augura il benvenuto agli illustri Relatori, in special modo a quelli stranieri, nonché agli Enti, agli Organismi, alle Associazioni, alle Persone, a tutti gli intervenuti, tutti ugualmente indispensabili per la buona riuscita del nostro progetto di partecipazione democratica al processo di cambiamento in atto sulla scena planetaria. 5. Non sono solo i cittadini d’Europa, infatti, a dover svolgere una funzione promozionale della identità culturale che li contraddistingue da secoli, ma questi insieme a coloro che ne sono stati i veri progenitori e compagni di viaggio sin dall’origine della celebrata civiltà occidentale: i continenti europeo, africano e asiatico convivono nel multiforme caleidoscopio mediterraneo; il primo senza gli altri due sarebbe monco di una buona parte della propria storia e, quindi, del proprio futuro. 6. L’europeo Platone – come ci ricorda uno studioso in un suo recente saggio – imparò l’arte suprema, di cui diede illuminato insegnamento al mondo intero, dai sacerdoti egiziani. 7. L’iniziativa odierna, perciò, non intende limitarsi a registrare lo stato delle relazioni politiche euromediterranee ma si propone di rilanciarle in una versione nuova, umanitaria e unitaria, ponendo al centro di questi negoziati "aperti" la città di Napoli, come ‘novella’ capitale morale del dialogo interetnico, interreligioso, inter-generazionale. Forte del suo passato, oggi Napoli, anche se sofferente, è una città vitalissima, dove le barriere preconcette cadono al cospetto della realtà e della solidarietà tra i popoli. 8. E voglio ricordare come nel V secolo avanti Cristo già Napoli e l’intero Mezzogiorno illuminavano, per cultura, filosofia, arte, il mondo intero, al punto da essere definiti ‘ Magna Grecia’. 9. Il Consiglio Regionale della Campania, che ha sede qui a Napoli, si candida a testimoniare la mediazione politica tra istanze geograficamente differenziate da tradurre nella prospettiva di una cultura della pace duratura. 10. Se "la politica è l’arte della decisione e della responsabilità in un contesto storicamente dato" – continuo nella citazione del saggio in precedenza richiamato – il nostro compito è quello di smuovere le coscienze ad esaltare il coraggio silenzioso delle azioni collettive e dei valori che esse condividono per una piena contestualizzazione delle idee. 11. Non si tratta di imporre un modello di sviluppo, quello europeo, a soggetti ad esso estranei, ma di dare un senso, un’anima, alla storia di cui tutti noi siamo protagonisti. 12. Il poeta Paul Valéry, nei suoi scritti " quasi politici", definì l’Europa "parte più preziosa dell’universo terrestre", "perla della sfera" e "cervello di un vasto corpo", ma il grande intellettuale francese non poteva di certo immaginare, nelle sue riflessioni sulla crisi del pensiero occidentale, un’opportunità più significativa di quella che ci è offerta, secondo un diffuso punto di vista, dall’abbattimento delle barriere fisiche tra Stati nazionali, a seguito della profonda rivoluzione tecnologica e delle accresciute dinamiche commerciali, e, al contempo, dalla necessità di ritrovarci, nella solitudine globale, dinanzi all’altro da noi, in posizione immanente di ascolto e, più mediatamente, di cooperazione reciproca. 13. Il rispetto dell’altro, fondato sulla conoscenza non occasionale, è il fatto vero sul quale abbiamo costruito l’incontro odierno. 14. Abbiamo messo insieme le diverse anime del dibattito in corso per capire e far capire verso che cosa stiamo andando, usando registri metodologici molto variegati, allo scopo di evitare un approccio monocorde e scontato ancor prima d’essere sperimentato. 15. Non sappiamo se siamo riusciti nel nostro intento. 16. Di certo, ci abbiamo provato, mettendo in gioco tutto il nostro impegno. 17. Gli attori sul palco e quelli dietro le quinte costituiscono il primo nucleo di una squadra che può e vuole continuare a vivere l’esperienza contingente come un fenomeno dotato di stabilità e di adeguata organizzazione. 18. Noi lanciamo la sfida, la nostra sfida, sulla legislazione euromediterranea per una convergenza non solo e non tanto di strumenti di tecnica legislativa, quanto e soprattutto di contenuti, da mettere in comune, a partire dalle risalenti e munifiche tradizioni culturali alle quali si faceva poc’anzi cenno. 19. Di "politica e cultura" parlava il compianto filosofo torinese Norberto Bobbio in un saggio del 1962. 20. Il popolo (l’espressione è usata nella fondamentale impostazione che ne ha delineato la dottrina tedesca del diciannovesimo secolo), il nostro popolo, al quale dobbiamo dar conto del nostro operato, non è chiuso tra le quattro mura domestiche, né ridotto alle astratte e mortificanti schematizzazioni di genere, ma pulsa di una passione autentica che trasfonde i confini regionali e si conforma, muta, comprime ed espande, in una visione empirica, come materialità ideale, plasticamente coerente con se stessa. 21. Il nostro popolo, ce lo insegnano le vicende della Calre, non parla una sola lingua ma molte lingue, non rivendica un solo obiettivo ma molti traguardi, non teme di retrocedere perché confida di andare avanti nella moltitudine delle spinte concentriche. 22. E la legge, come formula parlamentare, appena trasfigurata, del diritto vivente, si coniuga in rapporto a tale concezione di popolo, senza il quale anche il nostro esercizio legislativo locale sarebbe privo di significato e di efficacia. Perciò dobbiamo evocare e rinsaldare il rapporto con il popolo – nell’ accezione cara al Savigny (il famoso giurista tedesco, fondatore della scuola storica del diritto) – che noi tutti ‘siamo’, abbattendo gli steccati degli interessi corporativi ed esaltando il patrimonio delle regole come beni pubblici al servizio del politica e non pericolosamente prevalenti su di essa, fino al nichilismo distruttivo di cui ha dato drammatica prova lo scorso secolo. 23. La nostra fierezza rivendica un’affermazione netta di appartenenza al popolo euromediterraneo. La chiarezza della nostra presa di posizione non potrà non rischiarare la strada, lunga ed irta di difficoltà, da percorrere insieme. 24. Buon lavoro! 25. Siate fieri, e siamo fieri! di questo momento e producete, da esso, i risultati ai quali vi sentite chiamati. Sentitevi come tra le cose e le persone a Voi più care. Grazie d’essere qui con noi. .  
   
 

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