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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Luglio 2007
 
   
  UN EURO L’ANNO PER RIDURRE I RIFIUTI IN DISCARICA E AUMENTARE LA DIFFERENZIATA

 
   
  Firenze, 10 luglio 2007 - Cambiano i i criteri con cui applicare l’ecotassa sui rifiuti. La giunta toscana ha approvato ieri la proposta di modifica della legge regionale 25/98, adeguandosi alla normativa nazionale, che ora passa al consiglio. “Non si tratta di una tassa, come impropriamente qualcuno ha detto, perché non va nel bilancio generale, ma di un contributo che verrà reinvestito per migliorare la politica dei rifiuti e la raccolta differenziata. Peraltro l’aumento non riguarderà tutti i toscani ma solo quelli residenti nei comuni dove non è stato raggiunto il 35% di raccolta differenziata. In questo modo si premiano i virtuosi e si stimolano gli altri a diventarlo. Solo un toscano su quattro, i 950 mila residenti nei comuni inadempienti, dovrà pagare in media un euro in più l’anno. Il prezzo di un caffè o poco più a beneficio dell’ambiente”. Lo afferma l’assessore all’ambiente Marino Artusa a nome della giunta che considera l’applicazione dei nuovi criteri di calcolo “un atto dovuto. L’incentivo che abbiamo istituito oggi – aggiunge - è coerente con la politica del Piano regionale di azione ambientale di riduzione dei rifiuti e di aumento della raccolta differenziata ”. La norma nazionale di riferimento è l’articolo 205 del decreto legislativo 152/2006, cioè il “Testo unico in materia ambientale”, che ha modificato gli obiettivi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed assimilati rispetto a quelli previsti dal decreto Ronchi. I nuovi traguardi da raggiungere sono il 35% entro il 31 dicembre 2006 (a fronte del 2004 del Ronchi), il 40% entro il 31 dicembre 2008 e il 65% entro il 31 dicembre 2012. Il decreto 152/2006 ha introdotto inoltre un’addizionale del 20% al tributo ordinario, che viene applicata in caso di mancato raggiungimento a livello di Ato dei nuovi obiettivi per la raccolta differenziata. “Il calcolo del tributo per il conferimento dei rifiuti in discarica – spiega l’assessore all’ambiente - è stato sempre basato dalla Regione Toscana sul raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata. E questo ha stimolato i comuni ad essere virtuosi. Con la modifica della legge sui rifiuti non facciamo che proseguire su questa linea”. Attualmente in Toscana sono 186 i comuni che non hanno ancora raggiunto il traguardo del 35 %, ma di questi ben 67 beneficiano già di uno sgravio perché fanno parte di Ato che complessivamente lo raggiungono. Sono quindi circa 950. 000 gli abitanti a cui sarà applicata la maggiorazione del 20%. Con tale calcolo imposto dal decreto 152/2006, si prevede un aumento complessivo, con riferimento ai dati 2006 di raccolta differenziata, di circa 950 mila euro (inferiore al 7% del gettito complessivo attuale annuale). Tale cifra verrà girata per il 90% a interventi diretti a ridurre i rifiuti e migliorare la differenziata, mentre il 10% andrà invece alle province per l’attività di controllo che è di loro competenza. I proventi saranno cioè ridistribuiti a favore degli enti locali. Le nuove aliquote introdotte tengono peraltro conto anche di altri parametri. Si basano infatti anche sulla produzione annua pro-capite di rifiuti di ciascun comune, in linea con gli obiettivi prioritari stabiliti dal Piano regionale di azione ambientale che si è dato l’obiettivo al 2010 del 15% di riduzione della produzione di rifiuti, del 55% di raccolta differenziata e della riduzione del conferimento rifiuti in discarica. Ma non modificano il gettito ordinario regionale complessivo. Anzi, per quanto riguarda i rifiuti solidi urbani, c’è stata una netta riduzione degli introiti. “Da 16 milioni di euro nel 2004 – ricorda l’assessore Artusa - si è passati a 10 milioni di euro nel 2006. Questo significa che è migliorata di fatto la raccolta differenziata, e che i comuni virtuosi hanno pagato meno”. “Il compito che abbiamo davanti – conclude l’assessore – è sempre di più quello di fare sistema insieme agli Ato devono approvare i Piani Industriali, ai Comuni, e alle aziende di gestione che devono mettere in campo tutte le risorse disponibili per migliorare sempre di più il servizio fornito”. .  
   
 

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