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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Luglio 2007
 
   
  L’API, PRIMO SEMESTRE NEGATIVO PER L’ECONOMIA DEL MATERANO

 
   
  Matera, 10 luglio 2007 - Come di consueto l’Api ha inviato al Prefetto di Matera la relazione sull’economia provinciale nel 1° semestre 2007. “Dal documento – afferma l’Api di Matera in un comunicato stampa - deriva un quadro sostanzialmente negativo per il nostro territorio, in cui la ripresa da più parti enunciata con dati statistici generali non trova riscontro nella realtà quotidiana della piccola e media impresa. Si evidenzia, cioè, una difficoltà di tenuta delle imprese di piccole dimensioni, con il ciclo economico che non riesce ad uscire dalla fase di stagnazione. In un sistema economico che è quasi totalmente costituito da Pmi sono auspicabili processi di crescita dimensionale che finora non sono stati favoriti dagli interventi legislativi nella materia. Anzi le politiche industriali e quelle del credito sembrano andare nella direzione opposta, come dimostrato per esempio dalle aggregazioni bancarie che riducono la concorrenza e l’offerta e, di conseguenza, diminuiscono le possibilità di accesso al credito per le imprese di minori dimensioni. Anche la crescita delle esportazioni è determinata quasi esclusivamente dai numeri del comparto dell’auto, mentre, al contrario, l’export della provincia di Matera continua a frenare perché sconta le perduranti difficoltà dell’industria del mobile imbottito sui mercati esteri. In controtendenza il dato sulla leggera crescita dell’edilizia e in genere del settore delle costruzioni, mentre è stentata la ripresa del commercio che riguarda solo la grande distribuzione. Sono evidenti invece il calo dell’industria e del turismo, due settori su cui l’economia della Basilicata punta molto e che tuttavia non riescono a crescere. Si segnala inoltre che, pur in presenza di interessanti fenomeni di natalità aziendale, la propensione a fare impresa permane bassa per cui il processo di ampliamento della base produttiva è ancora lontano da standard accettabili. Quanto al mercato del lavoro si segnalano gli elevati tassi di disoccupazione per i laureati, i diplomati e le donne, l’aumento delle ore di cassa integrazione, l’espulsione di molti lavoratori dal ciclo produttivo e la loro difficoltà a ricollocarsi in un mercato del lavoro sempre più asfittico. Per l’economia della provincia di Matera permangono le principali ragioni del declino: il cambio euro/dollaro; la concorrenza della Cina e di altri Paesi emergenti; la ridotta dimensione delle imprese; i deficit infrastrutturali, della logistica e della mobilità; la scarsa propensione all’export e all’innovazione tecnologica; le difficoltà di accesso al credito e la sottocapitalizzazione delle imprese; il deficit di competitività; l’eccessiva burocrazia; la mancanza di servizi efficienti. Il primo semestre del 2007 ha avuto un andamento molto simile all’ultima parte del 2006, con una fase di stagnazione/recessione che ha interessato quasi tutti i settori economici e che ha avuto i suoi momenti eclatanti nella crisi del mobile imbottito e nel ridimensionamento dei livelli produttivi ed occupazionali delle industrie della Valbasento. I settori che, invece, hanno provveduto a sostenere l’economia locale sono quelli dell’edilizia e del terziario, soprattutto il terziario avanzato atteso che il commercio è in calo e che il turismo dovrebbe crescere nel secondo semestre dell’anno (dopo gli attesi buoni risultati del periodo estivo nella costa jonica metapontina). Buono l’andamento del settore agroalimentare e agroindustriale. Un arretramento si è verificato nei trasporti e nell’industria manifatturiera, soprattutto nel mobile imbottito, nel tessile-abbigliamento e nel calzaturiero, ma anche nella chimica e nel cartario-cartotecnico. Stabile la meccanica. In particolare, nel distretto del mobile imbottito solo le imprese che hanno delocalizzato parte delle produzioni, cioè quelle di fascia medio-bassa, riescono a mantenere alti i volumi. Tra le altre, emergono solo quelle che operano nelle nicchie di mercato della fascia medio-alta. Nel comparto delle costruzioni va meglio il mercato dell’edilizia privata, con un effetto positivo prodotto dallo sgravio fiscale per le ristrutturazioni, che quello dei pubblici appalti, alle prese con scarse risorse finanziarie e problematiche legate ad un quadro legislativo in continua evoluzione. Particolarmente dinamico si mostra nella città di Matera il polo delle aziende del terziario avanzato che, pur essendo numericamente limitato e composto da piccole imprese, presenta tuttavia interessanti potenzialità di espansione nel mercato, anche alla luce di alcune iniziative istituzionali e della presenza di grandi imprese leader, come per esempio Telespazio o l’Agenzia Spaziale Italiana. Il diffuso clima di incertezza, che ha colpito quasi tutti i settori, non sembra prospettare segnali di ripresa, almeno nel breve periodo, permanendo una sostanziale sfiducia negli imprenditori. Se la congiuntura negativa ha bloccato la crescita della base imprenditoriale, i gangli della burocrazia hanno scoraggiato l’apertura di nuove attività. Risposte lente e farraginose ostacolano chi vuole iniziare un’attività o espandersi; ritardati pagamenti della pubblica amministrazione mettono in crisi decine di aziende. Il peso della burocrazia mette a rischio la competitività della nostra economia, già alle prese con la congiuntura sfavorevole. Nella prima metà del 2007 si è acuita la perdita di competitività della provincia di Matera nei confronti del resto del Paese. La nostra economia continua a reggersi su fragili basi e a conservare la caratteristica di un’economia di frontiera, cioè basata soprattutto sulle aree esterne a cui si contrappongono le aree interne in accentuato degrado, con preoccupanti fenomeni di spopolamento dei piccoli comuni. Le prospettive per la seconda metà dell’anno, permanendo le diseconomie proprie del nostro territorio, unitamente ai ritardi nell’attuazione di alcune riforme fondamentali per l’economia del Paese, non lasciano presagire nulla di buono, almeno nell’immediato. .  
   
 

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