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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Giugno 2006
 
   
  50 MILIARDI DI EURO PER IL PROGRAMMA DI RICERCA 2007-2013

 
   
  Bruxelles, 19 giugno 2006 - Con il prossimo Programma quadro, l´Ue spenderà per la ricerca una quota maggiore del suo bilancio. Anche se i deputati avrebbero preferito un aumento ancora più sostanziale, il Parlamento ha approvato un importo di circa 50 miliardi di euro per il periodo 2007-2013, che corrisponde a un raddoppio della spesa annuale rispetto al precedente Programma. Sono state anche fissate delle norme sul finanziamento della ricerca sulle cellule staminali. L´aula ha adottato la relazione di Jerzy Buzek (Ppe/de, Pl) sulla proposta di decisione relativa al Settimo programma quadro di attività comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione per il periodo 2007-2013. Alla luce dell´accordo raggiunto con il Consiglio, il Parlamento ha allineato la dotazione del Programma alle nuove prospettive finanziarie che coprono lo stesso periodo. L´importo globale, escluse le spese per il programma Euratom, sarà quindi di 50,524 miliardi di euro, contro i 72,726 miliardi proposti inizialmente dalla Commissione. Va però considerato che la dotazione del programma per il periodo precedente ammontava a 16,279 miliardi per cinque anni e, pertanto, gli stanziamenti annuali sarebbero più che raddoppiati. I deputati propongono una ripartizione della dotazione globale che privilegi la cooperazione tra industrie e università. Precisano poi che non si possono finanziare attività di ricerca volte alla clonazione umana o che siano intese a produrre modificazioni ereditabili del genoma umano o a creare embrioni umani per l´approvvigionamento di cellule staminali. Il programma quadro si articolerà in quattro programmi specifici: Il programma Cooperazione, che promuoverà la collaborazione tra l’industria e la ricerca accademica in tutta Europa per conseguire la leadership nei settori chiave della tecnologia. E´ suddiviso nei seguenti temi prioritari: Salute, Prodotti alimentari, agricoltura e biotecnologie; Tecnologie dell´informazione e della comunicazione; Nanoscienze e nanotecnologie; Energia, Ambiente, Trasporti, Scienze socioeconomiche, Sicurezza e spazio. Il programma Idee, da realizzare sotto la guida del Consiglio europeo per la ricerca, che sosterrà la ricerca di frontiera tenendo conto unicamente del criterio dell’eccellenza scientifica. Il programma Persone, che offrirà un sostegno significativo alla mobilità e allo sviluppo di carriera dei ricercatori sia in Europa sia su scala mondiale. Il programma Capacità, destinato a contribuire allo sviluppo delle capacità di cui l’Europa ha bisogno per essere una fiorente economia fondata sulla conoscenza, e che per la prima volta sosterrà infrastrutture di ricerca su larga scala a livello europeo. E´ così suddiviso: Infrastrutture di ricerca; Ricerca a favore delle Pmi, Regioni della conoscenza; Potenziale di ricerca, Scienza e società; Attività di cooperazione internazionale. Alcuni emendamenti avanzati dai deputati, prevedono anche una ridistribuzione dei fondi tra le diverse componenti del Programma, sia tra i quattro programmi specifici sia al loro interno. Così, rispetto a quanto proposto dalla Commissione, i deputati assegnano una quota maggiore di fondi al programma Cooperazione e la riducono agli altri. Inoltre, contrariamente alla proposta iniziale, destinano più fondi al programma Persone che a quello Capacità. Più in particolare, per il programma Cooperazione prevedono il 64% degli stanziamenti (32,492 miliardi di euro), a Idee è assegnato il 15% (7,560 miliardi), a Persone il 9,5% (4,777 miliardi) ed a Capacità il 7,8% (3,944 miliardi). Alle azioni non nucleari del Centro comune di ricerca, invece, destinano il 3,5% delle risorse (1,751 miliardi), ossia una proporzione più elevata rispetto alla proposta della Commissione (2,5%). All´interno del programma Cooperazione, i deputati hanno poi privilegiato, in proporzione, i temi dell´energia e delle scienze economiche. Più in particolare, un emendamento chiede che «circa due terzi della dotazione» devono essere destinati alla ricerca in merito all´energia rinnovabile nonché all´efficienza e ai risparmi energetici. Nel programma Capacità, invece, sono stati sacrificati campi delle infrastrutture di ricerca e delle attività internazionali a favore di tutti gli altri. Occorre anche precisare che numerosi emendamenti riguardano i nove temi prioritari individuati dalla Commissione nel programma Cooperazione. Pur accogliendo con favore questa selezione, i deputati ne ampliano e chiariscono le definizioni. Inoltre, auspicano che ad essi siano aggiunte una serie di attività che, ai loro occhi, meritano il sostegno dell´Ue. Propongono, peraltro, la scissione del tema Sicurezza e Spazio in due rubriche distinte, dotate di pari finanziamento. I temi diverrebbero quindi dieci. Questioni etiche - clonazione e cellule staminali Le questioni etiche sono state al centro del dibattito tenutosi in Aula (in proposito si veda il resoconto). I deputati sostengono che il 7Pq non debba finanziare le attività di ricerca «volte alla clonazione umana a fini riproduttivi» né quelle intese a modificare il patrimonio genetico degli esseri umani che potrebbe rendere ereditabili tali modifiche. Con 284 voti favorevoli, 249 contrari e 32 astensioni, il Parlamento ha accolto l´emendamento proposto dalla commissione per l´industria e la ricerca sulle cellule staminali che vieta il ricorso a fondi comunitari per finanziare la ricerca volta «a creare embrioni umani esclusivamente a fini di ricerca o per l´approvvigionamento di cellule staminali, anche mediante il trasferimento di nuclei di cellule somatiche». D´altra parte, la ricerca sull´utilizzo delle cellule staminali umane, adulte o embrionali, può essere finanziata nell´ambito del programma quadro, «in funzione sia dei contenuti della proposta scientifica che del contesto giuridico esistente nello Stato membro/negli Stati membri interessati». Tuttavia, il Parlamento precisa che un´eventuale richiesta di finanziamento in tale campo «deve comprendere i particolari delle misure adottate in materia di licenza e di controllo da parte delle autorità competenti degli Stati membri». E, per quanto concerne l´uso di cellule staminali embrionali umane, le istituzioni, gli organismi e i ricercatori «devono essere soggetti a un regime rigoroso in materia di licenze e di controllo conformemente al quadro giuridico dello Stato membro/degli Stati membri interessati». Riguardo alle questioni etiche, i deputati ritengono poi che i campi di ricerca dovrebbero essere riesaminati in occasione della seconda fase del Programma, in funzione dei progressi scientifici. In proposito, giova sottolineare che - con 238 voti favorevoli, 287 contrari e 40 astensioni - l´Aula non ha accolto un emendamento molto restrittivo del finanziamento comunitario alla ricerca presentato da Giuseppe Gargani (Ppe/de, It). Più in particolare, proponeva di non finanziare i progetti «vietati negli Stati membri per ragioni legate al rispetto dei diritti umani fondamentali e dei principi costituzionali» nonché tutte le attività di ricerca «che compromettono i valori fondamentali della dignità umana». Oltre alla clonazione umana, vietava il sostegno a interventi sulla linea germinale umana nonché all´impiego e la creazione di embrioni e cellule staminali embrionali, «in quanto l´essere umano è fine a se stesso e il corpo umano, in particolare quello della donna, non deve essere commercializzato. L´ue, infine, non avrebbe dovuto erogare fondi alla ricerca sulle chimere. Parimenti - con 255 voti favorevoli, 274 contrari e 35 astensioni - il Parlamento ha respinto un emendamento che chiedeva di limitare il finanziamento della ricerca alle sole linee di cellule staminali embrionali create prima del 31 dicembre 2003. Sostegno alle Pmi, ai giovani e alle donne I deputati propongono di rafforzare l´implicazione delle Pmi nel Settimo Programma Quadro (7Pq) e di incoraggiare la partecipazione dei giovani ricercatori e delle donne nel mondo scientifico. In proposito, adottano a larghissima maggioranza un emendamento proposto dai Verdi con il sostegno di deputati di altri gruppi - tra cui gli italiani Patrizia Toia (Alde/adle, It), Umberto Pirilli (Uen, It) e Pia Elda Locatelli (Pse, It) - il Parlamento chiede «particolare attenzione» all´esigenza di garantire la partecipazione adeguata delle piccole e medie imprese, «mirando a destinare alle Pmi almeno il 15% della dotazione del programma Cooperazione». Al fine di conseguire tale obiettivo, è precisato, la loro partecipazione sarà agevolata «attraverso progetti strategici o cluster collegati a temi particolari o a progetti che fanno capo alla piattaforma tecnologica europea». Le Pmi dovrebbero inoltre beneficiare di un migliore accesso al prefinanziamento. Se gli strumenti destinati specificatamente alla Pmi dovessero venire a mancare, i deputati reclamano che il finanziamento di altri programmi sia rivisto al fine di stornare i fondi verso quegli strumenti che hanno esaurito le risorse. Per sostenere la diffusione delle conoscenze, poi, propongono l´applicazione di un sistema di "buoni di conoscenza" per le Pmi, finanziato a livello degli Stati membri con il sostegno del 7Pq. Questi "buoni" offrirebbero gratuitamente alle Pmi conoscenze e know how suscettibili di essere trasformati direttamente in prodotti commerciali innovativi. Una vera autonomia per il Consiglio europeo della ricerca I deputati accolgono con favore l´idea di creare un Consiglio europeo della ricerca (Cer), un nuovo strumento teso a sostenere la ricerca di punta, ma chiedono che sia dotato di una vera autonomia. In un primo tempo, il Cer dovrebbe avere la forma di un´agenzia esecutiva che, dopo un breve periodo di transizione, diverrebbe una struttura indipendente. La Commissione europea dovrebbe quindi presentare una proposta in questo senso al Parlamento e al Consiglio, da esaminare con la procedura di codecisione. Per evitare un´amministrazione pesante, i deputati hanno adottato un emendamento che stabilisce che il Cer dovrebbe sostenere un costo di amministrazione e personale non superiore al 3% della sua dotazione. Revisione I deputati chiedono che il Programma sia oggetto di una revisione continua e sistematica. A loro parere, infatti, la Commissione non dovrebbe limitarsi ad una sola valutazione di metà percorso nel 2010, bensì a due revisioni intermedie nel 2009 e nel 2011. Altri emendamenti tendono a incoraggiare i giovani ricercatori e a offrire loro un sostegno finanziario all´inizio della loro carriera scientifica. Sono poi introdotte misure volte a ridurre la "fuga di cervelli" attraverso contributi per la reintegrazione. I deputati auspicano anche maggiori sforzi per favorire la partecipazione ai programmi di un numero superiore di donne. Infine, una serie di emendamenti introducono tra i temi del programma Cooperazione quello della "Pesca e sfruttamento sostenibile degli oceani e le attività "Ricerca urbana". Programma Euratom Il Parlamento ha anche adottato a larga maggioranza la relazione relativa al settimo programma quadro della Comunità europea dell´energia atomica (Euratom) per le attività di ricerca e formazione nel settore nucleare che sarà dotato di un budget complessivo di 2,751 miliardi di euro. .  
   
 

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