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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Luglio 2007
 
   
  CONFERENZA INTERGOVERNATIVA: VIA LIBERA ALLA CIG PER LA RIFORMA DEI TRATTATI E PRIORITÀ DELLA PRESIDENZA PORTOGHESE

 
   
  Bruxelles, 12 luglio 2007 - Il Parlamento europeo è favorevole alla convocazione della Conferenza intergovernativa e, chiedendo agli Stati membri di non recedere dagli impegni presi, auspica che il nuovo trattato entri in vigore prima delle elezioni del 2009. Apprezzando che la sostanza della Costituzione sia mantenuta nel mandato, deplora la perdita di taluni elementi importanti e esprime preoccupazione per talune deroghe offerte agli Stati membri, in particolare circa il carattere vincolante della Carta dei diritti fondamentali. Con 526 voti favorevoli, 138 contrari e 26 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato la relazione di Jo Leinen (Pse, De) che sottolinea anzitutto come due anni di riflessione sul futuro dell´Europa abbiano «confermato la necessità di salvaguardare e migliorare il contenuto delle innovazioni del trattato costituzionale in termini di democrazia, efficienza e trasparenza, al fine di garantire l´adeguato funzionamento dell´Unione europea e promuovere i diritti dei suoi cittadini nonché il suo ruolo nel mondo». Nell´accogliere con favore gli sforzi compiuti dalla Presidenza tedesca in vista del raggiungimento di un accordo unanime al Consiglio europeo di giugno, il Parlamento prende atto del mandato della Cig deciso in quella sede. Compiacendosi quindi dell´estrema precisione del mandato e del calendario rigoroso adottati per la conclusione della Cig, invita gli Stati membri «a non recedere dagli impegni contratti in occasione del Consiglio europeo» ed esprime parere favorevole sulla convocazione della Cig. Un emendamento che chiedeva di estendere il mandato della Cig in modo da comprendere il trasferimento della sede del Parlamento da Strasburgo a Bruxelles, spostando i vertici dalla capitale belga alla città alsaziana, è stato respinto dalla Plenaria con 280 voti favorevoli, 370 contrari e 33 astensioni. Il Parlamento accoglie inoltre con favore il fatto il mandato preveda l´introduzione di taluni nuovi elementi nei trattati, quali la menzione esplicita del cambiamento climatico e della solidarietà nel settore energetico, e salvaguardi in ampia misura la sostanza del trattato costituzionale. In particolare la personalità giuridica unica dell´Unione e la soppressione della struttura a pilastri, l´estensione del voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio e della codecisione, gli elementi della democrazia partecipativa, la promozione della coerenza dell´azione esterna dell´Unione, un pacchetto istituzionale equilibrato e lo status giuridicamente vincolante della Carta dei diritti fondamentali. A quest´ultimo proposito, peraltro, ritiene che la richiesta di "opting-out" dalla Carta dei diritti fondamentali di uno o più Stati membri «rappresenterebbe un drammatico fallimento e un grave pregiudizio per il senso di identità più profondo dell´Unione europea». Per tale motivo si appella con insistenza a tutti gli Stati membri affinché facciano ancora una volta tutto il possibile per superare questa divisione interna e raggiungere comunque un consenso sulla validità incondizionata della Carta. Le lacune del mandato - Il Parlamento tuttavia, deplora che il mandato implichi la perdita di alcuni elementi importanti concordati nell´ambito della Cig del 2004, come il concetto di trattato costituzionale, i simboli dell´Unione, una denominazione comprensibile degli atti giuridici europei, una chiara affermazione del primato del diritto Ue e la definizione dell´Unione europea quale Unione dei cittadini e degli Stati d´Europa, come pure i forti ritardi nell´introduzione di altri elementi. Esprime inoltre la propria preoccupazione per la possibilità lasciata a taluni Stati membri di derogare all´attuazione di importanti disposizioni, rischiando «un indebolimento della coesione dell´Unione». Il Parlamento si rammarica poi del fatto che «la buona volontà europea e il coraggio politico dei rappresentanti degli Stati membri stiano venendo meno» ed esprime la propria preoccupazione dinanzi all´evoluzione di «comportamenti ostili alle idee europee di solidarietà e integrazione». Sottolinea inoltre che il mandato prevede la modifica della denominazione di atti giuridici, «senza però apportare modifiche sostanziali alla loro struttura e alla loro gerarchia». Piena partecipazione del Parlamento alla Cig - Invitando la Cig a concludere i suoi lavori entro la fine del 2007, in modo da consentire l´entrata in vigore del nuovo trattato ben prima delle elezioni europee del 2009, il Parlamento accoglie con favore il rafforzamento delle modalità della sua partecipazione alla Cig a tutti i livelli quale stabilito dal Consiglio europeo. D´altra parte, si riserva il diritto di presentare alla Cig proposte concrete su questioni specifiche nell´ambito del mandato e sottolinea l´intenzione di «controllare attentamente» i risultati della Cig, «al fine di valutare se le riforme decise nel corso dei negoziati soddisfano adeguatamente la sua interpretazione del mandato». Nell´invitare gli Stati membri e i loro rappresentanti a garantire la piena trasparenza dei lavori in seno alla Cig, in particolare mediante la pubblicazione di tutti i documenti presentati per la discussione, il Parlamento ribadisce la sua intenzione di mantenere una relazione molto intensa con i parlamenti nazionali e la società civile durante il processo di revisione dei trattati. Il Palamento, infine, annuncia la propria ferma intenzione di presentare, dopo le elezioni del 2009, nuove proposte per un ulteriore assetto costituzionale dell´Unione e, invitando le istituzioni a formulare proposte concrete per coinvolgere nuovamente i cittadini europei in un dialogo nel proseguimento del processo costituzionale, chiede alla sua commissione competente di studiare una soluzione volta a conferire carattere ufficiale, nelle sue attività e nelle sue sedi, alla bandiera e all´inno dell´Unione previsti dalla Costituzione europea. Parere di minoranza - Scontento dei lavori realizzati dalla commissione costituzionale, Marco Cappato (Alde/adle, It) ha depositato un parere di minoranza che deplora «il mandato "chiuso" ed il calendario blindato» che «vuole imporre al Parlamento tempi, modi e procedure non compatibili con la natura parlamentare, con la trasparenza e la democraticità del processo di revisione». Così facendo, a suo parere, «si distrugge del tutto quel progetto di Trattato del 1984 di Altiero Spinelli e del Parlamento europeo». Prima di procedere alla votazione, il deputato ha ribadito questi concetti parlando di «mandato imperativo» che il Parlamento ha accettato rinunciando di sfruttare questa occasione «per condizionare in modo positivo la Cig». Dibattito Dichiarazione del Consiglio - Per Manuel Lobo Atunes l´accordo raggiunto sul mandato rappresenta un compromesso tra visioni opposte ma si tratta di un testo equilibrato. Rallegrandosi poi per la partecipazione rafforzata del Parlamento europeo alla Cig che sarà composta di tre rappresentanti, ha sottolineato che il Parlamento sarà «pienamente consultato durante l´intero processo della Cig». Ha quindi incoraggiato i deputati ad approvare il parere il più velocemente possibile in modo che i lavori della Convenzione possano iniziare quanto prima. Dichiarazione della Commissione - Dopo aver ringraziato la Presidenza tedesca e la Cancelliera Angela Merkel, Margot Wallström ha sottolineato i quattro principali motivi per i quali l´accordo raggiunto è sufficiente per rilanciare l´Unione europea, fornendole solide basi politiche ed istituzionali per far fronte alle aspettative dei cittadini e alle sfide della nostra società: rende più moderne e responsabili le istituzioni, salvaguarda i diritti fondamentali nell´attuazione della legislazione Ue grazie al carattere vincolante della Carta, permette all´Unione di parlare al mondo con un unica voce, consente di prendere decisioni a livello comunitario in settori come i cambiamenti climatici, la giustizia e la sicurezza. La Vicepresidente ha poi evidenziato l´importanza di coinvolgere maggiormente i cittadini e, al riguardo, ha affermato che la Commissione definirà presto delle idee circa l´organizzazione di dibattiti sulla riforma durante il periodo delle ratifiche. Intervento del relatore - Per Jo Leinen (Pse, De) la riforma dei trattati rappresenta la priorità della Presidenza portoghese ed è su questo che sarà misurato il suo successo alla fine del semestre. Il Parlamento, ha poi sottolineato, ha fatto sì che non vi siano più ostacoli alla Cig per permettere di ottenere un risultato in ottobre. Il mandato è chiaro e ciò è quindi possibile, ma la Presidenza dovrà fare in modo che alcuni Stati membri non capovolgano il processo. Dovrà quindi attenersi all´accordo, anche per beneficiare del sostegno del Parlamento. Ha poi osservato che il trattato riformato è, nella sostanza, diverso dalla Costituzione, visto che è stato eliminata l´idea di Un´europa dei popoli e degli Stati. Ha poi espresso preoccupazione in merito alle deroghe concesse agli Stati membri, paventando un´Europa "à la carte" ed ha anche criticato l´opt-out per la Carta dei diritti fondamentali. Il relatore ha infine concluso affermando che il trattato semplificato rischia di essere più complicato di tutto quanto si è visto finora. Interventi in nome dei gruppi politici - Secondo Íñigo Méndez De Vigo (Ppe/de, Es) è stato un bene che il Vertice abbia trovato un accordo sulla Cig ed è per tale ragione che il Parlamento dovrebbe votare a favore, anche se ha precisato che il suo gruppo giudicherà i risultati. Ha poi ricordato che il Ppe/de sarà rappresentato alla Cig da Elmar Brok, il quale farà la guardia alla sostanza della proposta. Ha poi ammonito la presidenza di non fidarsi di coloro che chiedono un referendum per poi votare no, visto che essi vogliono distruggere l´Europa. Ha quindi concluso sostenendo la necessità di unirsi per lottare contro la sfiducia e il sospetto emersi nel corso dell´ultimo Vertice ed uscire quindi dall´impasse. Richard Corbett (Pse, Uk) ha affermato di accogliere con favore l´accordo sul mandato e il calendario stabilito. Ha poi rilevato come tale mandato, che ha salvato il 90% della Costituzione, abbia suscitato numerosi commenti, sottolineando però che anche i topi e gli uomini sono uguali al 90%, ma che il 10% restante è piuttosto importante. Il 10% perso dalla Costituzione, ha insistito, include la natura costituzionale del trattato, il titolo di Ministro degli esteri, l´affermazione del primato del diritto comunitario e i simboli. Ciò è motivo di rincrescimento sia del Parlamento sia di alcuni Stati membri, tuttavia l´aspetto cruciale è che renderà più agevole la ratifica. Per Andrew Duff (Alde/adle, Uk) è da accogliere con favore la prospettiva di una rapida e efficiente Cig, che chiarisca le ambiguità, assicuri la certezza giuridica e costruisca un forte consenso sul trattato di riforma. Ha poi sottolineato che il Parlamento dovrà vigilare affinché siano mantenute quelle parti della Costituzione che proteggono i suoi interessi, ma dovrà anche far sì che le note a piè di pagina «non contaminino» il corpus della legislazione europea. Il suo gruppo, ha poi ammonito, combatterà per prevenire qualsiasi eccesso politico legato all´accordo con il Regno Unito in materia di diritti fondamentali, anche perché il Parlamento non può tollerare che vi siano cittadini di serie A e di serie B. A suo parere, infine, occorre lottare contro il sospetto che la Cig sarà un grande esercizio di oscurantismo, e la presenza del Parlamento alla Cig aiuterà a garantire la trasparenza del processo. Konrad SzymaŃski (Uen, Pl) ha sostenuto che, per quanto riguarda il trattato, gli sembra che al Parlamento non piacciano i compromessi, ritenendo ingiuste le critiche presenti nella relazione, in quanto il mandato è chiaramente un successo. Per Johannes Voggenhuber (Verdi/ale, At), l´Europa è stata colpita «più duramente di quanto realizziamo», visto che si vive una situazione in cui gli Stati membri sospettano e i cittadini sono molto gelosi della loro sovranità. Il mandato, ha poi aggiunto, nasconde il vero carattere dell´Europa a trasmette una falsa idea della costruzione europea, poiché si sta assistendo a un risveglio del nazionalismo. Ha infine stigmatizzato l´accordo sull´opt-out dalla Carta dei diritti fondamentali. Francis Wurtz (Gue/ngl, Fr) ha criticato il mandato negoziale «completamente illeggibile per un non iniziato, l´accelerazione sospetta del calendario e, soprattutto, il panico per eventuali referendum». Nel futuro trattato, ha aggiunto, le strutture economiche liberali della Costituzione resteranno pressoché identiche, la Carta dei diritti fondamentali sarà macchiata dall´eccezione britannica e le nuove disposizioni in materia di sicurezza e difesa saranno confermate. Notando come diversi Stati membri addurranno scuse diverse per evitare un referendum, ha quindi concluso annunciando che il suo gruppo continuerà ad impegnarsi affinché si proceda alla consultazione effettiva dei cittadini. Secondo Bernard Wojciechowski (Ind/dem, Pl), la Costituzione è poco più che uno sciatto tentativo di federare l´Unione a tutti i costi» e il Parlamento europeo «è diventato così arrogante che se non fosse così patetico sarebbe divertente». Affermare che si intende mantenere un dialogo aperto con i cittadini, ha aggiunto, «è uno scherzo». Philip Claeys (Its, Be) ha sottolineato che, dopo aver ammesso che la Costituzione non entrerà mai in vigore, si cerca di farla rientrare dalla finestra. Ha poi stigmatizzato come il dibattito sul trattato ha voluto distinguere gli Stati membri buoni dai cattivi, ma si è giunti a un punto in cui non si è capaci di rappresentare gli interessi dei cittadini. .  
   
 

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