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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Giugno 2006
 
   
  SGARBI INAUGURA IL PARCO DELLE SCULTURE DI FRANCIACORTA QUINDICI OPERE D’ARTE MODERNA SU UN PERCORSO DI 61 MILA METRI QUADRI

 
   
  Milano, 19 giugno 2006 - Lanciata una provocazione per la città di Milano che, secondo il noto critico d’arte, dovrebbe prendere esempio dalla Franciacorta e portare la tanto discussa scultura dell’Ago e del Filo in un parco cittadino, contesto più neutro rispetto a piazza Cadorna. “Il Parco delle sculture di Franciacorta è una sorta di Biennale permanente di scultura, l’ultimo esempio in ordine di tempo dell’impegno per la ‘polis’ di un uomo come Vittorio Moretti, che ama le sfide e ama vincerle. Un committente mecenate che, come già con Mario Botta per la sua cantina Petra a Suvereto, vuole lasciare in ciò che fa un grande segno pubblico per il territorio e la comunità in cui vive”. Con queste parole Vittorio Sgarbi, intervenendo alla cerimonia conclusiva del Premio internazionale di scultura “Terra Moretti” ad Erbusco (Brescia), nel Relais & Chateaux “L’albereta”, ha voluto rendere omaggio alla scelta di Vittorio Moretti di realizzare il primo “Parco delle sculture di Franciacorta”. Un percorso nell’arte contemporanea che si snoda attraverso 61 mila metri quadri di parco, tra il resort L’albereta le cantine Contadi Castaldi e Bellavista, e porta alla scoperta delle opere di quindici differenti artisti. Un parco che verrà aperto al pubblico nei momenti più importanti della vita di questo territorio, a cominciare dal prossimo “Festival di Franciacorta”, nel mese d settembre. Vittorio Sgarbi, citando l’epigrafe che compare nelle case patrizie veneziane (“Non nobis, Domino. Non nobis”), quale esempio di sensibilità per la comunità locale, ha sottolineato il valore di questa iniziativa, indicandola a modello anche per altre realtà, a cominciare da Milano: “Bene ha fatto la Moratti nel proporre che la scultura dell’Ago e del Filo di Claes Oldemburg, collocata nella Stazione Cadorna, venga spostata in un parco delle sculture cittadino. È la natura il contesto ideale in cui l’arte contemporanea può esprimersi e comunicare al meglio, senza le forzature a cui si assistiamo così spesso oggi”. L’evento,a cui ha preso parte anche il sindaco di Erbusco Isabella Nodari e quello di Adro Danilo Oscar Lancini, oltre agli Assessori della Provincia di Brescia all’agricoltura Sergio Grazioli e al Turismo Riccardo Minini, ha visto la proclamazione dei vincitori del concorso internazionale di scultura, lanciato da Vittorio Moretti nel 2000, a cui hanno preso parte oltre 1000 artisti di ogni parte del mondo, i cui bozzetti sono stati esaminati e selezionati da una prestigiosa giuria, presieduta da Pierre Restany (scomparso nel 2003) e composta da Mario Botta, Fiorenza Mursia, Luciano Caramel, Gino di Maggio, Enzo di Martino, Padre Costantino Ruggeri, Angela Vettese, Giuseppe Chigiotti e Sandra Deighton. Ai dieci finalisti, oltre ai premi previsti (15. 500 Euro al primo, 13. 000 Euro al secondo e 8. 000 Euro al terzo classificato, oltre a 3. 000 Euro ciascuno agli altri sette), è stata data la possibilità di realizzare la propria opera e di collocarla nel contesto ambientale delle proprietà di Terra Moretti in Franciacorta. La giuria ha premiato al primo posto l’opera “Fiore di pietra” del leccese Salvatore Sava. Al secondo posto “My Inside” della giapponese Maki Nakamura. Al terzo posto “La casa orizzontale” del veneto Giorgio Spiller. Le altre opere finaliste, premiate ex-aequo, sono state: “Porte del pensiero” del veneto Simon Benetton; “Piccolo Mausoleo all’Uomo” dell’abruzzese Mario Costantini; ”Chromoculus” dell’americano Ray King; “Dodici Angeli” della polacca Dorata Koziara; “Eco” del parmense Giancarlo Marchese; “memore-illusion” del francese Nissim Merkado; “Mater Amabilis” del bresciano Giuseppe Rivadossi. .  
   
 

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