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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Giugno 2006
 
   
  GABRIELLA BENEDINI LA NUBE DI MAGELLANO IN MOSTRA A LA MARRANA DI MONTEMARCELLO, AMEGLIA

 
   
  Milano, 19 giugno 2006 - Si ripresenta quest’anno nel parco di Grazia e Gianni Bolongaro in località La Marrana di Montemarcello, Ameglia (Sp), uno degli appuntamenti di arte ambientale più significativi dell’estate italiana. Ormai lungo è l’elenco degli artisti che sono intervenuti nel parco nelle estati scorse e di cui si trovano loro opere. Tra loro: Hossein Golba (1997), Kengiro Azuma (1998), Luigi Mainolfi (1999), Philip Rantzer (2000), Mario Airò e vedovamazzei (2001), Maria Magdalena Campos-pons (2003), Joseph Kosuth e Jannis Kounellis (2004), Jan Fabre e Ottonella Mocellin & Nicola Pellegrini (2005), Ettore Spalletti (2006). L’estate 2006 è anche l’occasione per ammirare l’opera La Nube di Magellano di Gabriella Benedini da poco installata nel parco. L’opera di Benedini intende - annota lei stessa – “collegare il tema della navigazione da sempre presente nel mio lavoro, con quello della ricerca e della scoperta che non è più conquista geografica ma è disvelamento di senso che si raggiunge quando intuizioni, immaginazioni e relazioni si armonizzano e si compongono. ” E così spiega il titolo della sua opera: “Sulla sommità della collina di Montemarcello il cielo è immenso ma non si vede la Croce del Sud , questa sta dall’altra parte del cielo insieme alla costellazione del Pavone, della Corona australe, di Antares, del Triangolo australe e anche della Nube di Magellano. Quest’ultima costellazione deve aver seguito a lungo dall’ alto dei cieli la navigazione perigliosa di Ferdinando Magellano che pregando “ Todos Los Santos” cercava un passaggio che gli permettesse di raggiungere le sospirate Indie. ” Ed ecco, nei particolari, le varie parti dell’intervento: “Ho posato sulla base circolare che copre una piccola piscina una mia “Arpa Solare”, si tratta di una scultura in resina bianca che ricorda il frammento di una barca nel cui corpo concavo è conficcata un’asta di ferro che a seconda della posizione del sole sposta la propria ombra attorno. Sul terreno della vasta piazzola recintata da siepi sono indicati i nomi delle costellazioni con scritte e grafici che suggeriscono la mappa della volta stellare antartica, sulla stessa superficie sono posati frammenti della stessa Arpa Solare che affiorano come reperti di una fortunosa navigazione. ” Un’opera quindi che risponde alla sensibilità dell’artista e declina con estrema coerenza i temi e le suggestioni della sua ricerca, che qui, dove risuona l’eco del mare, trova un contesto quanto mai consono e adeguato. Un’opera – sottolinea Giovanna Riu – nella quale “poesia privata e poesia dell’intelli-genza” stanno in equilibrio felicemente instabile; gli esiti emozionali irrompono a lievitare la sostanza del suo operare artistico, eludendo il rischio di astrazione oltre il lecito. Le forme, rianimate per altro destino, rimandano l’eco della realtà da cui provengono. ” www. Lamarrana. It .  
   
 

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