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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Giugno 2006
 
   
  IL BARBIERE DI SIVIGLIA OVVERO LA PRECAUZIONE INUTILE DI GIOVANI PAISIELLO IN SCENA AL TEATRO ARCIMBOLDI

 
   
   Milano, 19 giugno 2006 - Uno dei momenti più importanti della stagione operistica programmata dal Comune di Milano al Teatro degli Arcimboldi è il confronto serrato, a distanza di dieci giorni, tra due versioni del Barbiere di Siviglia, quella a tutti nota di Gioacchino Rossini e quella di rara bellezza, che sarà per molti un’autentica scoperta, musicata da Giovanni Paisiello. Se comune è lo spunto di partenza – la commedia di Beaumarchais – diversi sono il libretto e la concezione musicale, pur nell’identità di certi passaggi obbligati. Ma poiché Il Barbiere di Paisiello precede quello di Rossini, si potrà stabilire che percorso hanno seguito certe caratteristiche della tradizione musicale italiana. Lo studio e la riproposta di questa tradizione è, d’altra parte, l’obiettivo della Società dell’Opera Buffa, che da una decina di anni è impegnata a riportare in scena opere rare, con particolare attenzione alla produzione di autori italiani del Settecento. In questa iniziativa è stata spesso affiancata in veste di coproduttore dalla Fondazione Pier Lombardo che ha arricchito con l’esperienza del Teatro Franco Parenti l’approfondimento del gusto italiano, quella grazia coniugata alla forza espressiva, che distinguono la ricerca di un teatro nato sotto l’insegna di Ruzante e Molière. La messinscena risale alla stagione ‘98/99 e accanto al Falstaff di Salieri e alla Cecchina di Piccinni, rappresenta uno degli esiti più alti di questa collaborazione. Al valore dello spettacolo contribuisce fortemente l’ambientazione voluta dalla regista Andrée Ruth Shammah: uno spazio luminoso ideato da Emilio Tadini (per la prima ed unica volta in veste di scenografo e costumista teatrale) che bene si sposa con gli abiti essenziali, fuori da ogni epoca, in cui bastano dei tricorni colorati per definire i personaggi ed evocare un’epoca. Un’epoca che si vuole piena di grazia, di seduzione e di “joie de vivre” alle quali lo spettacolo offre la spontaneità degli interpreti, in gioco tra finzione e realtà ma dentro un’atmosfera libera e divertente. Rappresentato per la prima volta nel 1782 al Teatro di Corte di Pietroburgo, fino al 1816, anno della versione più nota di Rossini, Il barbiere di Siviglia, ovvero La precauzione inutile venne messo in scena ben sei volte, a dimostrazione del valore dell’opera, perfetto connubio tra musica e azione, punto di arrivo e di massima manifestazione della produzione buffo-napoletana della seconda metà del Settecento. Il libretto, attribuito all’abate Giuseppe Petrosellini, narra degli stratagemmi architettati dal giovane conte Almaviva, aiutato dall’astuto Figaro, per strappare la sua amata Rosina alle mire del vecchio e geloso Don Bartolo. Travestimenti, equivoci, sotterfugi, colpi di scena: ci sono tutti gli elementi dell’opera buffa settecentesca, la cui fortuna fu proprio quella di dar voce a personaggi tolti dal quotidiano, facilmente riconoscibili dal pubblico. L’opera, co-prodotta dal Teatro Franco Parenti, La Società dell’Opera Buffa e dalla Fondazione I Pomeriggi Musicali, sarà diretta dal Maestro Antonello Manacorda, sul podio dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali di cui è stato recentemente nominato Direttore Musicale. Nella giovane e spigliata compagnia di canto segnaliamo Andrea Porta (Figaro), Francesca Lanza (Rosina), Francisco Gattel Abre (Almaviva), Luca Tittoto (Don Basilio) e Giuseppe Nicodemo (Bartolo). Www. Arcimboldi. Org .  
   
 

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