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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Luglio 2007
 
   
  AMBIENTI SANITARI SENZA LATICE: LINEE GUIDA REGIONALI ALLE ASL SI ESTENDE LA BATTAGLIA ALLE REAZIONI ALLERGICHE

 
   
  Firenze, 12 luglio 2007 - Può causare pericolose reazioni allergiche la gomma naturale, prodotta dal latice che si ottiene dalla linfa dell’”Hevea brasiliensis”, una pianta tropicale coltivata in America centrale e meridionale, in Africa e nel sud dell’Asia. E’ presente in più di 40. 000 prodotti di uso quotidiano, molti dei quali utilizzati in medicina e in chirurgia: guanti, cerotti e cateteri, circuiti per anestesia e tubi di drenaggio, contagocce e tappi dei flaconi di farmaci. Purtroppo molte persone sono allergiche al latice naturale, l’1% della popolazione adulta e il 2% di quella pediatrica. Ma queste percentuali si innalzano tra le persone che soffrono di allergie alimentari, in particolare alla frutta (10%), tra gli operatori sanitari esposti al contatto continuo con questa sostanza come chirurghi, odontoiatri e laboratoristi (18%), tra le persone afflitte da spina bifida e quelle che si sono dovute sottoporre a ripetuti interventi chirurgici. L’allergia può manifestarsi in forma blanda (orticaria, rinite, congiuntivite) oppure con maggiore gravità, fino allo schock anafilattico. Questo problema sanitario si è aggravato negli ultimi 15 anni. Se considerassimo una struttura sanitaria nella quale si verificano 100. 000 accessi l’anno tra ricoveri e prestazioni ambulatoriali, ci potremmo aspettare, con un calcolo molto prudenziale, tra 20 e 40 pazienti l’anno particolarmente a rischio di reazioni gravi. Queste stime consigliano interventi sempre più diffusi di “bonifica” delle strutture sanitarie dalla presenza di oggetti in latice. Rispondono a queste esigenze le Linee guida per l’allestimento di ambienti sanitari “latex safe”, emanate dall’asssessorato per il diritto alla salute e deliberate dalla giunta regionale. “L’allergia al latice – ricorda l’assessore Enrico Rossi – è la seconda causa di grave reazione allergica intraoperatoria. La frequenza di questi episodi si sta riducendo grazie all’identificazione precoce delle categorie dei pazienti a rischio. Con le linee guida vogliamo rendere sempre più sicuri i nostri percorsi assistenziali, con un beneficio complessivo che riguarda sia i pazienti sia gli stessi operatori”. L’identificazione dei pazienti a rischio, tramite un apposito questionario, riguarderà soprattutto le persone in attesa di interventi programmati e le donne in stato di gravidanza. La Società italiana di allergologia e immunologia clinica ha anche elaborato un sistema semplice (un bollino colorato da applicare sui documenti di riconoscimento) per il riconoscimento rapido dei pazienti a rischio. Le Linee guida contengono anche le procedure per l’allestimento di percorsi e ambienti sanitari senza latice da adottare al momento del ricovero, nelle stanze, nelle sale operatorie, nelle terapie intensive, in sala parto e in sala travaglio, negli ambulatori endoscopici, al pronto soccorso. Esistono anche strumenti, di cui le Asl dovranno dotarsi, che agevolano la realizzazione di ambienti senza latice, il carrello polifunzionale latex free, l’armadio farmaceutico latex free, mentre altre misure riguardano gli aspetti del comportamento, come il buon uso dei guanti. Non mancano infine nelle Linee guida le indicazioni per la terapia di urgenza per shock anafilattico e per le le terapie iposensibilizzanti. .  
   
 

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