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Notiziario Marketpress di
Giovedì 12 Luglio 2007 |
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LE LIBERALIZZAZIONI E LE AUTHORITY NELLA PERCEZIONE DEGLI ITALIANI. SINTESI DEI RISULTATI DI UNA RICERCA CONDOTTA PER CONSUMERS’ FORUM
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Milano, 12 luglio 2007 - Liberalizzazioni: impatto positivo su economia e mercati, ma anche sulle condizioni delle famiglie. Il 66% degli italiani e il 74% dei manager di grandi aziende ritiene che le misure relative alle liberalizzazioni avranno una ricaduta positiva per l’economia. Il 58% degli italiani pensa inoltre che gli effetti saranno positivi anche sulle condizioni della propria famiglia. E’ quanto emerge da un’indagine realizzata da Ispo, sotto la supervisione del professor Renato Mannheimer, per conto di Consumers’ Forum, nel corso della quale sono stati intervistati 1. 000 italiani e 204 manager di grandi aziende. La ricerca ha messo a fuoco uno scenario caratterizzato da una ampia percezione di conoscenza delle liberalizzazioni e delle Authority da parte della popolazione, anche se ancora molto dovrà essere fatto in termini di comunicazione per spiegarne l’attività ai cittadini. Se nel complesso, infatti, circa il 90% degli intervistati dice di conoscerle, anche solo per averne sentito parlare, rispettivamente solo il 32% e il 24% sostiene di “sapere bene” di cosa si tratta. La conoscenza, buona o generica, delle liberalizzazioni e delle Authority, oltre ad essere positivamente correlata con il livello di istruzione degli intervistati, è in generale meno accentuata fra i più giovani, nella fascia di età compresa fra i 18 e i 29 anni. Fra le diverse Authority che operano nel nostro Paese, quelle più note al vasto pubblico sono la Banca d’Italia e il Garante per la Protezione dei dati personali, dichiara infatti di conoscerle bene rispettivamente il 42% e il 40% degli italiani, seguite dalla Consob (31%). Ma quali sono le istituzioni che dovrebbero impegnarsi di più per informare gli italiani sulle liberalizzazioni, già attuate o in progetto? E quali sulle Authority? La risposta alla prima domanda è il Governo, indicato al primo posto nel 23% dei casi, gli Enti Locali (17%) e le Associazioni dei Consumatori (15%), mentre sono prima di tutto le stesse Authority che, secondo gli intervistati, dovrebbero impegnarsi per informare direttamente i cittadini sul loro ruolo (22%), insieme a Governo (20%) e Enti Locali (18%). Venendo ora all’impatto percepito delle liberalizzazioni emerge come queste siano vissute, in generale, come un fatto positivo per l’economia del Paese dalla grande maggioranza sia della popolazione che dei manager intervistati. Rispettivamente il 66% e il 74% ritiene infatti il loro impatto sull’economia “molto” o “abbastanza” positivo. Percentuali leggermente inferiori, benché tutt’altro che trascurabili, si rilevano invece in relazione all’impatto positivo percepito più “direttamente” sulle condizioni della propria famiglia (58%) e della propria azienda (54%). Interrogati poi sulle conseguenze che la politica delle liberalizzazioni ha avuto nei confronti delle medio-grandi aziende del loro settore, i manager intervistati segnalano come effetto principale l’aumento della concorrenza, che costringerà le aziende ad adottare comportamenti virtuosi per conquistare i clienti, indicandolo al primo posto nel 29% dei casi, insieme a una diminuzione dei prezzi (13%), a un miglioramento della qualità (10%) e a una razionalizzazione del mercato e riduzione degli sprechi (7%). Quote minori di intervistati segnalano invece, prima di tutto, effetti di appesantimento burocratico (17%), insieme alla necessità di riorganizzazione (10%). L’appesantimento burocratico e organizzativo è viceversa il primo effetto del recente operato delle Authority indicato dai manager (25%), insieme alla riorganizzazione necessaria per far fronte alle nuove esigenze di rapporto con le Authority stesse (13%). Una maggiore concorrenza è segnalata infine al primo posto nel 21% dei casi, oltre alla necessità di potenziare gli investimenti nella comunicazione con i clienti (14%). I manager sono stati successivamente invitati ad esprimersi sulle attuali priorità italiane in materia di liberalizzazioni, vigilanza e controllo. La necessità di un maggiore controllo sull’operato delle aziende è indicata come priorità dal 47% dei manager, percentuale che sale al 68% fra quelli che operano nel settore dei servizi pubblici locali. Viceversa ritiene che si debbano privilegiare le liberalizzazioni il 53% degli intervistati, percentuale che sale al 65% fra chi opera nel settore delle comunicazioni e al 60% nelle aziende più grandi. Ancora in materia di liberalizzazioni, vigilanza e controllo, le principali criticità che potrebbero ostacolare le medio-grandi aziende italiane sono individuate principalmente nelle “resistenze al cambiamento” dovute all’azione di monopoli, lobby, interessi corporativi e politici (segnalate dal 39% dei manager), seguite da carenze o rigidità burocratiche del quadro normativo (21%), dalle ancora troppo scarse misure di controllo degli organi di vigilanza (11%) e dalle caratteristiche strutturali del mercato, della concorrenza e delle aziende italiane (10%). Per concludere, uno sguardo sulla valutazione che i manager della grandi aziende italiane danno sul recente operato delle Authority: positiva per il 55% degli intervistati, mediocre o negativa per il restante 45%. In particolare, il favore si concentra maggiormente sulla Banca d’Italia, che ottiene il 72% di giudizi positivi, seguita dalla Consob (67%), dal Garante per la Protezione dei dati personali (65%) e dall’Antitrust (60%). Percentuali che scendono, rispettivamente, al 51% e 45% per l’Autorità per L’energia Elettrica e il Gas e per l’Agcom, su queste ultime si rileva peraltro la maggiore quota di intervistati che non sono in grado di dare un giudizio, il 15% circa. Lo scenario finora descritto mostra dunque un panorama variegato in cui, accanto a una sostanziale visione positiva degli effetti sia dell’attuale politica di liberalizzazioni, sia del recente operato delle Authority, permangono aree di perplessità nelle imprese e fra i cittadini, alle quali sarà compito della politica e delle istituzioni dare risposta. . |
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