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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Luglio 2007
 
   
  FIDEURAM INVESTIMENTI MARKET OUTLOOK GIUGNO 2007

 
   
  Milano, 12 luglio 2007 - Congiuntura Usa: dopo il notevole rallentamento dei ritmi di crescita registrato nel corso del primo trimestre, i dati pi recenti mostrano che l´economia Usa ha accelerato significativamente nel trimestre appena concluso; al momento le nostre previsioni sono per una crescita intorno al 3. 5% annualizzato. Area Euro: le indicazioni relative al secondo trimestre sembrano delineare una riaccelerazione della crescita del Pil (dopo il 2. 4% annualizzato del primo trimestre) meno forte rispetto alle nostre attese; la nostra previsione di crescita del Pil per il secondo trimestre quindi stata ridotta al 2. 7% anzich 2. 9%. Giappone e Cina: in Giappone la stima finale del Pil del primo trimestre ha determinato una revisione al rialzo della crescita, che passata dal 2. 4% al 3. 3% annualizzato. In Cina, le prime indicazioni giunte con riferimento al mese di maggio sembrano suggerire un altro trimestre di crescita superiore al 10%. Mercati obbligazionari Quadro mercati internazionali: nel corso di giugno proseguita la fase negativa per i mercati obbligazionari internazionali; in un mese caratterizzato da elevata volatilit , i rendimenti hanno subito incrementi per l´ennesima volta sia in Usa sia nell´Area Euro. Inflation linked:. Nel mese di giugno i titoli indicizzati all´inflazione hanno registrato marcati rialzi dei rendimenti reali coerentemente con tutti i principali mercati obbligazionari. Corporate - High Yield - Emerging Market: durante il mese di giugno il mercato delle obbligazioni investment grade stato caratterizzato da un andamento altalenante, l´asset class high yield globale ha realizzato la performance peggiore dalla crisi del maggio del 2005 ed il mercato delle obbligazioni dei paesi emergenti ha proseguito il suo trend positivo. Mercati azionari Quadro mercati internazionali: nel corso del mese di giugno, i principali indici azionari internazionali hanno registrato performance in euro negative, con l´eccezione dell´indice dei mercati emergenti. L´indice azionario globale Morgan Stanley All Country ha evidenziato, in euro, una variazione negativa pari a -0. 79%. Scenario Globale Il mese di giugno stato caratterizzato da una prima fase durante la quale proseguito l´andamento al rialzo dei tassi di interesse in linea con il mese precedente, i rendimenti sui titoli governativi decennali hanno, infatti, raggiunto i massimi ciclici negli Usa, in Europa ed in Giappone. L´aumento dei rendimenti nominali stato principalmente determinato dall´incremento dei tassi reali ed pertanto il risultato di una riconsiderazione decisamente pi positiva delle prospettive di crescita, specialmente dell´economia Usa. A tale riguardo si può notare che il mercato obbligazionario nel corso del mese ha eliminato completamente l´aspettativa di un taglio dei tassi da parte della Fed nel corso dei prossimi trimestri. Come evidenziato nel Market Outlook del mese di maggio, anche il nostro scenario relativo alla politica monetaria negli Usa stato modificato, alla luce dell´evidenza di una crescita pi robusta nel breve periodo e delle condizioni di elevato utilizzo delle risorse produttive. Pur mantenendo invariata l´attesa che la prossima mossa della Fed sarà un taglio dei tassi, abbiamo posticipato i tempi di questa decisione che, a nostro avviso, che sarà presa nella primavera inoltrata del 2008 piuttosto che nella parte forale di quest´anno. Alla fine del mese si assistito, invece, ad una correzione dei rendimenti (il decennale negli Usa, ad esempio, da un massimo prossimo al 5. 30% si riportato vicino al 5%) riconducibile anche al fatto che il mercato tornato a concentrarsi sulle implicazioni della crisi del comparto subprime (tema emerso già nei mesi di febbraio e marzo) e, in particolare, sui rischi legati alla diffusione di strumenti finanziari quali i Cdo. America I dati diffusi nel corso del mese di giugno hanno confermato che l´economia Usa, dopo il notevole rallentamento registrato nel corso del primo trimestre, ha accelerato significativamente nel trimestre appena concluso, per il quale al momento la nostra previsione di una crescita intorno al 3. 5% annualizzato. Questa accelerazione avvenuta nonostante il sensibile rallentamento dei consumi, il cui ritmo di crescita nel secondo trimestre dovrebbe essersi attestato poco sotto il 2% annualizzato (contro pi del 4% nei due trimestri precedenti). Questo rallentamento appare in larga parte determinato dall´impatto negativo del forte aumento del prezzo della benzina (che ha raggiunto un massimo intorno alla metà di maggio) sul potere d´acquisto delle famiglie, mentre non vi ancora evidenza di un effetto derivante dalla crisi del settore immobiliare sulla dinamica della spesa. La crescita del Pigi, nel secondo trimestre stata principalmente sostenuta dalla ripresa degli investimenti in macchinari e strutture, dalla accelerazione della spesa pubblica (dopo un trimestre di crescita dimessa) e delle esportazioni, nonché dal venir meno del forte contributo negativo alla crescita del canale delle scorte, che aveva pesato notevolmente sul risultato dei due trimestri precedenti. Il nostro scenario continua peraltro a prevedere che la crescita si riporti sotto il 3% nel secondo semestre dell´anno. Alle sorprese positive sul versante della crescita si associata nel corso degli ultimi mesi anche una dinamica pi favorevole nell´andamento dell´inflazione core. L´incremento dei prezzi core , infatti, risultato inferiore alle attese anche in maggio e l´inflazione core cos diminuita di mezzo punto percentuale (dal 2. 7% al 2. 2%) dallo scorso febbraio. Sempre in maggio, la misura di inflazione "preferita dalla Fed, la variazione a/a del deflatore dei prezzi al consumo core, si inoltre portata sotto il 2% per la prima volta dall´inizio del 2004. Nella riunione del Fomc di fine giugno la Fed ha per evidenziato che "una sostenuta moderazione delle pressioni di inflazione non ancora dimostrata , ribadendo che il "rischio predominante per lo scenario macro quello relativo all´inflazione. Area Euro Le indicazioni relative al secondo trimestre sembrano delineare una riaccelerazione della crescita del Pil (dopo il 2. 4% annualizzato del primo trimestre) meno forte rispetto alle nostre attese. Da un lato, infatti, problemi di aggiustamento statistico per i giorni effettivamente lavorati hanno penalizzato l´andamento della produzione industriale nel mese di aprile (in calo del -0. 9% m/m): in assenza di rimbalzi significativi nei mesi di maggio e giugno, i dati di produzione industriale nel secondo trimestre risulteranno meno positivi rispetto a quanto indicato dalle indagini sulla fiducia delle imprese. Dall´altro, anche l´andamento dei consumi appare deludente, infatti, in seguito delle ottime indicazioni provenienti dalle vendite al dettaglio in Germania nel mese di aprile (in netto recupero dopo l´impatto negativo dell´aumento dell´Iva sui dati del primo trimestre), a maggio si osservata una nuova battuta d´arresto ed, in egual modo, anche in Francia l´andamento dei consumi stato debole. La nostra previsione di crescita del Pil per il secondo trimestre quindi stata ridotta al 2. 7% anziché 2. 9%; mentre, stata innalzata leggermente la previsione di crescita del terzo trimestre (al 2. 4% dal precedente 2. 2%), dal momento che sia il mantenimento delle indagini sulla fiducia delle imprese su livelli ancora elevati nel mese di giugno (a dispetto del calo dell´Ifo) sia il sensibile recupero del Pmi manifatturiero (il primo rialzo dallo scorso novembre) testimoniano la robustezza del settore manifatturiero dell´area euro. In conclusione, sebbene ci siano scarsi segnali di riaccelerazione della crescita, sono aumentate le probabilità che questa si mantenga sopra il potenziale per un tempo pi prolungato rispetto al nostro scenario iniziale. Pertanto, in presenza di una dinamica di inflazione che, ancorché stabilizzatasi al di sotto del 2% da inizio anno, attesa risalire a dicembre al 2. 4%, manteniamo invariata la previsione di un ulteriore rialzo dei tassi da parte della Bce nella riunione di settembre. Il rischio di un altro rialzo entro fine anno non appare trascurabile. Giappone e Cina In Giappone la stima forale del Pil del primo trimestre ha determinato, in linea con le attese, una revisione al rialzo della crescita, che passata dal 2. 4% al 3. 3% annualizzato. La revisione del dato di contabilità nazionale non ha riservato elementi di sorpresa significativi anche riguardo alle componenti del Pil, fatta eccezione per il contributo delle scorte che stato rivisto in senso opposto rispetto a quanto ci si poteva attendere alla luce delle statistiche del Mof (Ministero delle Finanze). In linea con le attese stata invece la revisione degli investimenti privati non residenziali, dal -3. 7% al +1% annualizzato, che ha contribuito a far diminuire i timori di un brusco rallentamento degli investimenti, alimentati dalla recente debole dinamica degli ordini di macchinari. L´indice mensile del Cabinet Office ha rappresentato un altro elemento a sostegno dello scenario che vede negli investimenti una delle voci determinanti della crescita economica, con il dato di aprile che ha registrato un rimbalzo particolarmente robusto. Si sono mosse in questa direzione anche le indicazioni delle indagini del Tankan di giugno. Continua invece a rimanere incerto lo scenario relativo ai consumi e le prime informazioni per il secondo trimestre indicano probabile un rallentamento della spesa delle famiglie. Le ultime dichiarazioni del Governatore Fukui (dal tono meno aggressivo rispetto alle attese), l´assenza di pressioni inflazionistiche e il deludente andamento della produzione industriale negli ultimi mesi hanno notevolmente ridotto la probabilità di un intervento sui tassi nel mese di luglio, mentre continuiamo a ritenere che per il mese di settembre possano concretizzarsi tutte le condizioni necessarie per la ripresa del processo di normalizzazione da parte della Banca Centrale del Giappone (Boi). In Cina, le prime indicazioni giunte con riferimento al mese di maggio sembrano suggerire un altro trimestre di crescita superiore al 10%. Tutti i principali indicatori macroeconomici hanno infatti registrato un´accelerazione, mentre l´inflazione balzata al 3. 4% rendendo pi probabile un imminente intervento sui tassi d´interesse da parte della banca centrale. Oltre alle misure di carattere monetario dovrebbero continuare ad essere implementate quelle di tipo amministrativo e fiscale. Mercati Obbligazionari Scenario Globalenel corso di giugno proseguita la fase negativa per i mercati obbligazionari internazionali. In un mese caratterizzato da elevata volatilitá , i rendimenti hanno subito incrementi per l´ennesima volta sia in Usa sia nell´Area Euro. Continuano ad influenzare negativamente l´andamento delle obbligazioni le politiche monetarie adottate dalle banche centrali e, pi in generale, le scelte allocative da parte degli investitori che non privilegiano i bond governativi. America egli Stati Uniti il quadro macroeconomico non ha fornito novità rilevanti. Viene comunque confermato un lieve miglioramento, rispetto alle previsioni negative del primo trimestre, sostenuto da una buona dinamica dei consumi testimoniata da dati positivi provenienti sia dal mercato del lavoro sia dalle vendite al dettaglio. Contenuti anche gli indici riguardanti l´evoluzione dei prezzi, che sono al centro delle preoccupazioni delle autorità monetarie. Ed proprio l´assenza di novità in termini di politica monetaria da parte della Fed che rende debole ed incerta l´evoluzione del mercato dei treasury. Le motivazioni addotte dalla banca centrale per mantenere stabile il livello dei tassi sono note: timori di accelerazione dell´inflazione e, meno dichiarato, l´eventuale ulteriore indebolimento del dollaro. Le prospettive di riduzione dei tassi d´interesse sono cos ormai posposte nella primavera inoltrata del 2008 piuttosto che nella parte finale di quest´anno. In tale contesto, nel mese di giugno vi stato un ulteriore aumento dei rendimenti, maggiore di circa 20 pb sul segmento a medio-lungo termine. Ed proprio questo segmento che risente maggiormente sia di un possibile peggioramento della qualità del credito, che provocherebbe un allargamento degli swap spreads ed un aumento della pendenza della curva dei rendimenti, sia di scelte allocative che privilegiano da un lato investimenti risk-free, rappresentati dai titoli governativi a breve scadenza, dall´altro investimenti a pi elevato rendimento. Area Euro Anche i titoli obbligazionari governativi dell´area curo hanno registrato un andamento negativo. Lo scenario macroeconomico poco variato rispetto al mese scorso sebbene i principali indicatori di fiducia comincino a mostrare qualche flessione. Prosegue da parte della Bce l´impostazione di politica monetaria restrittiva che si tradotta nell´ottavo aumento consecutivo pari a 25 pb del tasso di riferimento, ora giunto al livello del 4%. Non molto :,ambiato il linguaggio della Banca Centrale Europea, anche se viene dato maggiore risalto all´evoluzione della Crescita economica e sembra trapelare il messaggio che il livello cui i tassi saranno giudicati neutrali non molto lontano. Permane tuttavia, ed al centro delle analisi della Bce, il problema di eventuali accelerazioni dell´inflazione che potrebbero portare l´istituto bancario europeo ad adottare drastiche politiche di restrizione monetaria. Attualmente viene dato per certo un aumento dei tassi al 4,25% a fine estate mentre un ulteriore rialzo pari a 25 pb che porterebbe i tassi al 4,50% a fine anno viene previsto con una probabilitá intorno al 70%. La curva dei rendimenti ha subito un aumento della pendenza con i titoli a lunga scadenza maggiormente penalizzati. Infatti il segmento a breve termine con valori del titolo guida a 2 anni prossimi al 4,50% già sconta un´ulteriore restrizione sui tassi d´interesse. Diversa la situazione della parte a medio-lungo termine :le ha risentito sia di un mese particolarmente gravoso per le emissioni sul mercato primario sia del fenomeno già citato per il mercato americano che consiste in scelte li asset allocation che tendono a penalizzare questa tipologia di attività finanziaria. Giappone Il mercato obbligazionario Giapponese a giugno ha continuato a muoversi in sincronia con il mercato americano. I rendimenti hanno subito un rialzo e contestualmente la curva ha incrementato la pendenza a seguito della maggiore pressione verificatasi sui titoli a lunga scadenza. Sul fronte interno sono emerse indicazioni pi confortanti riguardanti gli investimenti mentre la dinamica dei prezzi continua a essere particolarmente contenuta. In tale contesto la Banca Centrale del Giappone conferma lo scenario di graduale ripresa e di progressivo rafforzamento della dinamica dei prezzi che dovrebbe condurla a proseguire la fase di normalizzazione dei tassi iniziata lo scorso anno. Nel corso del mese il rendimento sui titoli decennali ha toccato un massimo al 2% per poi rintracciare; il 2% ha rappresentato un livello particolarmente importante in quanto pi volte raggiunto ma mai oltrepassato dal 1999 ad oggi, un eventuale deciso superamento di tale livello indicherebbe il possibile inizio di una fase di rialzo deciso dei rendimenti in Giappone, perché ci avvenga appare comunque necessario che emergano ulteriori evidenze di ripresa delle dinamiche inflattive. Previsioni a breve Confermiamo le considerazioni fatte nel mesi precedente sull´opportunità , nel contesto attuale, d mantenere una sottoesposizione al rischio duration. Il recente movimento di irripidimento delle curve, ii parte dovuto a flussi di natura tecnica, appare pi giustificato sul mercato americano, mentre in Europa non riteniamo vi siano i presupposti strutturali per un, continuazione di tale tendenza. Inflation Linked nel mese di giugno i titoli indicizzati all´inflazione hanno registrato marcati rialzi dei rendimenti reali coerentemente con tutti i principali mercati obbligazionari. Negli Stati Uniti la curva dei rendimenti reali dei Tips (treasury inflation protected securities) ha registrato rialzi nell´ordine dei 20 punti base sulla parte a breve, mentre sui titoli a lungo termine i rialzi sono stati pi contenuti, in media di circa 15 pb. Rispetto ai titoli nominali i Tips hanno sovraperformato di circa 5 punti base in termini di inflazione implicita. Tale sovraperformance dovuta ai recenti rialzi del prezzo del petrolio, che ormai si attesta a quota 70 dollari al barile incidendo quindi sulle aspettative di inflazione. Anche il mercato europeo ha registrato un pesante storno nel mese di giugno con rialzi dei rendimenti della stessa entità del mercato americano, sebbene con riduzioni dell´inflazione implicita derivanti dalla politica restrittiva adottata dalla Bce. Attualmente i titoli legati all´inflazione sembrano prezzati coerentemente rispetto agli obbiettivi di politica monetaria sia negli Stati Uniti sia in Europa. Corporate Durante il mese di giugno il mercato delle obbligazioni investment grade stato caratterizzato da un andamento altalenante. La seconda parte del mese stata caratterizzata da un crescente nervosismo dovuto al ritorno delle preoccupazioni sul fronte dei mutui immobiliari negli Stati Uniti. Questo fattore ha alimentato una pressione particolarmente intensa sui segmenti di mercato tradizionalmente pi volatili. In particolare il debito finanziario, soprattutto in quei contesti regionali dove pi intensa stata la crescita immobiliare, ha mostrato debolezza. Il quadro complessivo per l´asset class rimane sostanzialmente favorevole sotto il profilo sia macroeconomico sia di solvibilitá nonostante appaiano diversi fattori di rischio quali l´intensificarsi dell´attività di fusioni e acquisizioni con il relativo aumento della leva finanziaria ed il peggioramento della qualità del credito. La performance dell´asset class rimane quindi strettamente legata alle dinamiche pi generali della propensione al rischio globale in un contesto di valutazioni che rimangono molto poco concessive e con un premio per il rischio riconosciuto troppo esiguo. High Yield nel corso del mese di giugno l´asset class high yield globale ha realizzato la performance peggiore dalla crisi del maggio del 2005, in corrispondenza della crisi del settore auto, con la perdita di oltre un punto e mezzo. Particolarmente significativo risultato il movimento di allargamento degli spread medi che si riportano in prossimità dei livelli di inizio anno. La flessione stata innescata dalla debolezza degli indici azionari, ma in parte anche dalle preoccupazioni per la performance dei titoli legati ai mutui immobiliari negli Stati Uniti che sono alla base della chiusura di alcuni hedge fund. Oltre a questo fattore non sono mancati motivi specifici, quali operazioni di crescita esterna con un forte aumento della leva, progetti di rifinanziamento con peggioramento del profilo di credito dei titoli già esistenti e richieste di indennizzo da parte dello stato ad alcuni concessionari, che hanno ulteriormente aumentato la tensione sulle obbligazioni. La recente dinamica mostra quindi che, nonostante la recente migliore performance macroeconomia e la persistente solidità a livello micro, l´asset class esposta a brusche correzioni che sono tanto forti quanto compresso ancora il premio al rischio riconosciuto. Il rischio per i singoli emittenti sta crescendo di pari passo con l´aumento della leva e con il graduale affievolirsi della crescita dei profitti. Il recente recupero sugli indici azionari ed il graduale miglioramento delle notizie specifiche, anche in corrispondenza della stagione degli utili, potrebbero favorire un recupero nel corso dei prossimi mesi, considerata l´elevata volatilitá già realizzata, permane tuttavia la limitata appetibilitá dell´asset class. Emerging Market Per gran parte del mese di giugno il mercato delle obbligazioni dei paesi emergenti ha proseguito il suo trend positivo. L´indice Embigd, rappresentativo dell´asset class, infatti, rimasto prossimo ai valori di minimi assoluti ed altrettanto positivo stato l´andamento inizialmente registrato sul mercato in valuta locale. In questa fase, a contribuire al buon andamento del mercato sono state ancora condizioni globali favorevoli caratterizzate da buone prospettive di crescita con pressioni inflazionistiche ancora limitate. Ella seconda parte del mese, gli spread dei paesi emergenti hanno per contro risentito di una pi generale ripresa dell´avversione al rischio, alimentata dalle nuove preoccupazione sul fronte del mercato immobiliare. Alla debolezza del mercato hanno peraltro contribuito alcune preoccupazioni specifiche. Fra tutte, quella relativa al Venezuela, dove il governo di Caracas ha proseguito nella propria minaccia di abbandonare il Fondo Monetario Internazionale. Mercati Azionari Scenario Globale nel corso del mese di giugno, i principali indici azionari internazionali hanno registrato performance in euro negative, con l´eccezione dell´indice dei mercati emergenti. L´indice azionario globale Morgan Stanley All Country ha evidenziato, in euro, una variazione negativa pari a -0. 79%. I mercati azionari hanno risentito, in una prima fase, del rialzo dei rendimenti obbligazionari che hanno raggiunto i nuovi massimi di periodo, grazie ad una crescita globale ancora vigorosa; successivamente sono stati caratterizzati da una maggiore volatilitá indotta dalle forti tensioni finanziarie del settore dei mutui ipotecari subprime (specializzati nei prestiti immobiliari a una clientela con inferiore rating di credito) negli Stati Uniti, che evidenzia la persistente debolezza del mercato immobiliare. In generale si verificato un ridimensionamento della propensione al rischio rispetto agli elevati livelli dei mesi precedenti; inoltre diventata evidente la riduzione delle favorevoli condizioni di liquidit presenti negli ultimi anni. Questo ultimo aspetto, in particolare, si manifestato in un deciso rialzo dei rendimenti nominali e reali a lungo termine. Negli Stati Uniti sono stati pubblicati dati macroeconomici in recupero (tranne per il settore immobiliare) e sono state allontanate le prospettive di un ribasso dei tassi di interesse entro l´anno; l´Europa ha mantenuto un buon andamento di crescita, mostrando tuttavia i primi segnali di moderazione; l´area asiatica, infine, ha continuato a mostrare complessivamente una forte crescita economica supportata dal contributo positivo del canale estero. Sul fronte delle valutazioni aziendali, alla luce del forte rialzo dei rendimenti e della revisione della crescita degli utili, i principali mercati azionari (Europa, Giappone e Stati Uniti) mostrano ancora un profilo di crescita interessante. Anche l´area Asiatica offre, con particolare riferimento ad alcuni paesi (Corea, Taiwan), valutazioni assolute attraenti accompagnate da revisioni al rialzo della crescita degli utili. Usa Durante il mese di giugno il listino americano ha registrato un andamento negativo. Questo rallentamento del mercato, che tuttavia si mantiene in prossimità dei massimi del periodo, riconducibile alle notizie provenienti dall´esposizione creditizia del settore finanziario verso il settore immobiliare, sempre molto debole. In particolare, la perdita di valore di molti strumenti di finanziamento collegati al mercato immobiliare "subprime" ( o di qualità inferiore) presenti nei portafogli di investitori o creditori (fondi specializzati, assicurazioni, banche), ha generato molta preoccupazione sul mercato ed in particolare nel settore finanziario. Le relazioni relative al secondo trimestre, pubblicate a giugno dalle principali banche di investimento (Morgan Stanley, Lehman, Goldman Sachs), hanno confermato utili in linea o leggermente superiori alle attese, grazie a mercati dei capitali ancora robusti. L´esposizione alla finanza strutturata collegata al mercato immobiliare ha pesato in maniera particolare sulla banca di investimento Bear Stearns e su alcuni fondi speculativi specializzati nel settore, collegati a quest´ultima. Sempre all´interno del comparto finanziario, va segnalata la non favorevole quotazione della societ Blackstone, leader di servizi finanziari alternativi, il valore della quale si attestato sotto il prezzo di emissione nei giorni successivi alla quotazione, evidenziando una maggiore avversione al rischio da parte degli investitori. Il settore che ha registrato l´andamento peggiore quello collegato al mercato immobiliare della casa, dal quale provengono ancora segnali di notevole debolezza e nei quali si stanno registrando revisioni degli utili negative al ribasso. Tra i migliori, invece, il settore automobilistico e quello della tecnologia: il primo sostenuto da favorevoli prospettive di ristrutturazione, come nel caso di General Motors; il secondo da un pi favorevole ciclo delle scorte e del prezzo della componentistica. Nel mese di luglio saranno pubblicate le trimestrali delle società a maggiore capitalizzazione dell´indice e, analogamente a quanto accaduto nel primo trimestre, le stime degli analisti si collocano su livelli decisamente conservativi. Particolarmente importanti saranno la qualità degli utili delle banche maggiormente esposte a quella parte del settore immobiliare pi debole e, in secondo luogo, l´effetto di tassi pi elevati sul costo debito necessario a finanziarie l´attuale processo di fusione e acquisizione. In generale, i fondamentali delle società americane rimangono molto buoni, specialmente per quelle con forte esposizione internazionale, e sono supportati da utili in crescita, da una migliore produttività e, soprattutto, da un migliore uso del capitale investito. Area Euro Nel mese di giugno anche il mercato azionario europeo ha realizzato ritorni negativi; tale andamento riflette, in parte, le preoccupazioni legate al livello pi elevato dei tassi di interesse e, pi in generale, la diminuzione della propensione al rischio determinata dalle difficoltà registrate sia nel settore della finanza strutturata e del mercato immobiliare negli Stati Uniti sia, per la prima volta in Europa, dal mercato immobiliare spagnolo. Sul fronte macroeconomico i dati in Europa hanno continuato a mostrare un´intonazione molto positiva, che evidenziano i primi segnali di consolidamento e allo stesso tempo inducono ad ipotizzare una possibile moderazione della crescita economica nei prossimi mesi. I segnali di consolidamento sono arrivati principalmente dalla Germania e sono compatibili con un rallentamento fisiologico dopo la forte crescita del primo trimestre. Va tuttavia osservato che i dati relativi alla crescita dell´occupazione ed agli aggregati monetari pi ampi (M3) segnalano un percorso ancora restrittivo della politica monetaria per tutto il 2007. In generale, la redditività ed il ritorno degli investimenti delle società europee si mantengono su livelli elevati ed analoghi a quelli statunitensi, mentre la traiettoria di crescita degli utili ancora buona e dovrebbe trovare una conferma nelle relazioni trimestrali che verranno pubblicate nel mese di luglio. Bisogna tenere inoltre in considerazione anche l´aspetto delle valutazioni azionarie, che restano ancora attraenti se paragonate al livello pi elevato dei tassi di interesse. Tra i migliori settori del mese evidenziamo quelli energetico e delle materie prime, favoriti dal buon andamento dei prezzi delle principali materie prime; mentre tra i settori pi deboli vanno segnalati i servizi finanziari e delle banche, che hanno risentito negativamente del livello pi elevato dei tassi e delle preoccupazioni sull´esposizione a strumenti di finanziamento collegati al mercato immobiliare statunitense e spagnolo. Giappone Il Giappone ha registrato un andamento negativo in euro, seppur superiore rispetto agli Stati Uniti. Bisogna tuttavia considerare che i ritorni del mercato nipponico, se calcolati in valuta locale, sono risultati positivi. Il mercato sembra aver scontato il fenomeno di aggiustamento al ribasso delle stime di crescita del precedente anno fiscale, dovuto al minore contributo del settore finanziario, e ha recepito le indicazioni pi caute da parte delle societá per l´anno fiscale in corso, come già avvenuto negli anni passati. Pi in generale, va osservato che alcuni importanti indicatori di redditività (Return on Equity, Return on Invested Capital) mostrano, nonostante lo scarso apprezzamento da parte degli inventori, un percorso di graduale ma continuo miglioramento grazie alle ristrutturazioni in corso. Allo stesso tempo il livello di indebitamento e le valutazioni patrimoniali potrebbero risalire dai livelli storicamente molto contenuti, supportando ulteriormente la redditività aziendale. I dati macroeconomici di giugno seppur contrastanti hanno confermato che il secondo trimestre del 2007 risultato il periodo pi debole per l´economia giapponese. Se da un lato, infatti, le indicazioni di giugno per la produzione industriale e per l´inflazione sono stati abbastanza deludenti, dall´altro i dati relativi alla spesa per investimenti, per l´export e l´occupazione restano positivi. Tra i migliori settori segnaliamo quelli dei prodotti della gomma, dei macchinari industriali ed energetico. Nel settore della gomma ha influito positivamente il sensibile calo del prezzo della materia prima e le notizie di maggiori utili per l´anno fiscale corrente da parte dell´azienda leader Bridgestone. Nel settore dei macchinari industriali, la società Mitsubishi Heavy Industries ha raggiunto un importante accordo commerciale con la società aero-spaziale americana Boeing e, in generale, il settore ha mostrato un percepibile miglioramento del processo di ristrutturazione, come evidenziato nel mese di giugno da alcune società di rating. Tra i settori peggiori, infine, quello immobiliare a causa del pi elevato livello dei tassi di interesse e dei forti ritorni ottenuti nella prima parte dell´anno. Previsioni a breve Nonostante l´aumento dei tassi di interesse a lungo termine e le preoccupazioni legate ad una possibile contrazione dell´attività dei capital markets (in seguito al crisi del settore immobiliare statunitense), i mercati azionari continuano ad offrire un profilo valutativo superiore alle obbligazioni. La prossima pubblicazione delle relazioni trimestrali e le relative previsioni sulla seconda parte dell´anno sono particolarmente importanti per confermare l´andamento di crescita degli utili globali e verificarne la qualità complessiva, specialmente per quelle reali aziendali pi sensibili al movimento dei tassi di interessi o comunque maggiormente indebitate. .  
   
 

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