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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Settembre 2007
 
   
  DAL 27 AL 29 SETTEMBRE AL CIOCCO (LU) LA VII CONFERENZA NAZIONALE I PICCOLI COMUNI SI RIUNISCONO PER LA PRIMA VOLTA IN TOSCANA

 
   
  Firenze, 3 settembre 2007 - Rappresentano il settanta per cento dei Comuni italiani, e intendono farsi sentire. Per questo si sono riuniti nella Consulta Piccoli Comuni che li coordina nell’ambito dell’Anci, e organizza periodicamente la loro Conferenza nazionale. La settima edizione della Conferenza dei Piccoli Comuni aderenti all’Anci, “Piccolo è Grande”, sarà ospite per la prima volta della Toscana dal 27 al 29 settembre prossimi presso il Ciocco di Barga, in provincia di Lucca. “La Toscana è con Lombardia e Sardegna l’unica Regione che si è già dotata di una specifica normativa per i piccoli comuni, piccoli spesso solo per abitanti, non certo per estensione del territorio – ha ricordato, lo scorso 12 luglio, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa Agostino Fragai, assessore alle riforme istituzionali ed al rapporto con gli enti locali -. Si tratta della legge regionale n. 39 del 2004, che rappresenta un intervento organico per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini che vivono in realtà cosiddette minori attraverso un sostegno finanziario ai comuni in situazione di disagio”. Per elaborare un indicatore attendibile dello stato di disagio, sono state utilizzate una serie di elaborazioni fornite dall’Irpet, e quindi formata una graduatoria, aggiornata su base biennale. “Avere il riferimento della graduatoria – ha aggiunto Fragai – consente una ragionevole distribuzione del fondo previsto dalla legge, che attiva 2milioni e 200mila euro all’anno”. Questi soldi premiano la capacità dei piccoli comuni di attivare azioni associate sul territorio, riferite in particolare a progettazione e realizzazione di opere pubbliche, redazione di strumenti urbanistici e di piani in materia ambientale, di interventi a favore dei residenti per lo sviluppo delle vita civile e sociale e per il miglioramento dei servizi della pubblica amministrazione. In questi ultimi casi, sono state previste misure specifiche di sostegno, mirate per i servizi educativi, sociali e di emergenza sanitaria utili a migliorare le condizioni di vita in sede locale. “Si tratta di scelte amministrative – ha concluso l’assessore – che si muovono coerentemente entro le linee del governo regionale che premiano la capacità associativa degli enti locali nella gestione dei servizi, vista come ottimizzazione delle risorse. Questa discussione oggi riguarda anche il complesso dibattito sul progetto di riforma istituzionale per gli enti locali, dove vanno individuati terreni di raccordo tra scelte nazionali e regionali. Ritengo che forme di aggregazione volontaria siano funzionali al miglior funzionamento della macchina amministrativa e aiutino anche a favorire la partecipazione dei cittadini, di tutti i cittadini toscani anche in situazioni di dispersione sul territorio. Ma dobbiamo anche salvaguardare una tradizione solidaristica che premiava nel passato più le piccole comunità che i grandi agglomerati urbani”. . . .  
   
 

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