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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Settembre 2007
 
   
  L’INTERSCAMBIO COMMERCIALE DEL PIEMONTE NEL 2006

 
   
   Torino, 3 settembre 2007 - L’economia e il commercio mondiale hanno registrato, nel 2006, una forte crescita, caratterizzata da un’espansione degli scambi in termini reali che ha superato di gran lunga quella della produzione. A fronte di un aumento del Pil mondiale del 3,7%, il valore in dollari delle esportazioni internazionali di beni è aumentato del 15% (senza tener conto della variazione dei prezzi), mentre il valore in termini reali delle esportazioni di servizi commerciali è salito dell’11%. Entrambi i flussi commerciali dell’Italia, in entrata e in uscita, hanno manifestato durante tutto l’arco del 2006 tendenze espansive. Le esportazioni sono cresciute, a valori correnti, del 9% rispetto all’anno precedente, e le importazioni hanno fatto registrare un +12,6%. La scomposizione della dinamica dei flussi commerciali italiani in termini di quantità scambiate e relativi valori medi unitari indica che l’incremento sia delle importazioni che delle esportazioni nel 2006 è da attribuirsi soprattutto all’aumento dei valori medi unitari. Dal rapporto annuale “Commercio estero in Piemonte”, che sarà pubblicato nei prossimi giorni da Unioncamere Piemonte emerge come gli scambi del Piemonte con l’estero siano stati positivamente influenzati dalla ripresa produttiva avviata a fine 2005: le esportazioni hanno infatti subìto un’accelerazione, con un incremento in valore dell’8,4%, di gran lunga superiore alla crescita registrata l’anno precedente. “Lo sviluppo delle esportazioni di un territorio rappresenta sicuramente un segnale di prosperità per la sua economia, poiché è sintomo del crescente interesse internazionale per i prodotti offerti sul mercato: letto in quest’ottica, il dato registrato per il Piemonte nel corso del 2006 appare quindi nettamente positivo – ha dichiarato il Presidente di Unioncamere Piemonte Renato Viale –. Il buon andamento delle vendite piemontesi all’estero, cresciute in valore dell’8,4%, è un risultato ancora più notevole se si considera che questa crescita è calata in un contesto valutario di euro forte. Occorre ora sfruttare al meglio il buon momento congiunturale che siamo vivendo al fine di aumentare sempre più la competitività internazionale dei prodotti piemontesi”. Numerosi fattori hanno concorso alla ripresa del Piemonte, tra cui il significativo rilancio della filiera automotive. Il comparto degli autoveicoli non rappresenta però il solo protagonista della fase ciclica positiva che sta interessando la regione. Se le esportazioni di mezzi di trasporto sono infatti tornate ad aumentare in misura consistente, hanno subìto un’accelerazione anche le vendite all’estero nei comparti della meccanica e delle macchine elettriche. Segnali positivi giungono inoltre dal tessile-abbigliamento, che fa registrare una variazione positiva, seppur contenuta, del valore delle proprie esportazioni. La buona performance dell’export piemontese risulta trainata, almeno in parte, dalle congiunture favorevoli che stanno interessando i mercati esteri. La ripresa dell’economia tedesca, in particolare, ha dato un forte impulso alle vendite dei prodotti regionali in Germania. Sebbene i dati siano incoraggianti, il confronto con la performance esportativa di altre regioni ed economie mondiali evidenzia qualche ombra in questa fase di ripresa. L’accelerazione impressa al commercio estero piemontese, per quanto consistente, non è infatti del tutto in linea con la dinamica degli scambi mondiali e la quota della regione sul mercato internazionale continua a ridursi, passando dallo 0,39% del 2005 allo 0,36% del 2006. Nel contesto nazionale, la variazione dell’export piemontese è risultata in linea con la media delle regioni del nord ovest, ma lievemente inferiore alla media nazionale. Il Piemonte si conferma la quarta regione in Italia per esportazioni, con una quota del 10,6%, alle spalle di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. .  
   
 

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