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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Settembre 2007
 
   
  LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEL MATERIALE DI DRAGAGGIO PORTUALE

 
   
   Ancona, 4 settembre 2007 - Il materiale di dragaggio portuale e` una risorsa preziosa, non un rifiuto. Va riutilizzato e non disperso in mare. Per favorire il suo uso, la Giunta regionale ha approvato le linee guida che agevolano la gestione corretta dei fanghi ripescati. LŽobiettivo e` quello di promuovere lŽadozione delle migliori tecniche per la difesa della costa e la tutela dellŽambiente. La Regione, inoltre, favorira` il raggiungimento di accordi con le autorita` interessate per consentire lŽutilizzo del dragato. A questo proposito, incentivera` la costituzione di societa` consortili tra lŽAutorita` portuale di Ancona, i comuni e le societa` interessate ai porti marchigiani, al fine di promuovere una gestione associata delle attivita` di manutenzione. Le linee guida indicano anche le zone dove Ž dŽintesa con i comuni interessati Ž e` tecnicamente possibile realizzare cinque Žcasse di colmataŽ, destinate a deposito e riutilizzo del materiale di escavazione. Sono quattro le localita` individuate, in via preliminare, lungo la costa marchigiana: Ancona (zona frana), Falconara (zona Montecatini), Fano (due interventi), San Benedetto del Tronto. Si riferiscono a tratti di litorale Žcompromessi dalla presenza di scogliere radenti, a difesa della linea ferroviaria e dove la spiaggia e` praticamente inesistenteŽ. Siti che segnalano una situazione ambientale precaria, viene evidenziato nella relazione, dove la collocazione delle casse consente di ridisegnare la linea di costa, favorendo la costruzione di una fascia di rispetto pedonale e ciclabile, il deposito temporaneo dei materiali, lŽutilizzo della sabbia per il ripascimento della spiaggia corrispondente. Sulla base delle esigenze che si manifesteranno sara` anche possibile individuare altre aree, ricercando la collaborazione dei comuni coinvolti. ŽIl Piano di gestione integrata della aree costiere Ž sottolinea lŽassessore allŽUrbanistica e Porti, Loredana Pistelli Ž individua le procedure di escavazione in ambito portuale. Queste attivita` rappresentano un servizio pubblico, dal momento che il fenomeno della riduzione dei fondali rende i porti inagibili e pericolosi. Lo smaltimento in discarica dei fanghi e` previsto come soluzione subalterna, nel caso in cui non sia possibile altro utilizzoŽ. La delibera adottata dalla Giunta regionale chiarisce le disposizioni da seguire, a seguito dellŽemanazione del ŽCodice ambienteŽ (decreto legislativo 152/2006). Introduce classi di qualita` del materiale, sulla base della caratterizzazione dello stesso e prevede le possibilita` di gestione compatibile. Fornisce anche chiarimenti sul riutilizzo a terra i materiali derivanti dallŽattivita` di dragaggio. ŽIn linea con il legislatore nazionale Ž afferma lŽassessore Ž viene chiarito che i materiali di dragaggio, utilizzati fuori dalla fascia costiera, sono esclusi dallŽambito di applicazione della normativa sui rifiuti. Nel caso in cui siano utilizzati senza trasformazioni preliminari e secondo le modalita` previste nel progetto di dragaggio approvato dallŽautorita` amministrativa competente, vengono classificati come materie prime secondarie. Questo e` possibile quando la composizione media dellŽintero volume presenti una concentrazione di inquinanti inferiore ai valori limite previsti nel decreto legislativo 152/06. Se non e` possibile lŽimmediato utilizzo, il materiale va depositato nel sito indicato in sede progettuale. Il suo riutilizzo dovra`, comunque, avvenire entro trenta mesi dal depositoŽ. Con le linee guida adottate dalla Giunta regionale, conclude la Pistelli, Žsi conta di dare una risposta concreta per sbloccare la situazione di grave difficolta` operativa che si e` venuta a determinare per la funzionalita` e lŽagibilita` dei porti delle MarcheŽ. .  
   
 

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