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Notiziario Marketpress di Venerdì 13 Luglio 2007
 
   
  PIEMONTE / IL BARBERA OSPITA SANGIOVESE, DURELLO, AGLIANICO, GRECO, FIANO A COCCONATO L’1 ED IL 2 SETTEMBRE LA SESTA EDIZIONE DI COCCO…WINE

 
   
  Immaginatevi su una grande terrazza naturale, una terrazza bella come un palcoscenico teatrale curato a festa, e pensate solo per un attimo al fascino composto e tratti timido che suscita la vista delle belle colline, vitate e non, del Monferrato. A chi non conoscesse questa Terra basterebbe raccontare che si tratta di un continuo saliscendi di gobbe, ora dolci, ora più stizzite, ora morbide e solari, ora nervose e montane. Quello che non cambia mai è la magia che accomuna tutti più grandi terroir del mondo, dove la grandezza si cela dietro un’apparente e ormai rara normalità, dove l’eccellenza di una terra è semplicemente scritta lungo i crinali delle colline e tra i filari delle vigne. Quel palcoscenico porta il nome di Cocconato, piccolo comune dal nome esotico, ma quanto mai legato alla storia dell’Astesana e del Monferrato, piccolo borgo posto su una collina a circa 500m di altitudine, tra la valle del rio Meinia, situata a ponente e quella del torrente Stura verso levante. Scordatevi la monotona fotografia della Langa Albese, da tempo completamente dedicata alla vite e al vino, e scordatevi pure le nebbie e i noccioleti del Piemonte più “freddo”. Qui i paesaggi si fanno spettacolari grazie alla presenza non assillante della vite, grazie alla tutela dei boschi, alla resistenza dei coltivi e perfino alla sporadica presenza dell’ulivo favorita dal clima benevolo, dolce e frequentemente ventilato. In un conteso simile la Barbera, vitigno tanto popolare quanto sensibile all’ambiente che lo “governa”, si erge a protagonista assoluta, cocco…la e annaffia le millecinquecento anime che vivono nel borgo e consola chiunque voglia scoprirne le bellezze. Da quando Go Wine organizza Cocco…wine, e sono ormai sei anni, la platea di visitatori si è arricchita ogni anno di nuovi amici, appassionati del vino e della natura, del vino e della cultura, del vino e dei suoi mille paesaggi. Anche quest’anno, in occasione della sesta edizione (1-2 settembre, vedi programma allegato) alla Barbera verranno affiancati altri vini/vitigni capaci di rappresentare al meglio la grande tradizione viticola italiana. A questo proposito meritano senza dubbio attenzione la presenza delle delegazioni del Montalbano e dell’Irpinia. Il Montalbano è una piccola enclave Chiantigiana a due passi dalle città di Firenze, Prato e Pistoia, isola felice per il grande Sangiovese, il più coltivato tra i rossi italiani, varietà capace di sentire come pochi i numerosi terroir che se lo contendono. All’ombra del Monte Albano, una lunga striscia di vigneti e di ulivi puntellano questi luoghi già cari a Medici (per saperne di più www. Stradadileonardo. Org; info@stradadileonardo. Org) e ancora testimoni di una storia lunga e nobile, storia che trova nel Sangiovese un abile narratore. L’irpinia sarà rappresentata dell’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Avellino, che vanta un’importante storia legata alla vinicoltura: ad Avellino ha sede da oltre cento anni una scuola enologica e i tre principali vitigni del territorio – fiano, greco ed aglianico – sono l’anima di tre vini che hanno tutti ottenuto la docg: un risultato che rappresenta un grande motivo di orgoglio per il territorio e un fatto unico in tutta la viticoltura del Sud Italia. La Doc Lessini Durello Nata nel 1987 riguarda la produzione di vini bianchi, tranquilli e spumanti realizzati in una zona alto collinare a cavallo tra le province di Verona e di Vicenza nell´area dei Monti Lessini. Anima della Doc è il vitigno Durello (localmente chiamato anche Durella), un vitigno autoctono la cui presenza nel territorio risale sino all´epoca preistorica. Ad animare il banco d’Assaggio sarà la Strada dei Vini del Lessini Durello www. Montilessini. Com. E a proposito di narratori, abbiamo affidato a Francesco Falcone, degustatore e wine-writer, il compito raccontarci umori e passioni “organolettiche” che la Barbera, il Sangiovese -e altri grandi vini/vitigni rossi del Paese- nascondono tra i loro bicchieri. Lo farà attraverso una serie di degustazioni guidate, momenti di riflessione e formazione, angoli di approfondimento tecnico e professionale a cui Go Wine dedica –e dedicherà- sempre maggiore spazio ed energia. Nella speranza che questa stessa energia scaldi il cuore dei tanti enoappassionati che viaggiano, e illumini con sempre maggiore intensità, i piccoli, grandi, emozionanti paesaggi del vino. .  
   
 

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