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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Settembre 2007
 
   
  UNO STUDIO DIMOSTRA L´IMPROBABILITÀ DELLA TRASMISSIONE DEL CANCRO ATTRAVERSO TRASFUSIONI DI SANGUE

 
   
   Bruxelles, 4 settembre 2007 - Ricercatori della Scuola europea di oncologia hanno concluso che è improbabile la trasmissione del cancro attraverso trasfusioni di sangue da un paziente affetto da un tumore non ancora diagnosticato. Prima che il sangue donato possa essere utilizzato per le trasfusioni, deve essere sottoposto a scrupolosi esami che confermino la totale assenza di qualunque malattia. Tuttavia, nei casi in cui il rischio di trasmissione di agenti infettivi è ben noto, è stato più complesso stabilire se malattie croniche come il cancro siano trasmissibili dal donatore al destinatario. Anche se un tumore ha dimensioni eccessivamente ridotte per essere individuato, questo avrà già diffuso milioni di cellule, che potrebbero, come qualcuno sostiene, passare a chi riceve il sangue. Un´équipe di ricercatori guidata da Gustaf Edgren ha utilizzato i dati di trasfusioni e diagnosi di cancro provenienti da Svezia e Danimarca al fine di valutare se si possa determinare un collegamento tra di essi. I ricercatori hanno creato una banca dati che hanno poi impiegato per individuare i soggetti che hanno ricevuto sangue donato da una persona cui era stato diagnosticato il cancro meno di cinque anni dopo la donazione. I ricercatori hanno quindi identificato 978 incidenze di cancro tra tutti i destinatari, ma analisi statistiche hanno dimostrato che in coloro che avevano ricevuto il sangue da soggetti cui il cancro è stato diagnosticato successivamente, la probabilità di sviluppare il tumore non era maggiore rispetto a quella di coloro che avevano ricevuto il sangue da chi non è stato colpito dalla malattia. Il rischio non dipendeva da genere, età o numero di trasfusioni ricevute. Inoltre, l´équipe non ha riscontrato alcun elemento che comprovasse un rischio maggiore nei casi di pazienti che hanno ricevuto il sangue da persone affette da quei tumori che si pensa implichino il più alto rischio di sviluppare metastasi attraverso il sangue (tumore ai polmoni, al fegato, alle ossa e al sistema nervoso centrale). I ricercatori hanno anche svolto singole verifiche al fine di accertare se i soggetti che hanno ricevuto il sangue da donatori con una anamnesi tumorale nota fossero maggiormente predisposte a sviluppare la malattia. Hanno scoperto che il tasso di cancro nei destinatari di sangue proveniente da individui precedentemente malati di tumore non era maggiore di quello riscontrato tra i riceventi da donatori senza storia di cancro. .  
   
 

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