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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Settembre 2007
 
   
  “IL RISO DI BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE” E’ LA NUOVA DOP PIEMONTESE: LA SODDISFAZIONE DELL’ASSESSORE TARICCO

 
   
  Con il regolamento Ce n. 982/2007, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Unione Europea, la Commissione delle Comunità Europee ha approvato la Denominazione di Origine Protetta (Dop) per il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese. La Dop costituisce la più importante certificazione di valore europeo a protezione e valorizzazione dei prodotti tipici agroalimentari per i quali tutto il processo produttivo, dalla coltivazione alla lavorazione e trasformazione, avviene esclusivamente in un territorio delimitato e riconosciuto ufficialmente. Sono 28 i comuni che compongono la zona delimitata per la Dop Riso di Baraggia Biellese e Vercellese, situati nelle Province di Biella e di Vercelli: Albano Vercellese, Arborio, Balocco, Brusnengo, Buronzo, Carisio, Casanova Elvo, Castelletto Cervo, Cavaglià, Collobiano Dorzano, Formigliana, Gattinara, Ghislarengo, Gifflenga, Greggio, Lenta, Massazza, Masserano, Mottalciata, Oldenico, Rovasenda, Roasio, Salussola, San Giacomo Vercellese, Santhià, Villanova Biellese, Villarboit. In tutto si tratta di circa 25. 000 ettari di superficie coltivata a riso. Le varietà di riso riconosciute in questa Dop sono: Arborio, Baldo, Balilla, Carnaroli, S. Andrea, Loto,gladio. “Sono particolarmente soddisfatto per questo prestigioso riconoscimento europeo che riguarda una delle produzioni più importanti del Piemonte - ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Mino Taricco - un risultato che corona un lungo e difficile lavoro per il quale ringrazio tutti coloro che, assieme alla Regione Piemonte, si sono impegnati, dai produttori, ai comuni e alle Province interessate, alle organizzazioni professionali agricole, in particolare l’Associazione Riso di Baraggia Biellese e Vercellese, quale soggetto referente nell’iter di riconoscimento. “Il riso è un prodotto simbolo del Piemonte, – ha aggiunto l’assessore Taricco - che rappresenta 2. 300 aziende, 30 riserie, 115. 000 ettari di superficie, dove si producono circa 8 milioni di quintali di riso,il 60% della produzione italiana e il 30 % di quella europea; un comparto che ha in sé anche forti elementi e valori ambientali paesaggistici e in cui sono sempre più diffusi i sistemi di coltivazione e lavorazione ecocompatibili, sostenuti da accordi di filiera e per la tracciabilità delle produzioni. Un comparto che esprime eccellenti varietà di riso, tradizionali dei nostri territori, quali: Baldo, Balilla, Carnaroli. S. Andrea, Arborio, all’origine di una gamma di piatti e specialità che hanno reso celebre la gastronomia piemontese. ” “Questa nuova Dop – conclude l’assessore - è anche il riconoscimento del grande valore aggiunto del riso di quei territori, che sarà apprezzato dai consumatori e che rappresenta un altro importante tassello nel ricco mosaico delle qualità del nostro Piemonte agricolo e agroalimentare, da tutelare e valorizzare”. .  
   
 

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