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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Settembre 2007
 
   
  DECRETO PONTE PER FRIULANO ANCHE IN ITALIA

 
   
  Per dare certezze ai produttori ed evitare gravi danni al sistema vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia il capo dipartimento del ministero delle Politiche Agricole, Giuseppe Ambrosio, ha firmato lo scorso 31 luglio, sottolineandone l´inderogabilità, il decreto che consente di utilizzare la denominazione "Friulano", per la commercializzazione dell´ex Tocai anche in Italia. E si è impegnato, anche a nome del ministro Paolo De Castro, ad organizzare un incontro tra i rappresentanti dei ministeri coinvolti (Esteri, Politiche Agricole, Affari regionali) per verificare gli aspetti giuridici dell´applicazione dell´articolo 24 degli accordi Trips, chiesta dalla Regione. E´ il risultato della piena sinergia operativa tra il presidente del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy e l´assessore regionale per le Risorse Agricole Enzo Marsilio sulla querelle del Tocai. Mentre il primo ha scritto al presidente del Consiglio Prodi, chiedendo una definizione unitaria a livello governativo sulla possibilità o meno di utilizzare, per la commercializzazione in Italia, la dicitura "Friulano" in attesa della sentenza definitiva della Corte di Giustizia Europea, il secondo ha incontrato oggi a Roma, al ministero dell´Agricoltura, il capodipartimento Ambrosio e gli esponenti nazionali e regionali della Federdoc in rappresentanza dei produttori. "Abbiamo ripreso in mano la faccenda ripercorrendo le tappe delle ultime settimane - dice Marsilio - e richiamando quanto stabilito dal regolamento comunitario. Ho quindi ribadito la necessità di arrivare ad un decreto che faccia da ponte tra l´emergenza attuale e la sentenza della Corte di Giustizia, garantendo così agli agricoltori la possibilità di registrare le uve all´atto della vendemmia". Marsilio ha chiesto che venga data continuità all´incontro avvenuto a livello giuridico la scorsa settimana, e ha dichiarato di aver sottolineato la volontà, da parte della Amministrazione Regionale, di chiedere definitivamente l´applicazione dell´articolo 24 degli accordi Trips. L´emissione del decreto servirà a superare l´estate ma non a chiudere la questione. Marsilio, evidenziando la piena disponibilità del ministro dell´Agricoltura a risolvere in modo soddisfacente il problema, ha confermato che, con la ripresa dei lavori a settembre, i rappresentanti dei ministeri coinvolti (Esteri, Politiche Agricole, Affari regionali) si riuniranno per approfondire la questione. L´obiettivo, ha detto l´assessore, è verificare, una volta per tutte e alla presenza dei titolari dei dicasteri coinvolti, l´applicabilità dell´utilizzo della definizione "Tocai Friulano" solo in Italia. Un´ipotesi su cui Federdoc ha comunque ribadito la sua contrarietà, indipendentemente dal fatto che questa denominazione sia o meno facoltativa, dichiarando che ormai l´orientamento dei produttori è chiaro e si oppone all´ipotesi di nomi analoghi ma non uguali per un vino che è uno dei fiori all´occhiello della vitivinicoltura friulana. .  
   
 

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